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Webinar AIS “Riforma dello Sport: le principali implicazioni”

Il 26 maggio 2023 si svolgerà un webinar aperto a tutti che approfondirà tematiche legate alla riforma dello sport organizzato dall’AIS, Associazione Impianti Sportivi.

Il panorama dello sport è in costante evoluzione, e per restare aggiornati sulle ultime novità e le principali implicazioni della riforma dello sport, l’Associazione Impianti Sportivi organizzerà un webinar imperdibile il prossimo 26 maggio alle 9:30. In questo articolo, ti forniremo un’anteprima delle tematiche che verranno affrontate durante l’evento, in modo che tu possa capire l’importanza di partecipare e come potrebbe influenzare il futuro del settore.

Il contesto della riforma dello sport

La riforma dello sport rappresenta un passo significativo verso l’adeguamento delle politiche e delle regolamentazioni che governano il mondo sportivo. Questa iniziativa mira a garantire una maggiore trasparenza, sostenibilità finanziaria, promozione dell’equità e protezione dei diritti degli atleti. La riforma coinvolge diverse aree dello sport, compresi gli aspetti amministrativi, finanziari, organizzativi e legali.

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Di cosa si parlerà nel webinar

Durante il webinar del 26 maggio, esperti del settore discuteranno le principali implicazioni della riforma dello sport e offriranno un’analisi approfondita dei cambiamenti previsti. Saranno affrontati argomenti chiave come:

  1. Le implicazioni e dei benefici che la riforma potrebbe portare al settore sportivo.
  2. Discussioni su nuove politiche, regolamenti o proposte per migliorare il sistema sportivo.
  3. Idee e innovazioni relative all’allenamento e all’attività fisica svolte all’aperto, evidenziando l’importanza di questa modalità di fitness e le sue implicazioni per il settore sportivo.
  4. Gestione degli Impianti Sportivi, i criteri e requisiti per ottenere le certificazioni e di come la riforma possa contribuire a migliorare la qualità e l’efficienza nella gestione degli impianti sportivi.
  5. L’importanza di un sistema gestionale scalabile e modulare per i centri sportivi e le sfide associate alla gestione di strutture sportive complesse con soluzioni innovative basate su sistemi tecnologicamente avanzati.
  6. I vantaggi e opportunità offerte dall’utilizzo di soluzioni modulari nell’edilizia di strutture sportive, come la flessibilità, la velocità di realizzazione e la riduzione dei costi.

Il programma

LA RIFORMA DELLO SPORT

Le principali implicazioni

26 Maggio | ore 9:30

Programma:

INTRO

9.30 | Ezio Ferrari – Presidente AIS

9.35 | Fabio Passoni – Sport & Impianti

9.40 | Roberto Volpe – Faraone

campus faraone

RELATORI

9.45 | L’importanza di una Riforma così importante per lo Sport – Rinaldo Redaelli, Segretario generale di ANCI Lombardia

10.00 | La Riforma dello Sport: aggiornamenti e alternative! – Andrea Pambianchi, CIWAS Confederazione Wellness

10.30 | Le nuove tendenze del fitness outdoor – Giacomo Canessa, Triform

10.45 | La certificazione delle competenze per Esperto nella Gestione degli impianti Sportivi – Amalia Pagano, Bureauveritas

11.00 | L’importanza di un sistema gestionale scalabile e modulare per i centri sportivi – Michele Palmieri, Wansport

11.15 | Il sistema modulare come nuova edilizia per i centri sportivi – Gloria Basser Prefab Srl

LA RIFORMA DELLO SPORT  LE PRINCIPALI IMPLICAZIONI
Venerdì 26 Maggio 2023 alle ore 9.30  

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La riforma dello sport, spiegata

Dal 2023 partono nuove regole per circa 750mila lavoratori del mondo dello sport: quali sono le novità della riforma

La riforma del lavoro sportivo, modificata dal Governo Draghi lo scorso 29 settembre entrerà in vigore dal 2023. Come detto dal sottosegretario con delega allo Sport Valentina Vezzali avrà un impatto su circa 750mila lavoratori e 60mila datori di lavoro operanti nel settore sportivo. La parte più importante del provvedimento, il decreto legislativo 36/2021 è il riconoscimento di una tutela sia assicurativa che previdenziale per gli operatori del settore in caso di maternità per atlete e per istruttrici, come anche la malattia e gli infortuni.

Nasce la categoria dei lavoratori dello sport

Dal 1° Luglio, di fatto, esisteranno lavoratori che operano nelle società sportive professionistiche o società sportive dilettantistiche, dietro un corrispettivo. Non esisterà più la figura dell’amatore (che inizialmente era prevista dal Dlgs 36/2021), ma potranno collaborare con gli enti sportivi volontari solo a titolo gratuito con la possibilità di ricevere solo rimborsi spese.

Dal 2023 anche i tesserati possono rientrare tra i lavoratori sportivi a condizione che eseguano attività atte all’espletamento dell’attività sportiva, identificabili per esempio da delibere federali, escluse quelle di carattere di carattere amministrativo-gestionale. In questa segmento rientrerebbero pertanto i manager, gli osservatori, gli addetti agli arbitri e data analyst, così come le nuove figure professionali che dovessero affermarsi in futuro.

Nella pratica chi opera nel settore sportivo potrà essere qualificato come lavoratore subordinato, autonomo o co.co.co. Di norma nelle società sportive professionistiche l’ambito di qualifica sarà quello di un rapporto di lavoro subordinato, salvo eccezioni: ad esempio chi pratica sport e non ha il vincolo di frequenza delle sedute di allenamento o la sua prestazione contrattuale non sia maggiore di otto ore settimanali o di cinque giorni al mese (30gg all’anno) il rapporto è di lavoro autonomo e non subordinato. Ad ogni modo, il contratto non potrà essere a termine per più di 5 anni. 

Per quanto riguarda l’ambito dilettantistico, invece, la riforma dello sport applica un criterio temporale: l’ambito di lavoro sarà quello degli autonomi o co.co.co. se la durata della prestazione lavorativa, in coerenza con i regolamenti federali e degli organi riconosciuti, non superi le 18 ore settimanali (ad esclusione del tempo dedicato alle manifestazioni sportive).

La riforma dello sport: vincolo e Apprendistato per i vivai

Per rendere più agevole la cura dei vivai e la formazione, sia le società sportive professioniste che quelle dilettantistiche potranno stipulare contratti di apprendistato con ragazzi a partire dall’età di 15 anni (non più dai 18 anni) e fino a 23 anni.

Specialmente per gli atleti più giovani viene eliminato l’istituto del vincolo sportivo dalla prossima stagione (dal 1° luglio 2023). Al termine dell’annata, pertanto, il tesseramento per un club o una squadra non avverrà più in modo automatico, ma deve essere esplicitato il volontario rinnovo.

Questo potrebbe comportare per le società, in special modo per i settori giovanili, la perdita dei migliori talenti, vanificando di fatto tutti gli sforzi compiuti per formarli e allevarli alla disciplina sportiva. Per far fronte a questo scenario, è previsto che si possa assegnare loro un premio di formazione tecnica contestualmente alla firma del primo contratto di lavoro sportivo del giovane atleta la cui entità è appannaggio delle federazioni. Circa l’entrata in vigore di questa novità diversi operatori del settore stanno richiedendo altro tempo. Ad esempio Gianni Petrucci, presidente della Federbasket ha chiesto che la norma possa essere rinviata a luglio 2025 con l’assicurazione di un regime transitorio della durata di due stagioni. E in generale, sempre Petrucci, auspica che le altre novità riguardanti il lavoro sportivo possano entrare in vigore non a metà stagione, come è attualmente previsto, ma al termine, ovvero dal 1° luglio 2023.

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Cosa succede alle Società dilettantistiche

Le società sportive dilettantistiche avranno la possibilità di svolgere attività “diverse, secondarie e strumentali” solo però se esplicitamente previste dal loro statuto ed entro dei paletti quantitativi che saranno individuati e stabiliti attraverso un decreto successivo. 

Gli incassi che derivano da accordi di sponsorizzazione, promopubblicitari, cessione dei diritti e delle indennità associate alla formazione degli atleti e dalla gestione di strutture ed impianti sportivi non possono rientrare nei limiti massimi previsti dalle attività considerate “diverse”.

Questo però a patto che non si tratti di realtà dilettantistiche che godono dell’agevolazione fiscale legate alla “de-commercializzazione” dei corrispettivi incassati da tesserati e/o soci (ad esempio il pagamento delle rette o delle quote associative) che non possono effettuare la distribuzione degli utili. In questo caso la riforma prevede che le società sportive in tale tipologia possano ripartire massimo il 50% degli utili che hanno prodotto e fino all’80% per le società che gestiscono impianti sportivi e piscine.

Wansport è già pronta per accogliere tutte le novità della riforma dello sport