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Rafael Nadal ritiro

L’addio di Nadal: l’eredità di una leggenda

Il ritiro di Rafael Nadal dal tennis agonistico segna la fine di un’epoca. La sua carriera è stata caratterizzata da resistenza, passione e determinazione, rendendolo un campione unico nel suo genere.

Rafael Nadal non è stato solo un atleta eccezionale; è stato l’incarnazione vivente del tennis stesso, capace di trasformare ogni partita in una lezione di resilienza, forza e passione. Il suo talento naturale, unito a un’insaziabile voglia di vincere, ha dato vita a un gioco che univa tecnica, potenza e cuore in un’armonia quasi poetica. Il suo dominio sulla terra rossa, con il leggendario dritto a tutto braccio, evocava immagini di un gladiatore pronto a combattere fino all’ultimo respiro. Ogni match di Nadal era una battaglia, ma anche un tributo allo spirito dello sport. Se la bellezza del tennis risiede nella perfezione dei gesti, Nadal ne ha fatto la sua missione: perfezionare l’imperfezione, trasformare la fatica in arte.

Oggi, con il suo ritiro, il mondo del tennis saluta non solo un campione, ma un simbolo di dedizione assoluta, una leggenda che ha cambiato per sempre il volto del gioco.

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Gli esordi di un guerriero

Rafael Nadal ha iniziato la sua carriera come un predestinato, ma con una determinazione e una dedizione che superavano qualsiasi aspettativa. Nato e cresciuto a Maiorca, Nadal fu allenato da suo zio Toni fin da piccolo, sviluppando subito una mentalità da combattente. Il giovane Rafa era diverso dagli altri: il suo talento naturale era accompagnato da un’incredibile capacità di soffrire e di lottare, qualità che lo avrebbero definito per tutta la sua carriera. A soli 15 anni entrò nel circuito professionistico, impressionando per la maturità e il carattere con cui affrontava ogni partita. Il vero trionfo arrivò però nel 2005, quando a soli 19 anni conquistò il suo primo Roland Garros. Quel successo non fu solo un segnale al mondo del tennis, ma l’inizio di un’era: l’era di Nadal.

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Nel corso di quel torneo, non fu solo la sua vittoria a sorprendere, ma il modo in cui dominava gli avversari sulla terra battuta, una superficie che sembrava disegnata per il suo gioco fisico, basato su colpi carichi di effetto e su una resistenza straordinaria. Fin dall’inizio, Nadal si distinse non solo per le sue doti tecniche, ma anche per un atteggiamento da guerriero che affrontava ogni scambio come una battaglia da vincere a tutti i costi. Questa mentalità d’acciaio, costruita attraverso anni di allenamento duro e sacrificio, fu la sua firma sin dai primi successi e l’arma segreta che lo avrebbe accompagnato nella sua ascesa ai vertici del tennis mondiale.

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Il re della terra rossa

Il dominio di Rafael Nadal sulla terra battuta è stato qualcosa di mai visto nella storia del tennis. Il suo stile di gioco, perfetto per questa superficie, combinava potenza e resistenza con una precisione chirurgica nei colpi. Il 2005 fu solo l’inizio di un regno incontrastato, segnato da 14 titoli al Roland Garros, il tempio della terra rossa dove Nadal ha scritto la storia. Con i suoi topspin devastanti e una mobilità impressionante, Nadal sembrava invincibile su questo terreno. Non c’era avversario che potesse eguagliare la sua intensità o la sua capacità di adattarsi alle condizioni del campo. Ogni anno, tornava a Parigi come favorito, e quasi sempre ne usciva vincitore, trasformando il Roland Garros nella sua personale fortezza.

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Ma non era solo il numero di vittorie a impressionare, quanto la capacità di dominare ogni partita, lottando per ogni punto come se fosse il più importante. Nadal ha reso la terra rossa il suo regno incontrastato, e la sua capacità di esprimere un tennis tanto fisico quanto raffinato ha definito un’epoca. Anche quando sembrava che il suo corpo non reggesse più, sulla terra battuta tornava sempre in forma smagliante, pronto a difendere il suo titolo con la stessa ferocia degli inizi.

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Le grandi rivalità

Le rivalità di Rafael Nadal hanno definito la sua carriera, elevando il tennis moderno a un livello di eccellenza straordinario. Tra tutte, spicca quella con Roger Federer, una delle più iconiche nella storia dello sport. Se Federer rappresentava l’eleganza pura, Nadal era l’incarnazione della forza e della grinta. Insieme, hanno dato vita a partite memorabili, tra cui la leggendaria finale di Wimbledon 2008, considerata da molti come il miglior incontro di tennis di tutti i tempi. Questa rivalità, basata su uno stile di gioco diametralmente opposto, ha catturato l’attenzione del mondo e innalzato il prestigio del tennis globale.

Accanto a Federer, l’altra grande sfida di Nadal è stata contro Novak Djokovic, con cui ha condiviso alcuni dei match più intensi e fisicamente estenuanti della sua carriera. Con Djokovic, la rivalità era diversa: più tattica e basata sulla resistenza, soprattutto nelle maratone di match che spesso si sono concluse dopo ore di lotta. Insieme, questi tre giocatori – Nadal, Federer e Djokovic – hanno formato il cosiddetto “Big Three”, dominando il tennis mondiale per oltre un decennio e ridefinendo gli standard di grandezza e longevità nel tennis professionistico.

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La grandezza di Nadal risiede anche nella sua capacità di adattarsi a queste rivalità, migliorando il proprio gioco anno dopo anno per competere contro due dei più grandi tennisti della storia. Le sue vittorie contro Federer e Djokovic non sono state solo un trionfo tecnico, ma la dimostrazione di una resilienza mentale fuori dal comune, capace di resistere alla pressione e alla forza degli avversari.

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Gli infortuni e la resilienza

La carriera di Rafael Nadal è stata segnata da un continuo confronto con gli infortuni, che più volte hanno messo a rischio la sua permanenza nel circuito. Sin dai primi anni, il fisico di Nadal, così sollecitato dal suo stile di gioco intenso e fisicamente dispendioso, ha sofferto di numerosi problemi, soprattutto alle ginocchia. Ma la forza di Nadal è sempre stata quella di rialzarsi, di trovare un modo per superare ogni ostacolo. Dalle lesioni ai polsi fino alla dolorosa sindrome di Müller-Weiss, che lo ha afflitto negli ultimi anni, Nadal non ha mai smesso di lottare, incarnando la resilienza nel senso più puro.

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Ogni volta che sembrava essere vicino al ritiro, Nadal tornava più forte, reinventandosi e adattando il suo gioco per compensare le limitazioni fisiche. I suoi ritorni dopo lunghi periodi di stop sono diventati leggendari, come dimostrato nel 2013, quando dopo mesi di assenza per infortuni vinse ancora il Roland Garros. La sua capacità di affrontare il dolore con dignità e di trovare sempre nuove risorse per competere ad alti livelli ha contribuito a consolidare la sua aura di invincibilità. Nadal non ha mai cercato la via facile, ma ha sempre preferito il sacrificio e la sofferenza per perseguire la grandezza.

Nelle sue dichiarazioni, ha spesso espresso come il dolore fisico fosse una costante, ma non ha mai permesso che questo lo definisse. Al contrario, ne ha fatto un motivo di ispirazione, non solo per sé ma anche per i suoi tifosi, dimostrando che la vera grandezza non si misura solo dai trofei, ma dalla capacità di rialzarsi dopo ogni caduta.

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Conclusione

Il ritiro di Rafael Nadal segna la fine di un’era nel tennis, un momento inevitabile ma comunque doloroso per chi ha seguito la sua incredibile carriera. Nadal ha rappresentato molto più di un semplice campione: è stato un simbolo di resistenza, passione e sacrificio. Con 22 titoli del Grande Slam, ha ridefinito il concetto di grandezza nel tennis. Ma al di là delle vittorie, ciò che lo renderà eterno nella memoria collettiva è la sua capacità di affrontare le avversità e tornare sempre più forte.

Il suo spirito combattivo, la sua dedizione totale al gioco e il suo cuore in ogni match lo hanno reso una leggenda. Nadal non era solo un tennista; era un guerriero sul campo, pronto a lasciare tutto per vincere. Con il suo addio, il tennis perde non solo un campione, ma un modello di ispirazione che ha trasceso lo sport, insegnando a tutti che la grandezza non sta solo nel vincere, ma nel combattere fino alla fine.


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Gestionale per centri sportivi

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50 Anni di successi per Appio Claudio Tennis Club

Celebriamo il mezzo secolo del Circolo Tennis Appio Claudio, un punto di riferimento per il tennis a Roma e una storia di crescita e innovazione

Il Circolo Tennis Appio Claudio, situato nel cuore di Roma all’interno del suggestivo Parco degli Acquedotti, celebra i suoi 50 anni di attività. Fondato nel 1974 da un gruppo di appassionati di tennis, il circolo è diventato un’istituzione per sportivi e famiglie, offrendo non solo eccellenti strutture sportive ma anche un ambiente accogliente e immerso nella natura. In questo articolo, esploriamo la storia, i momenti chiave e le innovazioni che hanno segnato il successo dell’Appio Claudio Tennis Club attraverso le parole del suo presidente.

circolo tennis roma
Il circolo Appio Claudio Tennis Club Roma – Wansport Newsroom

Intervista con la Presidente Angela Colucci: 50 Anni di passione e innovazione

Cinquant’anni sono un traguardo notevole! Come è iniziata l’avventura dell’Appio Claudio Tennis Club?

La storia del nostro circolo inizia nel 1974 grazie alla visione di un gruppo di appassionati di tennis che desideravano promuovere questo sport nella zona. Nel corso degli anni, il circolo è cresciuto aggiungendo una piscina e migliorando continuamente le proprie strutture. La posizione nel Parco dell’Acquedotto non solo offre eccellenti campi da tennis, ma permette anche ai soci di godere di un paesaggio unico, unendo sport e natura.

Quali sono stati i momenti più memorabili nella storia del circolo?

Tra i momenti più significativi ricordiamo la fondazione stessa del circolo, che ha rappresentato l’inizio di una nuova era per il tennis nella zona. Gli anni successivi hanno visto l’organizzazione dei primi tornei locali, che hanno rafforzato lo spirito di comunità e attratto talenti da tutta Roma. Un altro momento chiave è stato lo sviluppo della scuola tennis, che ha permesso a molti giovani di crescere sportivamente grazie a insegnanti qualificati e programmi strutturati.

Il circolo ha attraversato molte evoluzioni nel corso degli anni. Quali sono stati i principali cambiamenti che avete visto nello sport e nella gestione del circolo?

Negli ultimi decenni, il circolo ha subito importanti trasformazioni. Negli anni ’80 e ’90, l’attività era piuttosto standard, ma dal 2014 abbiamo iniziato una fase di rinnovamento con la ristrutturazione della piscina e l’aggiunta di nuovi servizi come i campi da padel, che hanno attratto un nuovo pubblico. Oggi, siamo fieri di essere un circolo moderno e dinamico, in grado di offrire ai soci una vasta gamma di attività sportive e sociali.

Quali sono le attività e i servizi principali che il circolo offre oggi ai propri soci?

Offriamo una varietà di attività sportive tra cui tennis, padel, fitness e nuoto, oltre a centri estivi per i più giovani. Il nostro circolo dispone anche di un bar e ristorante per momenti di relax e socializzazione, e organizza eventi speciali e feste per i nostri soci. Siamo iscritti alla Federazione Italiana Tennis e Padel e ospitiamo il prestigioso torneo “Parco degli Acquedotti”.

Con l’adozione di Wansport, come è cambiata la gestione del vostro club?

L’introduzione di Wansport ha migliorato significativamente l’organizzazione e la gestione delle attività del circolo. Questo gestionale ha reso più semplice e veloce la prenotazione dei campi, ottimizzando il lavoro della segreteria e offrendo un servizio efficiente ai soci. Siamo riusciti a ridurre i tempi di attesa e a evitare sovrapposizioni, migliorando l’esperienza complessiva.

Come si è adattato il vostro circolo ai cambiamenti nel mondo dello sport e quali sono i vostri piani per il futuro?

Il nostro impegno è stato costante nella manutenzione delle strutture e nell’innovazione. Abbiamo ristrutturato spogliatoi e campi per mantenere un alto standard qualitativo e stiamo sviluppando un nuovo centro benessere con servizi di crioterapia e camere iperbariche. Vogliamo continuare a migliorare e ampliare le nostre attività per soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più vasto.

Conclusione

Il Circolo Tennis Appio Claudio rappresenta un esempio di successo e innovazione nel panorama sportivo di Roma. Con 50 anni di storia alle spalle, il circolo non è solo un luogo dove praticare sport, ma una vera e propria comunità che continua a crescere, evolversi e offrire nuove opportunità ai suoi soci. Guardando al futuro, l’Appio Claudio Tennis Club si impegna a rimanere un punto di riferimento per tutti gli appassionati di sport a Roma, mantenendo sempre vivo lo spirito di aggregazione e passione che lo contraddistingue.


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Gestionale per centri sportivi

Jasmine Paolini

Da dove viene Jasmine Paolini

Storia di Jasmine Paolini , la migliore tennista italiana per classifica WTA che sta toccando i vertici del tennis femminile mondiale.

Jasmine Paolini, nata a Castelnuovo di Garfagnana, è una delle stelle emergenti del tennis italiano. La sua determinazione e i successi recenti, come la semifinale di Wimbledon 2024, hanno catturato l’attenzione del mondo sportivo. Ripercorriamo la carriera di Paolini, evidenziando le tappe cruciali che l’hanno portata ai vertici del tennis mondiale.

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Gli inizi promettenti ma non di una predestinata

Jasmine Paolini ha iniziato a giocare a tennis da bambina, mostrando un talento precoce. Entra nel circuito ITF nel 2011, dove inizia a farsi notare per la sua grinta e determinazione. La svolta arriva nel 2017, quando partecipa alle qualificazioni dei tornei del Grande Slam. Sebbene inizialmente eliminata, nel 2018 ottiene la sua prima vittoria in un match WTA a Bogotà contro Cabrera. Questo successo segna l’inizio della sua scalata nel mondo del tennis professionistico, culminando con l’accesso ai tabelloni principali degli Australian Open e del Roland Garros nel 2020.

Nel 2020, Paolini riesce a entrare nella top 100 del ranking WTA, un traguardo significativo che le permette di partecipare ai tornei più prestigiosi del circuito. Il suo gioco aggressivo e la capacità di adattarsi alle diverse superfici la rendono una giocatrice temibile per molte avversarie.

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I successi internazionali di Jasmine Paolini

Il 2021 è un anno fondamentale per Paolini. Conquista il suo primo titolo WTA a Portorose, battendo Alison Riske in finale. Questo trionfo la porta vicina alla top 50 del ranking mondiale. Parallelamente, Jasmine costruisce una carriera di successo anche nel doppio, vincendo tornei importanti come il WTA 500 di Linz nel 2024 insieme a Sara Errani. La vittoria nel Masters 1000 di Dubai nel 2024 rappresenta un altro momento clou della sua carriera, facendola balzare alla 14esima posizione nel ranking WTA.

Il 2022 e il 2023 vedono Paolini continuare a migliorare, con prestazioni solide nei tornei del Grande Slam e diverse vittorie nei tornei WTA 250 e 500. La sua capacità di mantenere un alto livello di gioco in ogni competizione le permette di scalare ulteriormente il ranking e di guadagnare il rispetto delle sue colleghe e degli appassionati di tennis.

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La consacrazione ai vertici di Jasmine Paolini

Il 2024 segna l’apice della carriera di Paolini. Dopo un buon inizio agli Australian Open, dove raggiunge il quarto turno, arriva la storica semifinale di Wimbledon. Questo risultato non solo conferma il suo talento, ma la consacra definitivamente tra le migliori tenniste del mondo. La determinazione e la grinta di Jasmine Paolini continuano a ispirare giovani atleti in Italia e nel mondo, dimostrando che con impegno e passione si possono raggiungere traguardi straordinari.

Inoltre, Jasmine ha dimostrato una grande capacità di adattamento, riuscendo a migliorare continuamente il suo gioco. La sua forza mentale e la capacità di gestire la pressione nei momenti decisivi sono state determinanti per il suo successo. I commenti degli esperti sottolineano come Paolini abbia saputo evolversi, migliorando il suo servizio e la sua risposta, elementi che le hanno permesso di essere competitiva ai massimi livelli.

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Un futuro promettente

Guardando al futuro, Jasmine Paolini ha ancora molto da offrire al mondo del tennis. La sua ascesa nel ranking mondiale e le sue recenti prestazioni lasciano presagire ulteriori successi. Con il supporto del suo team e la sua innata determinazione, Paolini è destinata a diventare una figura di riferimento per il tennis italiano e internazionale. La sua storia è una testimonianza di come il duro lavoro e la passione possano portare a risultati straordinari.

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Jasmine Paolini rappresenta un esempio di dedizione e successo nel mondo del tennis. Il suo percorso, dalle prime vittorie nei tornei ITF ai trionfi nei grandi palcoscenici internazionali, è una testimonianza del suo talento e della sua forza di volontà. Con il suo stile di gioco aggressivo e la sua tenacia, Jasmine Paolini continua a scrivere pagine importanti nella storia del tennis italiano.

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Jannik Sinner

Jannik Sinner: dall’esordio al N.1 del Mondo

La straordinaria ascesa di Jannik Sinner, da giovane promessa del tennis italiano a numero uno del mondo.

Jannik Sinner, talento precoce del tennis italiano, ha scalato rapidamente le classifiche mondiali, diventando una delle figure più influenti del circuito ATP. La sua carriera è un esempio di dedizione e passione, culminata con il raggiungimento della vetta del tennis mondiale.

Gli esordi

Jannik Sinner è nato a San Candido, comune della provincia di Bolzano, il 16 agosto del 2001. Fin da giovane, ha dimostrato una predisposizione per gli sport, praticando sia sci che tennis. A 13 anni, ha deciso di dedicarsi completamente al tennis, trasferendosi a Bordighera per allenarsi con Riccardo Piatti, uno dei coach più rinomati d’Italia. La decisione di lasciare la famiglia e la sua amata terra natale per inseguire il suo sogno non è stata facile, ma la sua determinazione è stata ripagata.

Un giovanissimo Jannik – Wansport Newsroom

Nel 2018, Sinner ha iniziato a competere nei tornei professionistici, ottenendo risultati impressionanti già dai primi match. La sua prima vittoria in un torneo ITF a soli 17 anni ha segnato l’inizio di una carriera promettente. La sua tecnica impeccabile, unita a una notevole maturità mentale, ha subito attirato l’attenzione degli esperti e degli appassionati di tennis. Nonostante la giovane età, Sinner ha dimostrato una capacità straordinaria di gestire la pressione e di mantenere la calma nei momenti decisivi.

Le sue performance nei tornei giovanili hanno confermato il suo status di prodigio del tennis italiano. Nel 2019, ha conquistato il suo primo titolo ATP Challenger a Bergamo, diventando uno dei più giovani vincitori di sempre di un torneo di questa categoria. Questo successo ha segnato un punto di svolta nella sua carriera, proiettandolo sotto i riflettori del tennis internazionale. Il suo stile di gioco aggressivo, caratterizzato da colpi potenti e precisi, ha iniziato a fare la differenza contro avversari più esperti e navigati.

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Jannik Sinner con Roger Federer – Wansport

Nel corso dello stesso anno, Sinner ha continuato a stupire, raggiungendo risultati sempre più importanti e mettendo in mostra un miglioramento costante del suo gioco. La sua determinazione e la sua etica del lavoro lo hanno portato a vincere le Next Gen ATP Finals, un torneo riservato ai migliori giovani talenti del circuito. Questo trionfo non solo ha consolidato la sua reputazione come futura stella del tennis, ma gli ha anche permesso di guadagnare preziosa esperienza contro alcuni dei suoi coetanei più promettenti.

I primi successi

Il 2019 è stato l’anno della svolta per Sinner. Dopo il titolo ATP Challenger a Bergamo, la sua carriera ha preso il volo. Durante la stagione, ha partecipato a diversi tornei ATP, mettendosi in mostra per il suo gioco aggressivo e la sua impressionante compostezza in campo. A soli 18 anni, ha fatto il suo debutto in un torneo del Grande Slam agli US Open, raggiungendo il secondo turno dopo aver sconfitto Stan Wawrinka in quattro set (6-3, 2-6, 6-4, 6-3). Questo risultato ha evidenziato la sua capacità di competere ai massimi livelli nonostante la giovane età.

Sinner Next Gen Milano
Il debutto a Roma contro Musetti – Wansport

Nel 2020, Sinner ha continuato a migliorare, aggiungendo nuove vittorie al suo palmares. Ha raggiunto i quarti di finale al Roland Garros, diventando il più giovane a farlo dal 2006, dove ha affrontato Rafael Nadal, cedendo con onore in tre set combattuti (6-7, 4-6, 1-6). Questo exploit ha ulteriormente consolidato la sua reputazione come uno dei giovani più promettenti del tennis mondiale. La sua abilità di adattarsi rapidamente a diversi tipi di superficie e il suo atteggiamento professionale sono stati fattori chiave nel suo rapido progresso.

Sempre nel 2020, Sinner ha ottenuto il suo primo titolo ATP a Sofia, battendo Vasek Pospisil in una finale emozionante (6-4, 3-6, 7-6). Questo successo ha rappresentato una pietra miliare nella sua carriera, segnando l’inizio di una nuova fase di crescita e successo. Il trionfo a Sofia ha anche dimostrato la sua capacità di esibirsi sotto pressione, un aspetto fondamentale per qualsiasi aspirante campione.

Il 2021 è stato un anno cruciale per Sinner, durante il quale ha continuato a collezionare titoli e a scalare le classifiche mondiali. Ha vinto i tornei di Melbourne, dove ha sconfitto Stefanos Tsitsipas in finale (7-5, 6-3), e Washington, battendo in finale Mackenzie McDonald (7-5, 4-6, 7-5). La sua capacità di mantenere alti livelli di prestazione durante l’intera stagione gli ha permesso di raggiungere la top 10 della classifica ATP, un traguardo impressionante per un giovane della sua età. La combinazione di successi in vari tornei e la continua evoluzione del suo gioco hanno preparato Sinner per il passo successivo nella sua carriera: la scalata verso il numero uno del mondo.

La scalata verso il N.1

Nel 2023, Sinner ha raggiunto nuove vette, consolidando il suo posto tra l’élite del tennis mondiale. La stagione è iniziata con vittorie nei tornei di Montpellier, dove ha sconfitto Alexander Bublik in finale (7-5, 6-4), e Toronto, superando Daniil Medvedev con un punteggio di (6-3, 6-4). Questi successi non solo hanno migliorato la sua classifica, ma hanno anche accresciuto la sua fiducia, dimostrando che poteva competere e vincere contro i migliori.

Sinner Coppa Davis
Jannik Sinner trascinatore degli Azzurri alla vittoria della Coppa Davis

Uno dei momenti più significativi della sua carriera è arrivato con la storica semifinale a Wimbledon, dove Sinner ha mostrato un livello di gioco eccezionale. Il suo percorso nel torneo è stato caratterizzato da vittorie contro avversari di alto calibro, tra cui la vittoria in cinque set contro Novak Djokovic nei quarti di finale (7-6, 4-6, 2-6, 6-4, 6-2). La sua performance a Wimbledon ha consolidato il suo status di superstar del tennis e ha preparato il terreno per il suo successo futuro. Dopo questo trionfo, ha continuato il suo slancio vincendo il torneo di Rotterdam, sconfiggendo Stefanos Tsitsipas in finale (7-5, 6-3).

Il trionfo agli Australian Open

Nel marzo 2024, Sinner ha dominato il Masters 1000 di Miami, superando Grigor Dimitrov in finale con un netto 6-3, 6-1, dopo aver concesso solo tre game a Daniil Medvedev in semifinale. Questo successo gli ha permesso di raggiungere il numero 2 del ranking mondiale. Nonostante un infortunio a Monte Carlo che ha frenato la sua corsa, Sinner ha mostrato una resilienza straordinaria, recuperando per partecipare e vincere altri tornei importanti.

La sua scalata verso il numero uno del mondo è culminata al Roland Garros, dove ha raggiunto la semifinale, battendo Dimitrov nei quarti di finale con un netto 6-3, 6-2, 6-2. La svolta decisiva è avvenuta con il ritiro di Novak Djokovic, permettendo a Sinner di diventare il primo italiano a raggiungere il vertice del ranking ATP.

Il 4 giugno 2024 è diventato una data storica per il tennis italiano, celebrata da tutti i tifosi e gli appassionati di sport.

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Grande Slam

Tra storia e ambizioni: l’Importanza dei Grandi Slam

Un’analisi dell’importanza storica e delle ambizioni dei tennisti nei tornei del Grande Slam.

Nel mondo del tennis, ci sono quattro tornei di grande prestigio e importanza che spiccano tra tutti gli altri. Questi eventi sono conosciuti come i tornei del Grande Slam, o semplicemente “Slam” o “Major”. Rappresentano l’apice delle ambizioni di ogni tennista e sono al centro dell’attenzione della stagione tennistica, sia per le loro radici storiche che per il loro impatto economico e sportivo. Questi quattro tornei sono famosi anche tra coloro che non seguono regolarmente il tennis e i loro nomi possono risultare familiari anche a chi non è un appassionato del mondo della racchetta. I tornei del Grande Slam includono:

  • Australian Open: Questo torneo si svolge a Melbourne, in Australia, ed è il primo dei quattro eventi del Grande Slam dell’anno. Si tiene a gennaio, caratterizzato dal caldo estivo australiano, e rappresenta un inizio emozionante per la stagione tennistica.
  • Roland Garros: Conosciuto anche come il torneo di tennis su terra rossa, si tiene a Parigi, Francia, tra maggio e giugno. Questo torneo si distingue per le sue superfici in terra battuta, che rendono il gioco unico e impegnativo per i giocatori.
  • Wimbledon: Il torneo più antico e prestigioso del tennis, si svolge a Londra, Regno Unito, a luglio. Wimbledon è noto per i suoi campi di erba impeccabili e per la tradizione dei giocatori che indossano abiti bianchi. È un evento molto atteso e seguito da appassionati di tennis di tutto il mondo.
  • US Open: Conclusione della stagione del Grande Slam, questo torneo si tiene a New York, negli Stati Uniti, a settembre. È noto per la sua atmosfera vibrante e l’energia della città di New York, attirando giocatori e spettatori da tutto il mondo.

I più grandi nella storia degli Slam

I risultati ottenuti nei tornei del Grande Slam sono spesso utilizzati come un indicatore fondamentale per valutare il livello di abilità e il successo di un tennista. Questi tornei rappresentano una sorta di misura della grandezza nel mondo del tennis, ed è comunemente il primo dato che viene citato per determinare il prestigio di un giocatore o di una giocatrice. Ad esempio, quando si dice che un tennista ha raggiunto i quarti di finale a Wimbledon, si sottolinea il fatto che ha avuto una carriera di alto livello.

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Tra gli uomini, Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer sono universalmente riconosciuti come alcuni dei tennisti più straordinari di tutti i tempi, proprio perché hanno vinto un numero impressionante di titoli del Grande Slam. Djokovic ne ha conquistati 24, Nadal 22 e Federer 20, stabilendo così un record che li colloca al vertice della storia del tennis maschile.

Nel tennis femminile, la tennista statunitense Serena Williams è spesso considerata la più grande di tutti i tempi. La sua incredibile carriera è sottolineata dal record di 23 vittorie nei tornei del Grande Slam, un risultato impressionante che la rende un’icona della disciplina. È importante notare che questo record è stato stabilito nell’era Open, un periodo in cui i tornei del Grande Slam sono stati aperti sia agli uomini che alle donne, aumentando ulteriormente il significato dei suoi successi.

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Lo Slam è un biglietto per la gloria

Spesso ai tennisti viene chiesto se preferiscono essere il numero 1 del ranking mondiale o vincere uno Slam. La risposta è solitamente simile a quella di Casper Ruud, che ha detto recentemente: “Se diventassi il numero uno senza uno Slam, mi sentirei strano.”

I giovani talenti del tennis sono costantemente sotto pressione per il momento in cui vinceranno il loro primo Slam, visto come una sorta di consacrazione agli occhi del pubblico e l’indicazione che sono realmente forti. Fino a poco tempo fa, molti si chiedevano perché Jannik Sinner, il campione italiano degli Australian Open 2024, non avesse ancora vinto uno Slam, nonostante il suo indiscusso talento. Questa pressione era ulteriormente accentuata dal fatto che lo spagnolo Carlos Alcaraz, anch’egli considerato uno dei giovani più promettenti del circuito, aveva già conquistato il suo primo Slam a soli 19 anni.

Roger Federer, ad esempio, conquistò il suo primo Slam all’età di 22 anni, nel 2003, proprio come Jannik Sinner. Tuttavia, prima di raggiungere questa pietra miliare, il talento di Federer era oggetto di dibattito, poiché spesso si avvicinava alla vittoria ma non riusciva a conquistarla. Questo lo portò ad essere soprannominato “il miglior tennista al mondo a non aver mai vinto uno Slam”. Tuttavia, nel corso dei successivi sette anni, dal 2003 al 2009, Federer avrebbe vinto ben 15 Slam, stabilendo un record mai eguagliato.

Forse è proprio a causa di queste immense pressioni che molti tennisti, dopo aver segnato l’ultimo punto in una finale Slam, reagiscono lasciandosi cadere a terra, una miscela di sollevazione e stanchezza prima ancora che di felicità. L’esempio di Dominic Thiem, campione degli US Open nel 2020, illustra bene questa realtà. Dopo quella vittoria epocale, Thiem ha faticato a mantenere gli stessi livelli di prestazione nell’anno successivo. È scivolato fuori dai primi cento nel ranking mondiale (attualmente è 92°) e ha attraversato un periodo buio di 14 mesi senza vittorie. Egli stesso ha ammesso che la pressione accumulata nel perseguire il sogno di vincere uno Slam aveva avuto un pesante impatto psicologico su di lui: “Quando dedichi tutta la tua vita a un obiettivo che condiziona ogni aspetto di essa, una volta raggiunto, la prospettiva cambia radicalmente“.

Come si partecipa ad un torneo del Grande Slam

Durante una stagione di tennis, si tengono circa una sessantina di tornei oltre agli Slam, sparsi in diverse parti del mondo. Tuttavia, quando si avvicina il periodo degli Slam, tutto il resto del circuito subisce una sospensione temporanea. Questi prestigiosi tornei richiamano tutti i migliori giocatori e giocatrici del mondo, mentre altri aspiranti devono affrontare lunghe qualificazioni per cercare di ottenere un posto nel tabellone principale. Le qualificazioni stesse sono eventi di rilevanza, almeno per gli appassionati, poiché offrono l’opportunità di emergere.

Inoltre, alcuni tennisti e tenniste che potrebbero non soddisfare i requisiti di classifica per partecipare agli Slam, ad esempio per la giovane età o il ritorno da un infortunio, possono essere invitati dai tornei tramite le cosiddette wild card. Questi inviti speciali consentono a giocatori promettenti o a ritorno da infortuni di competere a livelli elevati e contribuiscono a rendere il torneo ancora più interessante.

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Effettivamente, nei tornei del Grande Slam, sia nel maschile che nel femminile, i posti nel tabellone principale sono limitati a 128 partecipanti. I primi 32 giocatori o giocatrici dei rispettivi ranking mondiali sono disposti nel tabellone in modo da evitare incontri tra loro fino al terzo turno. Questo meccanismo mira a garantire che i tennisti più forti e attesi si sfidino solo nelle fasi avanzate del torneo, aumentando la suspense e l’interesse per le partite.

Tuttavia, questo approccio può talvolta rendere difficile per i giocatori meno quotati sfidare i migliori e scalare le classifiche. Per vincere il torneo, un giocatore o una giocatrice deve essere in grado di superare il duro percorso di sette vittorie consecutive in sole due settimane, il che è un compito estremamente impegnativo.

Una differenza non da poco

Nei tornei del Grande Slam maschili, vi è una distinzione significativa rispetto agli altri eventi tennistici: qui si gioca al meglio dei 5 set, il che significa che un giocatore deve vincere tre set per ottenere la vittoria, invece che al meglio dei 3 set. Questa regola contribuisce a generare partite incredibilmente lunghe ed estenuanti, ma allo stesso tempo epiche e spettacolari, che rimangono indelebili nella memoria del pubblico.

Per i tennisti, questa modalità di gioco rende la vittoria in uno Slam ancora più impegnativa. Infatti, una partita in 5 set può protrarsi per diverse ore, richiedendo non solo eccezionali doti atletiche ma anche una straordinaria solidità mentale. La resistenza fisica è essenziale, ma la capacità di rimanere concentrati, di gestire la pressione e di affrontare situazioni sfidanti è altrettanto cruciale.

Fino a qualche anno fa, sia negli incontri maschili che in quelli femminili dei tornei del Grande Slam, non era previsto il tie-break nel set decisivo. Questo significava che nei set finali, quando il punteggio arrivava a 6-6, i giocatori dovevano continuare a disputare il set senza fine, il che poteva portare a partite incredibilmente lunghe. Questa regola è stata abolita completamente nel 2022, ma gli Slam hanno comunque mantenuto una loro caratteristica distintiva, come spesso accade: nei tie-break dei set decisivi, invece di raggiungere i consueti 7 punti, si arriva fino a 10 punti.

Grande Slam e grandi guadagni

I tornei del Grande Slam sono senza dubbio i tornei che offrono il maggior numero di punti in classifica ai vincitori, con un totale di duemila punti (mentre i tornei di livello Masters 1000 ne assegnano la metà). Inoltre, sono anche noti per avere i montepremi in denaro più generosi nel mondo del tennis. Ad esempio, vincendo la finale degli Australian Open, come ha fatto Sinner nel 2024, è stato premiato con un premio in denaro di quasi 2 milioni di euro.

Inoltre, anche solo l’accesso al tabellone principale di uno Slam garantisce ai giocatori un premio in denaro significativo. Nei recenti Australian Open del 2024, l’equivalente di circa 19mila euro era riservato ai partecipanti al tabellone principale. Questo premio aumentava a 72mila euro per coloro che riuscivano a vincere la loro prima partita nel torneo.

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I quattro tornei del Grande Slam rappresentano il fulcro della stagione tennistica per una serie di motivi pratici. Anche solo vincere una partita in uno di questi prestigiosi eventi può avere un impatto significativo per l’intera stagione di un tennista. Questi motivi includono l’opportunità di guadagnare punti preziosi in classifica, che possono influenzare l’accesso a futuri tornei importanti, e l’aspetto economico, con premi in denaro sostanziosi.

Ogni tennista deve sostenere notevoli spese per mantenere un team di supporto che li segua in giro per il mondo, e spesso, a meno che non siano tra i più forti, dipendono finanziariamente dai loro risultati. Da questo punto di vista, i tornei del Grande Slam possono essere considerati tra i più democratici nel mondo del tennis. Hanno una partecipazione più ampia, consentendo a un maggior numero di tennisti di avere l’opportunità di competere. Inoltre, una singola vittoria in uno Slam può avere un impatto straordinario sulla carriera di un giocatore, permettendo loro di scalare le classifiche e migliorare la loro situazione economica.

Una fucina di leggende sportive: un po’ di storia

È vero che, alla fine, la vittoria nei tornei del Grande Slam è riservata a un gruppo molto esclusivo di tennisti e tenniste, con rare eccezioni sorprendenti. Nel tennis maschile, in particolare, negli ultimi vent’anni questa esclusività è stata particolarmente evidente, con Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer che hanno dominato la scena. Questi tre straordinari giocatori hanno conquistato ben 66 dei 83 Slam disputati tra il 2003 e il 2023, dimostrando una supremazia senza precedenti.

Questa straordinaria continuità di successo da parte di un numero così limitato di giocatori ha reso il tennis maschile ancora più competitivo e ha stabilito nuovi standard di eccellenza. È un’impresa straordinaria che ha reso questi tennisti veri e propri miti del tennis e ha catturato l’ammirazione degli appassionati di tutto il mondo.

I tornei del Grande Slam sono considerati i più prestigiosi nel mondo del tennis perché hanno origini storiche legate ai primi campionati internazionali organizzati dalle quattro federazioni dei principali paesi che si erano distinti nella Coppa Davis tra gli anni Venti e Trenta. Questi paesi erano l’Australia, la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti, che rimasero gli unici vincitori della Coppa Davis fino al 1974.

Inoltre, i tornei del Grande Slam hanno una lunga tradizione nel tennis e sono tra i tornei più antichi. Wimbledon, in particolare, è il più antico di tutti, avendo avuto la sua prima edizione nel lontano 1877. Questa antichità conferisce loro un’aura di prestigio e storicità che li rende unici e apprezzati nel mondo dello sport.

Fino agli anni Settanta, tre dei quattro tornei del Grande Slam venivano disputati su campi erbosi, con solo il Roland Garros che si svolgeva su terra rossa (e che continua a farlo ancora oggi). Nel 1974, gli US Open hanno deciso di cambiare la superficie, passando al cemento, una mossa che aveva anche l’obiettivo di differenziarsi dagli altri tornei del Grande Slam. Successivamente, nel 1987, anche gli Australian Open hanno adottato il cemento come superficie.

Lo Slam adesso

Nella loro organizzazione attuale, il primo Slam dell’anno sono sempre gli Australian Open, che si tengono nelle ultime due settimane di gennaio. Successivamente, c’è il Roland Garros, programmato tra maggio e giugno, seguito da Wimbledon, che ha luogo tra giugno e luglio. Infine, gli US Open chiudono la stagione dei Grand Slam tra agosto e settembre.

Questo calendario ben strutturato e la diversità delle superfici contribuiscono a rendere ogni torneo del Grande Slam un’esperienza unica e affascinante per giocatori e appassionati di tennis di tutto il mondo.

Col passare degli anni, il prestigio dei tornei del Grande Slam si è solidamente consolidato. Le federazioni nazionali che li organizzano si sono unite per lavorare all’incremento e alla preservazione di questo prestigio. Hanno adottato un approccio conservatore in uno sport in cui tradizioni e solennità hanno sempre avuto un ruolo centrale. È importante notare che gli Slam sono gli unici tornei del circuito professionistico che non sono organizzati da ATP (Associazione dei Tennisti Professionisti) e WTA (Associazione delle Tenniste Professioniste), le due principali associazioni mondiali di tennis maschile e femminile. Pertanto, essi operano con una propria organizzazione, seguono un regolamento interno di condotta e prendono decisioni congiunte, talvolta anche in opposizione alle decisioni di ATP e WTA. Inoltre, il termine “Grand Slam” è un marchio registrato in inglese.

Grande Slam e Golden Slam

“Grande Slam” è anche il termine utilizzato per descrivere l’impresa sportiva più prestigiosa che un tennista può compiere, cioè vincere consecutivamente tutti e quattro i tornei del Grande Slam in un solo anno. Nel 2021, Novak Djokovic è arrivato molto vicino a compiere questa straordinaria impresa, avendo vinto i primi tre tornei della stagione. Tuttavia, nella finale degli US Open, Djokovic ha perso contro il russo Daniil Medvedev, sfumando così l’opportunità di realizzare il Grande Slam.

Quella partita è stata giocata con una tensione straordinaria, tanto che Djokovic ha mostrato segni di emozione intensa durante una pausa, coprendosi il volto con un asciugamano. Questo momento ha dimostrato quanto sia straordinaria e difficile da realizzare questa impresa nel mondo del tennis, aggiungendo ulteriormente dramma e intensità alla sfida.

Solo tre giocatori sono riusciti a compiere un Grande Slam nella cosiddetta “Era Open”, che ha avuto inizio nel 1968 quando il tennis amatoriale e quello professionistico sono stati unificati. Il primo a riuscirci è stato l’australiano Rod Laver nel 1969, seguito dalla connazionale Margaret Court nel 1970. Tuttavia, in quegli anni, per i tennisti provenienti da altri paesi era spesso molto difficile raggiungere l’Australia, il che ha portato molti a rinunciare agli Australian Open.

La terza e finora l’ultima persona a realizzare un Grande Slam nell'”Era Open” è stata la tedesca Steffi Graf nel 1988. In quell’anno, Graf non solo ha vinto tutti e quattro i tornei del Grande Slam, ma ha anche conquistato la medaglia d’oro olimpica nel tennis ai Giochi Olimpici di Seul. Questa straordinaria impresa è stata chiamata “Golden Slam” o “Grande Slam d’oro” ed è rimasta un risultato senza precedenti nella storia del tennis.

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Serena Williams è riuscita a vincere quattro tornei del Grande Slam consecutivamente per due volte nella sua carriera, anche se non nello stesso anno. La prima volta è stata nel 2002 quando ha vinto Roland Garros, Wimbledon, gli US Open e successivamente gli Australian Open del 2003. La sua seconda impresa è stata nel 2014 quando ha vinto gli US Open e poi i primi tre Slam dell’anno successivo. Questa striscia di vittorie, divisa su due anni, è stata chiamata “Serena Slam” ed è stata un risultato eccezionale nel mondo del tennis.

Va notato che, tra il 2015 e il 2016, Novak Djokovic è riuscito a compiere la stessa impresa di vincere quattro Slam consecutivi in un periodo di due anni. In passato, questa straordinaria impresa era stata realizzata una volta ciascuna anche da Martina Navratilova e Steffi Graf, dimostrando quanto sia rara e difficile da ottenere.

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Borg McEnroe

5 film notevoli sul tennis

Storie avvincenti, sfide emozionanti e grandi metafore sulla vita. Ecco a voi i 5 film sul tennis che vi consigliamo di vedere almeno una volta

Il tennis, uno sport elegante e intenso, ha sempre avuto un posto speciale nel mondo del cinema. Con una storia ricca e personaggi carismatici, il tennis offre una tela perfetta per storie di trionfo, tragedia e trasformazione personale. In questo articolo, esploreremo cinque film sul tennis che non solo hanno catturato l’essenza dello sport, ma hanno anche lasciato un’impronta indelebile nel cuore degli appassionati di cinema. Preparati a immergerti in narrazioni che oscillano tra la realtà e la finzione, tutte legate dall’amore per questo gioco.

Film sul tennis
Borg McEnroe, la locandina del film – Wansport Newsroom

1. Battaglie in campo e fuori: “Borg McEnroe”

Borg McEnroe“, uscito nel 2017, è un film che va ben oltre il semplice racconto di una rivalità sportiva. Diretto da Janus Metz Pedersen, il film si concentra sul leggendario scontro tra due delle più grandi icone del tennis: Björn Borg e John McEnroe, interpretati rispettivamente da Sverrir Gudnason e Shia LaBeouf. La pellicola si distingue per il suo approccio umanistico e psicologico, esplorando non solo l’intensità delle loro battaglie in campo ma anche le complesse dinamiche psicologiche dietro le quinte.

La narrazione si snoda attorno alla finale di Wimbledon del 1980, una delle partite più emozionanti e significative nella storia del tennis. Tuttavia, più che concentrarsi sul solo evento, il film si immerge nei background dei due giocatori, mostrando come le loro personalità e stili di gioco contrastanti si riflettano nelle loro vite personali e nel loro approccio allo sport.

Borg, ritratto come un atleta metodico, disciplinato e introspettivo, lotta contro il peso delle aspettative e la pressione di mantenere il suo status nel mondo del tennis. La sua ricerca della perfezione e il controllo quasi ossessivo sulle sue emozioni emergono come temi centrali. D’altra parte, McEnroe è presentato come un genio impulsivo, la cui intensità emotiva e il comportamento esplosivo in campo mascherano la sua profonda vulnerabilità e il bisogno di accettazione.

LaBeouf e Gudnason offrono interpretazioni straordinarie, catturando l’essenza dei due campioni in modo impressionante. LaBeouf, in particolare, incarna perfettamente il carisma e la complessità di McEnroe, mentre Gudnason cattura con precisione la compostezza glaciale e l’intensità interiore di Borg.

Visivamente, il film è un trionfo. La fotografia cattura magnificamente l’eleganza e la tensione del tennis, soprattutto nelle scene di partita, che sono filmate in modo da far sentire lo spettatore come se fosse sul campo. La colonna sonora, sia sottile che evocativa, si adatta perfettamente all’atmosfera del film, accentuando i momenti di tensione e di quiete introspezione.

In definitiva, “Borg McEnroe” è molto più di un film sportivo. È un’opera che parla di passione, pressione e la solitudine dell’atleta di alto livello. Offre uno sguardo empatico e profondo non solo su ciò che accade sul campo da tennis, ma anche sui combattimenti interni e le sfide emotive affrontate dai giocatori. Con le sue potenti performance, la regia incisiva e una narrazione coinvolgente, questo film è un must per gli appassionati di tennis e gli amanti del cinema di qualità.

Film sul tennis
La locandina del film “Match Point” di Woody Allen – Wansport Newsroom

2. Da che parte cadrà la pallina?: “Match Point”

Match Point“, diretto dal celebre regista Woody Allen nel 2005, si distingue nel panorama cinematografico come una sottile e intrigante esplorazione dei temi dell’ambizione, del caso e della moralità. Sebbene il tennis non sia il fulcro principale del film, lo sport serve come potente metafora per la trama che si dipana.

Il film si apre con una scena che simboleggia l’intera narrazione: una pallina da tennis sospesa a metà rete, una metafora visiva che rappresenta l’equilibrio precario tra fortuna e sfortuna, tra successo e fallimento. Questo momento incarna l’intera essenza del film, dove la vita viene paragonata a un gioco di tennis, dove il risultato di una partita può essere deciso da un colpo fortunato o sfortunato.

Il protagonista, Chris Wilton, interpretato magistralmente da Jonathan Rhys Meyers, è un ex giocatore professionista di tennis che cerca di cambiare la sua vita. La sua storia è una discesa nell’ambizione e nella brama di un status sociale più elevato. Chris si trova intrappolato in una rete di inganni, amore e desiderio, mentre cerca di navigare tra un matrimonio di convenienza con Chloe, interpretata da Emily Mortimer, e una relazione appassionata ma pericolosa con l’affascinante Nola, interpretata da Scarlett Johansson.

La regia di Allen è impeccabile, sfruttando l’ambientazione londinese per creare un’atmosfera che è al tempo stesso elegante e minacciosa. Il film eccelle nel rappresentare la lotta interna di Chris, la sua battaglia tra ciò che desidera e ciò che è giusto, e come, a volte, un solo momento può cambiare il corso della vita. La tensione cresce in modo esponenziale, portando lo spettatore in un vortice di suspense e incertezza.

La colonna sonora, un mix di classica e opera, aggiunge un ulteriore livello di raffinatezza al film, mentre le performance degli attori sono tutte notevoli, con Rhys Meyers e Johansson che brillano particolarmente nelle loro complesse interpretazioni.

In conclusione, “Match Point” è molto più di un semplice film sul tennis. È una riflessione profonda su come le scelte, il caso e l’ambizione modellano le nostre vite. Woody Allen, con la sua tipica maestria, ci offre un’opera che rimane indelebile nella mente dello spettatore, una storia che, proprio come una partita di tennis, è carica di suspense fino all’ultimo colpo.

Film sul tennis
Film sul tennis: la locandina di “Wimbledon” del 2004

3. Storie di crescita: “Wimbledon”

Wimbledon“, uscito nel 2004, è un film che combina abilmente la passione per il tennis con una storia d’amore incantevole. Diretto da Richard Loncraine, questo film racconta la storia di Peter Colt, interpretato da Paul Bettany, un tennista inglese la cui carriera è in declino, e Lizzie Bradbury, interpretata da Kirsten Dunst, una giovane stella nascente del tennis americano. La trama si sviluppa sullo sfondo del prestigioso torneo di Wimbledon, dove i due protagonisti si incontrano e innamorano, innescando una serie di eventi che cambiano la loro vita e la loro carriera.

La magia di “Wimbledon” risiede nel suo equilibrio tra sport e romanticismo. Il film riesce a catturare l’eccitazione e la pressione di uno dei tornei di tennis più famosi al mondo, pur mantenendo un tono leggero e piacevole. La chimica tra Bettany e Dunst è palpabile, rendendo la loro storia d’amore sia credibile che avvincente.

Peter Colt, un tempo promessa del tennis britannico, si trova ad affrontare quella che potrebbe essere la sua ultima apparizione a Wimbledon. La sua storia è una di riscatto e di ritrovata passione, sia per il gioco che per la vita. L’incontro con Lizzie funge da catalizzatore per questa trasformazione, spingendolo a superare i propri limiti e a riaccendere la sua passione per il tennis.

D’altra parte, Lizzie Bradbury è ritratta come una giocatrice talentuosa ma sotto pressione, combattuta tra le aspettative professionali e i suoi desideri personali. La sua relazione con Peter le offre una nuova prospettiva, non solo sul tennis ma anche sulla vita. Dunst offre una performance solida, catturando l’energia e la determinazione del suo personaggio.

Il film brilla per la sua rappresentazione del tennis, con scene di partita girate con grande abilità, mostrando dettagli autentici del gioco e l’intensità degli scambi. La sceneggiatura bilancia efficacemente il dramma sportivo con momenti di leggerezza e humor, rendendo “Wimbledon” un film piacevole e rinfrescante.

La regia di Loncraine sfrutta al meglio l’ambientazione, catturando l’atmosfera unica di Wimbledon, con i suoi campi erbosi e la sua storia. La colonna sonora, che miscela pezzi contemporanei con classici del tennis, contribuisce ulteriormente a creare un’atmosfera coinvolgente.

In conclusione, “Wimbledon” è un film che offre una prospettiva rinfrescante sul mondo del tennis. Nonostante sia una commedia romantica, riesce a trattare il tema dello sport con rispetto e autenticità. La sua combinazione di dramma sportivo, romanticismo e umorismo lo rende un film piacevole e stimolante per un pubblico ampio, che sia o meno appassionato di tennis.

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Film sul tennis
Battle of the Sexes – 2007 – Wansport Newsroom

4. Sfide storiche: “Battle of the Sexes”

Battle of the Sexes“, rilasciato nel 2017, è un film che trascende il semplice racconto di un evento sportivo, trasformandosi in un potente commento su temi come l’uguaglianza di genere e la lotta per i diritti civili. Diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris, il film si focalizza sulla storica partita di tennis del 1973 tra la campionessa Billie Jean King e l’ex campione e provocatore Bobby Riggs, interpretati rispettivamente da Emma Stone e Steve Carell.

Il film non solo ricrea con maestria l’epica “battaglia dei sessi” sul campo da tennis, ma approfondisce anche la vita personale e le sfide affrontate da Billie Jean King. La sua lotta per l’uguaglianza salariale nel mondo del tennis professionistico e la sua battaglia personale con la propria sessualità sono temi centrali che aggiungono profondità e complessità al personaggio.

Emma Stone offre una performance straordinaria come King, catturando sia la sua forza fisica sul campo che la sua vulnerabilità fuori dal campo. La sua interpretazione è sia potente che sfumata, portando alla luce la determinazione e il coraggio di King in un’epoca di profondo cambiamento sociale.

Steve Carell, nel ruolo di Bobby Riggs, offre un’interpretazione carismatica e a tratti comica, che bilancia il tono serio del film. Riggs è ritratto come un uomo alla ricerca disperata di attenzione e rilevanza, utilizzando la partita come un modo per riaccendere la sua celebrità. Tuttavia, il film riesce a mostrare anche momenti di vulnerabilità nel personaggio, evitando di ridurlo a una semplice caricatura.

La regia di Dayton e Faris è efficace nel catturare l’atmosfera degli anni ’70, dalle scene di tennis dinamiche e coinvolgenti alle sequenze più intime che esplorano le lotte personali dei personaggi. La scenografia, i costumi e la colonna sonora contribuiscono tutti a ricreare l’epoca, immergendo lo spettatore in un viaggio nostalgico e significativo.

Al di là del campo da tennis, “Battle of the Sexes” affronta temi di grande rilevanza sociale, come la parità di genere, la sessualità e l’identità personale. Il film non solo celebra le conquiste di Billie Jean King come atleta, ma anche come pioniera per i diritti delle donne e della comunità LGBTQ+.

In conclusione, “Battle of the Sexes” è molto più di un film sportivo. È un racconto stimolante e ispiratore che sfida gli stereotipi di genere e celebra il coraggio di coloro che hanno combattuto per cambiare il mondo. Con performance eccezionali, una regia attenta e una narrazione potente, questo film è un omaggio significativo a una delle sfide più emblematiche nella storia dello sport.

Film sul tennis: “7 Days in Hell” – 2015 – un mockumentary da non perdere

5. La vera essenza del tennis: “7 Days in Hell”

7 Days in Hell“, uscito nel 2015, è un mockumentary audace e irriverente che offre una satira esilarante del mondo del tennis professionistico. Diretto da Jake Szymanski, il film è una parodia che prende in giro non solo il tennis ma anche il formato dei documentari sportivi. Racconta la storia fittizia del match più lungo della storia del tennis, un incontro epico e assurdo di sette giorni tra due giocatori immaginari: Aaron Williams, interpretato da Andy Samberg, e Charles Poole, interpretato da Kit Harington.

Il film si distingue per il suo approccio umoristico e spesso assurdo alla narrazione. Aaron Williams è presentato come un’enfant terrible del tennis, un personaggio stravagante e ribelle, il cui comportamento fuori campo è tanto esagerato quanto il suo talento in campo. Al contrario, Charles Poole è un atleta britannico ingenuo e non particolarmente brillante, spinto nella ribalta da una madre dominante.

La trama si sviluppa attraverso una serie di interviste, filmati d’archivio falsificati e scene di partite di tennis esagerate, creando un ritratto esilarante e spesso assurdo del tennis e delle sue stelle. L’umorismo è una miscela di slapstick, battute acute e parodie di cliché sportivi. Nonostante l’assurdità, “7 Days in Hell” riesce a catturare alcuni aspetti veritieri del tennis professionistico, come la pressione mediatica, l’importanza dell’immagine pubblica e le eccentricità di alcuni giocatori.

Le performance di Samberg e Harington sono centrali per il successo del film. Samberg incarna il suo personaggio con una spavalderia eccessiva e irresistibile, mentre Harington offre un perfetto contrappunto con il suo Charles Poole, una figura ingenua e tragicomica. La chimica tra i due è palpabile, rendendo ogni scena condivisa un momento di puro intrattenimento.

Visivamente, il film gioca con lo stile documentaristico, mescolando immagini reali di partite di tennis con scene chiaramente fittizie e surreali. Questo approccio non solo accentua l’umorismo, ma permette anche di esplorare in modo creativo e unico il format del documentario sportivo.

“7 Days in Hell” si rivela essere una satira intelligente e divertente del tennis e della cultura delle celebrità che lo circonda. Nonostante la sua natura esagerata, il film offre momenti di sorprendente introspezione sullo sport e sulla fama. È un esempio brillante di come la commedia possa essere utilizzata per esplorare e commentare aspetti più seri della vita e dello sport.

In conclusione, “7 Days in Hell” è un’esperienza cinematografica unica nel suo genere. Con il suo umorismo irriverente, le sue stravaganti narrazioni e le performance memorabili, il film è un must per chi cerca una risata genuina e allo stesso tempo una sottile critica sociale. È un esempio vivido di come il tennis, come argomento, possa essere trasformato in un veicolo per un divertimento assolutamente inaspettato e originale.

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Wansport Tennis Rating (WTR): Scopri il tuo livello di gioco e domina il tennis!

Con il Wansport Tennis Rating (WTR) puoi valutare il tuo livello nel tennis, partecipare a tornei e migliorare le tue abilità. Scopri i vari livelli di rating e trova la giusta sfida per te!

Il tennis è uno sport affascinante che richiede abilità, precisione e strategia. Per i giocatori che desiderano misurarsi con altri appassionati, il Wansport Tennis Rating (WTR) offre un sistema di valutazione unico per determinare il proprio livello di gioco. Questo rating consente di confrontarsi con giocatori dello stesso livello e partecipare a tornei amatoriali competitivi. Scopri come funziona il WTR e come può aiutarti a migliorare le tue prestazioni nel tennis.

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WTR – Wansport Tennis Rating

Il Wansport Tennis Rating (WTR) si suddivide in diversi livelli, ognuno corrispondente a una specifica competenza nel gioco del tennis. Partendo dal livello A1, riservato ai giocatori di ottimo livello che partecipano a tornei nazionali ed internazionali, fino al livello D0, dedicato ai principianti che si avvicinano per la prima volta al tennis, il WTR copre tutte le sfaccettature del gioco. Scopri le caratteristiche di ogni livello e valuta dove ti posizioni per definire il tuo obiettivo di miglioramento nel tennis.

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Valutare il proprio livello con il WTR

Per determinare il proprio livello di gioco nel tennis, il WTR offre un sistema di auto-valutazione. Attraverso una serie di criteri e domande, i giocatori possono valutare le proprie competenze tecniche, tattiche e fisiche. Ad esempio, un giocatore di livello A1 è in grado di giocare tutti i colpi in modo dominante, sfruttando le debolezze degli avversari e assumendo maggiori rischi. Mentre un giocatore di livello B2 ha esperienza amatoriale, controlla i colpi fondamentali ma ha ancora da migliorare nella sicurezza a rete e nella direzione dei colpi. Scopri come valutare il tuo livello di gioco con il WTR e ottenere una panoramica accurata delle tue abilità nel tennis.

Vediamoli nel dettaglio:

  1. Livello A1 – ESPERTO Giocatore di ottimo livello in grado di giocare tutti i colpi e dominare le diverse fasi del gioco. Ha colpi sicuri e anche potenti e commette pochi errori. Prepara i punti sfruttando le debolezze degli avversari. Si assume maggiori rischi ed è consapevole dei propri punti di forza. Gioca regolarmente con successo a tornei nazioni ed internazionali.
  2. Livello A2 – AVANZATO / ESPERTO Giocatore che è in grado di giocare tutti i colpi e controlla le diverse fasi del gioco. Serve con precisione e commette pochi doppi falli. Ha un gioco aggressivo e difensivo molto efficace. Ha una buona posizione a rete ma ancora commette degli errori quando spinge. È in grado di riconoscere lo stile e le capacità dell’avversario e riesce a cambiare tattica di gioco secondo le necessità. Gioca regolarmente con successo a tornei nazionali.
  3. Livello A3 – AVANZATO Giocatore esperto che domina i colpi fondamentali e che ha un buon controllo sulla profondità dei propri colpi ed un buon repertorio di colpi speciali, topspin e slice. Ha già uno o più colpi molto efficaci e potenti. Il secondo servizio è buono e con effetto. Ha un gioco completo, gioca abbastanza regolarmente e partecipa con successo a tornei regionali.
  4. Livello A4 – AVANZATO Giocatore sicuro nei colpi fondamentali, esegue anche con discreto successo le volèe e gioca abitualmente partite di livello. È in grado di giocare colpi buoni colpi da fondocampo, d’attacco e di rete; ha una buona prima palla di servizio che può mettere in difficoltà l’avversario. Il secondo servizio è tagliato (slice) o liftato (topspin), anche se non ancora molto sicuro. Partecipa a tornei regionali individuali e a squadre. Infine, riesce anche a prendere posizione in campo in conformità con il proprio compagno.

  1. Livello B1 – INTERMEDIO Giocatore che gioca abitualmente partite in singolo e in doppio nel club e partecipa alla classifica sociale e ai tornei di club. Controlla bene i colpi fondamentali, gioca anche con discreto successo le volèe. Manca ancora il controllo sulla profondità dei propri colpi. Il primo servizio è buono, manca ancora un secondo servizio sicuro. La risposta al servizio diventa più consistente. La tecnica della volèe è soddisfacente e riesce a giocare con più fiducia.
  2. Livello B2 – INTERMEDIO Giocatore amatoriale con discreta esperienza, ha frequentato un corso avanzato e che comincia a controllare i colpi fondamentali. Ancora non si sente sicuro a rete, ma inizia ad andarci con maggiore frequenza. Comincia a controllare anche la direzione dei colpi. Gli mancano ancora colpi speciali controllati. Il primo servizio è abbastanza sicuro quando non cerca di forzarlo.
  3. Livello B3 – INTERMEDIO Giocatore amatoriale con sufficiente esperienza, ha frequentato un corso base e ha acquisito sicurezza da fondocampo, ma evita di andare a rete. Comincia a controllare i colpi fondamentali. Riesce a tenere il palleggio quando riceve palle facili, è in difficoltà quando deve correre lateralmente. Il servizio è ancora insicuro. Mancano i colpi speciali.
  4. Livello B4 – DILETTANTE / INTERMEDIO Giocatore amatoriale con media esperienza, ha frequentato un corso base ma ha difficoltà nel controllo dei colpi. Comincia a palleggiare pur non avendo ancora automatizzato la tecnica dei fondamentali. Mancano completamente colpi speciali.

  1. Livello C1 – DILETTANTE Giocatore amatoriale con poca esperienza, ha preso alcune lezioni ma ha difficoltà nel controllo dei colpi e nel tenere il palleggio.
  2. Livello C2 – DILETTANTE Giocatore amatoriale con scarsa esperienza, che ha non ha mai preso lezioni ma ha iniziato a giocare con una certa frequenza.
  3. Livello C3 – PRINCIPIANTE / DILETTANTE Giocatore principiante. Non ha mai preso lezioni ma ha iniziato a giocare qualche partita al mese.
  4. Livello C4 – PRINCIPIANTE Giocatore completamente principiante. Il livello di ingresso per i giocatori che iniziano a praticare le prime partite.
  5. Livello D0 – PRINCIPIANTE (Entry Level) Il livello di ingresso per i giocatori che non hanno mai giocato.

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Il Wansport Tennis Rating nella App di Wansport

Vantaggi dei tornei con il WTR

Uno dei principali vantaggi del Wansport Tennis Rating (WTR) è la possibilità di partecipare a tornei amatoriali con giocatori dello stesso livello. Questo assicura una competizione equilibrata e stimolante, consentendo ai giocatori di mettere alla prova le proprie abilità e migliorare il proprio gioco. I giocatori di livello A3, ad esempio, partecipano con successo a tornei regionali, mostrando un dominio dei colpi fondamentali e un buon repertorio di colpi speciali. Scopri come i tornei basati sul WTR possono aiutarti a crescere come tennista e raggiungere nuovi traguardi nel tuo percorso tennistico.

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Partecipa a Tornei organizzati per il tuo livello. Solo sulla App Wansport – Wansport™ Blog

Conclusione

Il Wansport Tennis Rating (WTR) offre un’opportunità unica per i giocatori di tennis di valutare il proprio livello di gioco, partecipare a tornei competitivi e migliorare le proprie abilità. Con i vari livelli di rating, ognuno rappresentante una specifica competenza nel tennis, è possibile individuare il proprio posizionamento e lavorare per raggiungere obiettivi di crescita nel gioco. Sfrutta al massimo questa opportunità offerta dal WTR e scopri quanto puoi progredire nel tuo percorso tennistico!

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Padel Rating (WPR): Valuta il tuo livello di gioco!

Scopri il Wansport Padel Rating (WPR), una scala di valutazione che ti permette di identificare il tuo livello di gioco nel padel. Partecipa a tornei con giocatori dello stesso livello e migliora le tue abilità!

Se sei un appassionato di padel e desideri misurare il tuo livello di gioco, il Wansport Padel Rating (WPR) è ciò di cui hai bisogno. Questa scala di valutazione, sviluppata da Wansport, ti consente di identificare il tuo livello mediante un’auto-valutazione e di partecipare a tornei amatoriali con giocatori dello stesso livello. Vediamo nel dettaglio i vari livelli del WPR.

WPR – Wansport Padel Rating

  1. Livello A1 – ESPERTO Se sei un giocatore di ottimo livello, questo è il tuo livello. Commetti pochi errori con il rovescio e la volée, le discese dal muro sono aggressive e prepari i punti sfruttando le debolezze degli avversari. Sei consapevole dei tuoi punti di forza e assumi maggiori rischi.
  2. Livello A2 – AVANZATO / ESPERTO Sei un giocatore che domina tutti i colpi e le diverse fasi del gioco. Il tuo servizio è preciso, commetti pochi doppi falli e le risposte sono aggressive e controllate. Sei abile nella posizione a rete, ma commetti ancora degli errori quando spingi. Riesci ad eseguire smash conclusivi e saltuariamente le stop-volley.
  3. Livello A3 – AVANZATO Sei un giocatore esperto che domina i colpi fondamentali e sta sviluppando nuove abilità come la discesa dal muro e la “bandeja”. Il tuo gioco al volo è solido e i tuoi smash iniziano ad avere potenza e direzione. Hai ancora difficoltà con i rimbalzi al muro dal lato del rovescio.
  4. Livello A4 – AVANZATO Sei un giocatore sicuro nei colpi fondamentali e riesci a eseguire le volée con discreto successo. Partecipi regolarmente a partite e hai una buona posizione in campo in conformità con il tuo compagno. Tuttavia, manca ancora il controllo sulla profondità dei colpi e il secondo servizio è insicuro.

  1. Livello B1 – INTERMEDIO Sei un giocatore che inizia a giocare con effetto oltre ai colpi piatti. Il tuo servizio e la risposta diventano più consistenti. La tecnica della volée è soddisfacente e inizi a giocare con maggiore fiducia i rimbalzi contro il muro.
  2. Livello B2 – INTERMEDIO Sei un giocatore amatoriale con discreta esperienza. Hai frequentato un corso avanzato e stai iniziando a controllare i colpi fondamentali. Sei ancora insicuro a rete, ma stai guadagnando fiducia e stai provando colpi come pallonetti e smash.
  3. Livello B3 – INTERMEDIO Sei un giocatore amatoriale con sufficiente esperienza. Hai frequentato un corso base e hai acquisito sicurezza da fondo campo, ma eviti di andare a rete. Trovi difficoltà nel giocare palline che rimbalzano contro il muro e ti mancano ancora i colpi speciali.
  4. Livello B4 – DILETTANTE / INTERMEDIO Sei un giocatore amatoriale con una media esperienza. Hai frequentato un corso base, ma hai difficoltà nel controllo dei colpi. Continua a lavorare sulla tua tecnica per migliorare.

  1. Livello C1 – DILETTANTE Sei un giocatore amatoriale con poca esperienza. Hai preso alcune lezioni, ma stai ancora cercando di controllare i colpi e il palleggio.
  2. Livello C2 – DILETTANTE Sei un giocatore amatoriale con scarsa esperienza, ma hai iniziato a giocare con una certa frequenza. Continua a praticare per migliorare le tue abilità.
  3. Livello C3 – PRINCIPIANTE / DILETTANTE Sei un giocatore principiante. Non hai mai preso lezioni, ma hai iniziato a giocare qualche partita al mese. Continua a giocare e divertiti, acquisirai sempre più esperienza.
  4. Livello C4 – PRINCIPIANTE Sei un giocatore completamente principiante. Questo è il livello di ingresso per coloro che stanno iniziando a praticare le prime partite. Non preoccuparti, ogni grande giocatore è partito da questo livello!
  5. Livello D0 – PRINCIPIANTE (Entry Level) Se non hai mai giocato a padel prima, questo è il tuo punto di partenza. Entra in campo, divertiti e inizia il tuo viaggio nel mondo del padel!
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Migliora il tuo gioco e migliorerai il tuo livello WPR – Wansport Blog

Ora che conosci i vari livelli del Wansport Padel Rating (WPR), puoi valutare il tuo livello di gioco e partecipare ai tornei amatoriali che si adattano alle tue capacità.

Migliorando costantemente il tuo gioco e salendo di livello nel WPR, potrai misurare i tuoi progressi e sfidare giocatori sempre più competitivi.

Partecipare ai tornei del Wansport Padel Rating non solo ti permette di confrontarti con giocatori simili, ma ti offre anche l’opportunità di creare nuove amicizie nel mondo del padel e di vivere l’esperienza di una competizione sana e appassionante.

Inoltre, tenere traccia del tuo WPR ti consente di monitorare i tuoi miglioramenti nel tempo e di fissarti obiettivi per raggiungere il livello successivo. Con una valutazione oggettiva del tuo livello di gioco, puoi lavorare sugli aspetti che richiedono maggiori miglioramenti e concentrarti sulle tue debolezze per diventare un giocatore più completo.

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La vittoria è ancora più dolce con il WPR – Wansport Blog

Il Wansport Padel Rating è uno strumento prezioso per tutti gli appassionati di padel, indipendentemente dal livello di gioco. Sia che tu sia un esperto giocatore o un principiante, il WPR ti offre una guida chiara per valutare il tuo progresso e raggiungere i tuoi obiettivi nel padel.

Non perdere l’opportunità di misurare il tuo livello di gioco e partecipare a tornei entusiasmanti nel mondo del padel. Scopri il Wansport Padel Rating e inizia il tuo percorso verso il successo nel padel!

Per ulteriori informazioni sul Wansport Padel Rating e per partecipare ai tornei, scarica subito la app di Wansport e unisciti alla nostra community di appassionati di padel. Buon gioco!

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Mountain Tennis Trophy

Il Mountain Tennis Trophy entra nel vivo

Si preannuncia una seconda edizione molto interessante, tra paesaggi mozzafiato e prestigiosi club di tennis. Ecco il Mountain Tennis Trophy

Benvenuti al Mountain Tennis Trophy, uno degli eventi sportivi più spettacolari dell’anno! Questo torneo di tennis, organizzato in mezzo alle splendide montagne, è l’evento perfetto per i tennisti agonisti di ogni categoria per chiunque voglia godere della natura incontaminata.

Il torneo delle Dolomiti

Il Mountain Tennis Trophy, giunto alla sua seconda edizione si svolge da marzo ad ottobre in uno scenario mozzafiato, dove il verde dei prati si fonde con il bianco delle cime innevate delle montagne. I campi da tennis sono situati in posizioni strategiche, in modo da offrire una vista panoramica sulle montagne circostanti mentre si gioca.

Tutte le tappe sono Tornei OPEN. I partecipanti potranno godere di un’esperienza di gioco unica, in un’atmosfera rilassante e accogliente.

Ma qual è il montepremi complessivo  del Mountain Tennis Trophy? In questa edizione il montepremi complessivo  è di 21.000 euro, una cifra importante che richiama sempre più tennisti professionisti e appassionati in cerca di un’occasione per dimostrare le proprie abilità sul campo.

Le novità della seconda edizione

Dopo il grande successo della prima edizione, il circuito di tennis delle Dolomiti è pronto a ripartire con una nuova stagione che si preannuncia ancora più avvincente. Sono stati confermati i sei circoli che hanno già preso parte al circuito lo scorso anno: Egna, Fiè dello Sciliar, Eggen, Cavalese, Moena e Selva Val Gardena. Inoltre, ci saranno due nuove tappe che si aggiungeranno al circuito: il Circolo di Ortisei, che ha aperto la stagione a marzo, e il TC Kaltern, che debutterà con una doppia data a maggio e con i master finali a Ottobre.

Questa nuova edizione del circuito promette di essere ancora più coinvolgente e spettacolare della precedente. I sei circoli già affermati, situati in scenari naturali mozzafiato e dotati di strutture all’avanguardia, sono pronti a ospitare partite di altissimo livello e a offrire ai partecipanti un’esperienza di gioco indimenticabile.

Inoltre, l’arrivo di due nuovi circoli è un segnale della crescita e dell’interesse che il circuito di tennis delle Dolomiti sta suscitando nel mondo del tennis. Il Circolo di Ortisei e il TC Kaltern, che si uniscono al circuito per la prima volta, sono entrambi prestigiosi e rappresentativi della passione e dell’entusiasmo che la pratica del tennis suscita in questa zona.

Il fatto che il TC Kaltern ospiti ben due tappe e la finale del torneo è una testimonianza dell’eccellenza di questo circolo sportivo e del suo impegno costante nel favorire lo sviluppo del tennis nella regione. Inoltre, il circolo è stato la “culla” di un atleta di grande talento come Andreas Seppi, che rappresenta non solo un grande esempio per i giovani tennisti della zona, ma anche una fonte di orgoglio per tutti i membri del circolo.

Mountain Tennis Trophy
Le tappe del Mountain Tennis Trophy al TC Kaltern

Non solo tennis

Ma il Mountain Tennis Trophy non è solo un torneo di tennis. Durante l’evento potrete fare  escursioni a piedi o in mountain bike, godervi un picnic nel verde delle montagne, o semplicemente rilassarvi ammirando lo spettacolo della natura circostante.

L’evento è stato pensato per offrire un’esperienza completa, che unisce sport, natura e divertimento.

Mountain Tennis Trophy Dolomiti
Le meravigliose Dolomiti fanno da cornice ad un torneo di tennis estremamente suggestivo – Wansport Blog

Insomma, la seconda edizione del circuito di tennis delle Dolomiti si preannuncia come un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati di tennis e per chi vuole vivere l’esperienza di gioco in uno scenario mozzafiato. Preparate le racchette e venite a scoprire le meraviglie di questa fantastica zona, in cui il tennis e la natura si uniscono in un mix unico e spettacolare.

Per tutte le informazioni sul torneo potete visitare il sito ufficiale mentre qui trovate il regolamento.

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Pinckleball

Scopriamo il Pickleball, il nuovo sport di tendenza Made in USA

A metà tra il tennis e il padel è uno sport molto popolare negli Stati Uniti e potrebbe esplodere a breve anche in Italia. Scopriamo regole e curiosità del Pickleball.

Pickleball
Come si gioca a Pickleball? – Wansport Blog

Inventato nel 1965 da Joel Pritchard, un membro del Congresso degli Stati Uniti, insieme al suo amico Bill Bell, il pickleball si pone al centro tra il tennis e il padel per regole e somiglianza. Tutto nacque dalla necessità di dare qualcosa da fare ai bambini in vacanza per evitare che si annoiassero troppo inventando di fatto uno sport da fare senza particolari attrezzature difficili da trovare. 

Attualmente negli USA ci giocano oltre 68 milioni di giocatori quasi tutti facenti parte della Generazione Z, ovvero i nati tra il 1997 e il 2015. La pandemia ha accelerato una crescita che sembrava già piuttosto repentina: l’amministratore delegato di USA Pickleball ha detto che in circa 18 mesi il numero dei giocatori è raddoppiato. Ben 37 paesi ora fanno parte della International Pickleball Federation. Siamo lontani dall’obiettivo minimo di 70 paesi, che permetterebbe al pickleball di essere promosso a disciplina olimpica ma molti sono pronti a scommettere che presto potrà essere raggiunto.

Pickleball
Molti giovanissimi giocano a Pickleball in USA. Sarà così anche in Europa?

Come si gioca a Pickleball

Per chi gioca a tennis o a padel, il pickleball appare subito molto familiare: prevede l’uso di una racchetta e di una pallina in un campo da Badminton. Si può praticare sia in singolo che in doppio in un campo al chiuso o all’aperto. Ci si aggiudica la vittoria quando si arriva al punteggio massimo che può essere di 11, 15 o 21 punti. La regola sul rimbalzo della palla è la stessa del tennis, ovvero può ribalzare massimo una sola volta nel campo prima di essere colpita.

La battuta, da effettuare sulla linea di fondo del campo, è simile a quella del padel (ne abbiamo parlato diffusamente qui), la palla deve essere destinata alla parte del campo avversario diametralmente opposta a quella da cui si batte. Se la palla rimbalza nella giusta parte di campo destinata al ricevitore allora quest’ultimo può ribattere e iniziare lo scambio. La palla in battuta non può toccare la rete (è prevista una seconda battuta solo in doppio) e non può finire nella cosiddetta “area kitchen” (cucina, in inglese). Questa area è quella a ridosso della rete dove è proibito colpire la palla al volo, ma deve rimbalzare una volta a terra. 

Quando si assegnano i punti nel pickleball

Dopo aver definito le regole base del pickleball, diamo un’occhiata a come si assegnano i punti:

  • Quando la palla rimbalza due volte nel campo avversario senza che esso riesca a respingerla
  • Quando la risposta dell’avversario finisce in rete e cade nella stessa porzione di campo
  • Quando la risposta finisce oltre i confini del campo 
  • Quando si colpisce al volo nell’area “kitchen” altrimenti chiamata “non volley zone

Ti potrebbe interessare: Presto giocheremo tutti a Pickleball?

Uno sguardo alle differenze con il tennis e con il padel

Come avete potuto intuire facilmente il regolamento è molto simile a quello del tennis, ma naturalmente ci sono delle differenze sostanziali che richiedono naturalmente un diverso approccio al pickleball. 

Sono 3 gli aspetti verso i quali il pickleball differisce dal tennis e dal padel: il campo, la racchetta e la palla.

Il campo di Pickleball
Il campo di Pickleball

Il campo

E’ diviso da una rete alta poco più di 80cm, misura 13,40 metri di lungheza e 5,60 metri di larghezza per il torneo singolo e 6,10 metri per le partite in doppio. Il campo, pertanto, è decisamente più piccolo rispetto a quello da tennis o da padel.

La racchetta di Pickleball
La racchetta di Pickleball

La racchetta

Anche la racchetta presenta una differenza notevole: sono più piccole e piatte. Rispetto alla racchetta da tennis la forma è diversa, infatti ha una forma rettangolare e non ovale, mentre l’impugnatura, più corta, ricorda quella delle racchette di padel.

La palla di Pickleball
La (strana) palla di Pickleball

La palla

La vera novità è rappresentata dalla palla di pickleball: la grandezza è uguale a quella delle classiche palle da tennis e padel mentre il peso è decisamente inferiore essendo una palla di plastica sostanzialmente vuota all’interno con tanti piccoli fori per far passare l’aria (utile per contrastare il vento soprattutto nelle partite outdoor).

Il Pickleball nel Bel Paese

La presenza del pickleball in Italia è ufficialmente partita nel 2018, anno di fondazione dell’Associazione Italiana Pickleball (AIP) con sede a Tocco da Casauria nella provincia di Pescara. Ed è qui che sono stati costruiti i primissimi campi di pickleball e dove si allena la rappresentativa italiana. L’AIP fa parte ufficialmente della International Pickleball Federation. La federazione internazionale ha organizzato nel 2018 in Italia la seconda edizione della Bainbridge Cup. In questa competizione si scontrano team rappresentativi dell’Europa e del Nord America. Gli Usa sono evidentemente la nazione più forte in questa disciplina da pochissimo sbarcata in Europa, ma diversi analisti sportivi ritengono che presto, dopo la febbre del padel e senza dimenticare cosa è stato il 2022 per il tennis italiano, il pickleball possa diventare un trend molto importante da qui a poco.

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