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Esenzione IVA ASD

Esenzione IVA ASD: tutto ciò che devi sapere


Scopri le nuove regole sull’esenzione IVA per le ASD (prorogate al 10 gennaio 2026) e come gestirle facilmente con il gestionale Wansport.


Dal 10 gennaio 2026, le nuove normative fiscali introdurranno importanti cambiamenti per le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD). In particolare, molte prestazioni passeranno dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA. Questo cambiamento comporta vantaggi, ma anche obblighi amministrativi di cui ogni ASD deve essere consapevole. In questo articolo, analizziamo le novità sull’esenzione IVA per le ASD e come affrontarle in modo efficace.

Cosa cambia con le nuove regole IVA

La principale novità è il passaggio di alcune prestazioni delle ASD dal regime di esclusione IVA a quello di esenzione. Ma qual è la differenza?

Le operazioni escluse non rientrano nell’ambito IVA e non richiedono particolari registrazioni fiscali. Al contrario, quelle esenti devono essere documentate con precisione, ad esempio tramite fattura elettronica o corrispettivo elettronico, rispettando tutti gli obblighi contabili previsti dalla legge.

Le prestazioni che rientrano nel nuovo regime di esenzione sono quelle svolte nell’ambito istituzionale delle ASD e a fronte di un corrispettivo. Tra queste:

  • Corsi e lezioni sportive (allenamenti, attività didattiche e formazione)
  • Eventi sportivi (tornei, gare, manifestazioni)
  • Utilizzo di impianti sportivi (affitto di campi, palestre e piscine)

Questa modifica comporta l’obbligo, per le ASD senza partita IVA, di attivarla per adeguarsi ai nuovi adempimenti fiscali.

Vantaggi e sfide dell’esenzione IVA per le ASD

Le nuove regole sull’esenzione IVA presentano vantaggi significativi per le ASD. In particolare, l’esenzione permette di ridurre i costi per gli utenti finali, incentivando la partecipazione alle attività sportive. Questo potrebbe tradursi in un aumento delle iscrizioni e, quindi, delle entrate per le associazioni.

Tuttavia, l’esenzione IVA comporta anche nuove responsabilità. Le ASD dovranno:

  • Adeguare i propri strumenti gestionali per registrare correttamente le operazioni esenti
  • Gestire la fatturazione elettronica o i corrispettivi elettronici
  • Garantire il rispetto delle normative per evitare sanzioni

Il cambiamento richiede quindi un’attenta pianificazione e, soprattutto, strumenti adeguati per la gestione contabile e amministrativa.

Esenzione IVA ASD

Come semplificare la gestione con Wansport

Affrontare questi cambiamenti può sembrare complesso, ma con il gestionale Wansport è tutto più semplice. Wansport offre strumenti avanzati per gestire in modo efficace i nuovi adempimenti legati all’esenzione IVA.

Grazie alle funzionalità di Wansport, puoi:

  • Emettere scontrini a IVA zero attraverso il registratore telematico e relativa registrazione automatica dei corrispettivi
  • Attivazione modulo per le emissioni degli scontrini telematici con collegamento diretto al Cassetto Fiscale della Società (senza l’esigenza di stampare alcuno scontrino)
  • Tenere sotto controllo tutte le operazioni esenti con un sistema di reportistica intuitivo.
  • Automatizzare i processi contabili, risparmiando tempo e riducendo il rischio di errori.

Con Wansport, le ASD possono concentrarsi su ciò che conta davvero: promuovere lo sport e garantire il massimo supporto ai propri soci, lasciando la burocrazia a un sistema digitale efficiente e affidabile.

Conclusione

Le nuove regole sull’esenzione IVA per le ASD rappresentano un’opportunità per semplificare la fiscalità e offrire servizi a prezzi più competitivi. Tuttavia, richiedono anche un adeguamento amministrativo per rispettare gli obblighi previsti dalla normativa.

Con il gestionale Wansport, adeguarsi a queste novità diventa un processo rapido e intuitivo. Affidati a Wansport per gestire al meglio la tua società sportiva e affrontare con serenità le sfide del 2025. Semplifica la tua amministrazione e continua a far crescere la tua passione per lo sport!


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ATP Finals Torino 24

ATP Finals 2024: Epilogo di un’Era

e ATP Finals di Torino segnano un momento cruciale nel tennis: l’assenza di Djokovic sottolinea il passaggio a nuove stelle come Sinner e Alcaraz

Il tennis mondiale assiste a un passaggio di consegne emblematico con le ATP Finals 2024. Mentre Djokovic si ritira, emergono nuovi campioni pronti a prendere il testimone in uno degli eventi più prestigiosi del circuito. L’evento si configura così come un simbolo del cambiamento generazionale in atto, offrendo uno spaccato del futuro del tennis.

Un torneo di prestigio

Le ATP Finals non sono solo un evento sportivo, ma una vera e propria celebrazione della fine della stagione tennistica, attirando i migliori talenti del mondo in una competizione di altissimo livello. Torino, la città ospitante, ha dimostrato un impegno notevole nell’abbracciare questo evento, trasformandosi in una capitale del tennis a livello globale. Questa scelta non è casuale: riflette l’ascesa del tennis in Italia, culminata con il successo di atleti come Jannik Sinner, che ha raggiunto il vertice del ranking mondiale. L’impegno della città e del paese nel sostenere e promuovere il tennis si manifesta anche attraverso investimenti significativi in infrastrutture e iniziative promozionali che non solo aumentano la visibilità dell’evento, ma anche rafforzano l’economia locale. In questo contesto, le ATP Finals diventano un simbolo di eccellenza sportiva e di orgoglio nazionale, proiettando Torino e l’Italia sotto i riflettori internazionali.

La fine di un’era

Il ritiro di Novak Djokovic dalle ATP Finals rappresenta non solo la fine della stagione sportiva 2024, ma anche la conclusione di un’epoca d’oro nel tennis, dominata dal celebre “Big Three” composto da lui, Roger Federer e Rafael Nadal. Questi giganti del tennis hanno definito un’era con le loro rivalità epiche e una collezione di titoli che ha incantato fan e appassionati per quasi due decenni. Con Djokovic che si fa da parte, il panorama tennistico si trova a un bivio, pronto a essere rimodellato da nuovi campioni che ereditano non solo il campo da gioco, ma anche l’attenzione e le aspettative del pubblico globale. Questa transizione segna un momento significativo di riflessione sulle leggende che lasciano il campo e sulle nuove storie che stanno per essere scritte nelle prossime stagioni.

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Nuovi protagonisti sul palco

Con l’uscita di scena di Djokovic, le ATP Finals 2024 vedono emergere nuovi talenti pronti a diventare protagonisti del tennis mondiale. Jannik Sinner, festeggiato a casa come il numero uno del mondo, e Carlos Alcaraz, anch’egli vincitore di prestigiosi tornei Grand Slam, rappresentano le nuove speranze del tennis. La loro ascesa non è solo un cambio di guardia, ma anche l’inizio di una possibile nuova rivalità che potrebbe definire la prossima era del tennis. Questi giovani campioni portano uno stile di gioco fresco e un nuovo spirito competitivo, promettendo di elevare ulteriormente il livello del gioco e di infiammare l’interesse dei tifosi e dei media a livello globale.

ATP Finals: l’impatto economico e culturale

Le ATP Finals non solo elevano il livello sportivo, ma hanno anche un impatto economico e culturale significativo per Torino e per l’Italia intera. Questo evento attrae migliaia di spettatori da tutto il mondo, generando notevoli entrate attraverso il turismo, l’ospitalità e i media. Il successo di Torino come città ospitante rafforza la sua reputazione internazionale come centro sportivo di primo livello e promuove il tennis come veicolo di crescita economica. Inoltre, l’evento stimola l’interesse locale per il tennis, aumentando la partecipazione e il tesseramento nei club di tutto il paese.

Per concludere

Le ATP Finals 2024 non sono solo la celebrazione dei migliori talenti del tennis, ma anche un simbolo di come lo sport continui a evolversi, mantenendo la sua capacità di affascinare e ispirare pubblico e giocatori in tutto il mondo. Mentre salutiamo una leggenda come Djokovic, accogliamo con entusiasmo l’alba di nuovi campioni che saranno, senza dubbio, protagonisti delle future narrazioni del tennis.


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Padel

Nuova sfida Intercontinentale nel Padel

Dal 2025, Europa e Americhe si sfidano in una competizione biennale di padel unica nel suo genere

Il padel è uno degli sport in più rapida crescita a livello globale, e la Federazione Internazionale Padel (FIP) è pronta a capitalizzare su questa popolarità. Dal 2025, una nuova competizione intercontinentale vedrà protagoniste le migliori squadre d’Europa e delle Americhe in una sfida senza precedenti. Con un format ispirato a eventi iconici come la Ryder Cup nel golf, questa iniziativa mira a consolidare il padel come uno sport di punta nel panorama mondiale.

Un format inedito

La competizione sarà disputata ogni due anni, alternando le sedi tra Europa e Americhe, con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico globale. Grazie a un montepremi da record di 700.000 euro, suddiviso equamente tra le categorie maschili e femminili, l’evento garantirà la partecipazione dei migliori atleti del mondo. La FIP ha sottolineato l’importanza di questa competizione nel rafforzare il prestigio del padel e nel creare nuove opportunità per gli atleti di mettersi in mostra su un palcoscenico internazionale.

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Un trampolino per la crescita del Padel

La nuova competizione rappresenta un’importante occasione per promuovere il padel in mercati emergenti e consolidati. Le location scelte offriranno una cornice spettacolare, attirando l’attenzione di media e fan. L’evento, inoltre, si propone di favorire l’inclusione di giocatori provenienti da Paesi emergenti, alimentando il sogno di molti di competere ai massimi livelli. Questo approccio inclusivo riflette la visione della FIP per uno sport sempre più globale e accessibile.

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Verso le Olimpiadi: il sogno

L’introduzione di una competizione intercontinentale non è solo una celebrazione del padel, ma anche un passo strategico verso l’inclusione olimpica. La FIP è determinata a far entrare il padel nel programma dei Giochi Olimpici, e iniziative di questa portata dimostrano che lo sport ha una struttura solida e un seguito sempre più ampio. Con eventi internazionali di rilievo, questo sport rafforza la sua candidatura, rendendosi sempre più visibile agli occhi del Comitato Olimpico Internazionale.

L’istituzione di questa competizione intercontinentale segna una svolta storica. Grazie a un format accattivante e a un’attenzione crescente, l’evento offrirà una piattaforma per celebrare il talento e diffondere il padel in tutto il mondo. La visione della FIP va oltre il breve termine, puntando a fare del padel una disciplina olimpica e un fenomeno sportivo globale. Con queste premesse, il futuro di questo sport appare più brillante che mai.


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Diego Pettorossi

La sorprendente qualificazione di Diego Pettorossi alle Olimpiadi

Diego Pettorossi, sviluppatore di software e velocista part-time, si è qualificato per le Olimpiadi di Parigi 2024 nonostante un regime di allenamento insolito.

Diego Pettorossi, a 27 anni, ha trasformato un interesse part-time in una qualificazione olimpica, dimostrando che la passione e la determinazione possono infrangere i confini tra una carriera in tecnologia e le competizioni sportive di alto livello. Mentre molti atleti si dedicano a tempo pieno allo sport, Diego ha mantenuto il suo impiego come sviluppatore per una società statunitense, sfruttando ogni momento libero per allenarsi e perfezionarsi nei 200 metri piani.

Un allenamento autonomo e arduo

Diego Pettorossi ha affrontato una routine quotidiana impegnativa, iniziando la sua giornata lavorativa dalle 7 del mattino fino alle 16, per poi trasferirsi su una pista di atletica di un liceo locale, spesso buia e deserta. In queste circostanze meno che ideali, Pettorossi si è allenato solitario, senza l’assistenza di un fisioterapista o di un team di supporto diretto. Le sue sessioni di allenamento venivano pianificate e monitorate a distanza dal suo allenatore, Leonardo Righi, situato in Italia. Righi e Pettorossi si coordinavano tramite chiamate notturne e scambi di video, con Pettorossi che utilizzava ogni strumento a sua disposizione, dallo smartwatch a passanti occasionale che lo filmavano, per assicurarsi di rimanere sulla giusta traiettoria per il successo.

Le sfide di un atleta non professionista

L’iter per qualificarsi alle Olimpiadi è tipicamente dominato da atleti che ricevono vasti supporti economici e logistici, spesso da organizzazioni sportive o sponsorizzazioni aziendali. In Italia, inoltre, molti atleti sono sostenuti da enti militari o di polizia, che forniscono non solo un stipendio, ma anche risorse per l’allenamento e la competizione. Pettorossi, non avendo accesso a tali risorse e vivendo lontano dall’Italia, ha dovuto navigare un percorso molto più solitario. Nonostante ciò, ha raggiunto un traguardo significativo guadagnando l’ultima posizione disponibile per la qualificazione olimpica, principalmente attraverso la sua presenza costante in competizioni internazionali e la raccolta di punti nel ranking mondiale.

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Tecnologia e ambizioni future di Diego Pettorossi

Oltre a prepararsi per le Olimpiadi, Pettorossi ha sfruttato la sua formazione professionale per sviluppare un’app dedicata agli atleti che affrontano sfide simili. L’app, ancora in fase di sviluppo, si propone di essere uno strumento per la registrazione e l’analisi dei dati di allenamento, offrendo agli atleti e ai loro allenatori una piattaforma per migliorare la comunicazione e l’efficacia degli allenamenti. Pettorossi spera di lanciare l’app prima dell’inizio delle Olimpiadi e di utilizzarla nel prossimo ciclo olimpico per monitorare i propri progressi e quelli di altri atleti, offrendo un nuovo strumento tecnologico nel panorama dell’atletica leggera.

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Olimpiadi

Olimpiadi Parigi 2024: la guida completa

Le Olimpiadi di Parigi 2024 iniziano il 26 luglio e terminano l’11 agosto, portando innovazioni sportive, eventi spettacolari e una forte presenza italiana. Scopri tutti i dettagli.

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Le Olimpiadi di Parigi 2024, la 33esima edizione dei Giochi Olimpici moderni, si svolgeranno dal 26 luglio all’11 agosto. Ospitate per la terza volta dalla capitale francese, queste Olimpiadi promettono di essere un evento spettacolare, con oltre 10.700 atleti provenienti da 206 nazioni. La cerimonia di apertura sarà unica nel suo genere, svolgendosi lungo la Senna con le delegazioni che sfileranno su barche, offrendo uno spettacolo senza precedenti.

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Le Olimpiadi di Parigi saranno le prime dopo la pandemia di COVID-19 a svolgersi senza le restrizioni sanitarie che hanno caratterizzato l’edizione di Tokyo 2020. Questo evento rappresenta un’importante occasione di ripartenza e celebrazione dello sport a livello globale.

Novità e aspetti salienti delle Olimpiadi di Parigi 2024

Le Olimpiadi di Parigi 2024 introdurranno nuove discipline sportive e formati innovativi per alcuni eventi. Tra le novità principali, il debutto della breakdance, con 16 “B-Boys” e 17 “B-Girls” che gareggeranno per le medaglie. Questo sport, nato nel Bronx negli anni ’70, ha evoluto una solida struttura competitiva con criteri di valutazione basati su creatività, personalità, tecnica, varietà, performance e musica.

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Nel kayak, farà il suo debutto il format del cross, una sfida non contro il tempo ma con quattro atleti che gareggiano contemporaneamente lungo un percorso. Per la prima volta nella storia olimpica, gli uomini saranno inclusi nel nuoto artistico, una disciplina tradizionalmente riservata alle donne.

Altri cambiamenti includono l’aggiunta delle gare di kite nella vela, una nuova categoria di peso nel pugilato femminile e la sostituzione della gara di trap a squadre miste con quella di skeet a squadre miste nel tiro a volo. Inoltre, nell’atletica leggera, la nuova gara a squadre mista sulla distanza sostituirà la 50 km, cancellata dai programmi internazionali.

Oltre a queste innovazioni, le Olimpiadi di Parigi presenteranno alcune sedi spettacolari, come la Tour Eiffel per la pallavolo su sabbia, il Grand Palais per la scherma e il judo, e la Place de la Concorde per gli sport urbani come il basket 3×3, lo skateboard e il breaking.

Le cerimonie di apertura e chiusura promettono di essere eventi straordinari. La cerimonia di apertura, che avverrà lungo la Senna, vedrà le delegazioni sfilare su barche, creando un evento mai visto prima nella storia dei Giochi. La cerimonia di chiusura si terrà allo Stade de France, celebrando le conquiste degli atleti e la conclusione dei Giochi.

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L’impatto economico e l’organizzazione delle Olimpiadi

L’organizzazione delle Olimpiadi di Parigi 2024 ha comportato una spesa significativa, stimata in 4,4 miliardi di euro, in gran parte finanziata da enti privati. Questo investimento ha permesso la costruzione e il miglioramento di infrastrutture chiave, come il Villaggio Olimpico, che verrà trasformato in abitazioni e uffici per 6.000 residenti e 6.000 lavoratori dopo i Giochi.

Le Olimpiadi avranno un impatto economico positivo stimato in 11,1 miliardi di euro durante un periodo di 17 anni (dal 2017 al 2034), secondo uno studio commissionato dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e dal Comitato organizzatore di Parigi 2024 al Centro di Diritto ed Economia dello Sport (CDES) dell’Università di Limoges.

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L’evento sarà anche un’occasione per promuovere la sostenibilità e l’inclusività, con un impegno a ridurre l’impatto ambientale e promuovere l’uguaglianza di genere. La parità di genere sarà quasi raggiunta, con 5.842 atleti e 5.633 atlete che gareggeranno in 45 discipline sportive.

Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono progettate per essere le più sostenibili della storia. L’organizzazione si è impegnata a ridurre le emissioni di carbonio del 55% rispetto alle Olimpiadi precedenti, grazie all’uso di infrastrutture già esistenti e a nuove costruzioni temporanee. Inoltre, tutte le sedi sono collegate da una rete di trasporti pubblici efficienti, riducendo la necessità di spostamenti in auto.

Eventi salienti delle Olimpiadi di Parigi 2024

Oltre alle nuove discipline e alle tradizionali gare, ci sono molti eventi salienti da tenere d’occhio. La cerimonia di apertura lungo la Senna sarà un momento iconico, mentre la maratona avrà un percorso che passerà accanto a monumenti storici come la Torre Eiffel e Notre-Dame.

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Il nuoto nel fiume Senna rappresenterà un’altra grande novità, permettendo agli atleti di gareggiare in un ambiente unico e simbolico. La finale dei 100 metri maschili e femminili sarà uno degli eventi più attesi, con i migliori sprinter del mondo che si sfideranno per l’oro olimpico.

Nel ciclismo su strada, il percorso attraverso i suggestivi paesaggi della Francia settentrionale offrirà una sfida impegnativa e spettacolare. Anche gli sport acquatici, come il canottaggio e la vela, saranno seguiti con grande interesse, grazie alla presenza di atleti di altissimo livello e location pittoresche.

Gli sport di squadra, come il calcio, il basket e la pallavolo, attireranno un vasto pubblico, con squadre di tutto il mondo pronte a competere per il titolo olimpico. Il torneo di calcio, in particolare, sarà seguito con attenzione, con la finale che si terrà nello Stade de France, uno dei principali stadi della nazione.

Un altro evento saliente sarà la gara di arrampicata sportiva, che farà il suo debutto come sport olimpico. Questo evento vedrà gli atleti sfidarsi in tre discipline: velocità, boulder e lead. La competizione si terrà nella storica location di Le Bourget, offrendo un contesto unico per uno sport emergente.

Storia e tradizione delle Olimpiadi a Parigi

Parigi ha una lunga storia olimpica, avendo già ospitato i Giochi nel 1900 e nel 1924. Le Olimpiadi del 1900 furono parte dell’Esposizione Universale e videro la partecipazione di 997 atleti, tra cui 22 donne. Questi Giochi furono caratterizzati da diverse curiosità, come il cricket e il tiro al piccione, che non sono più presenti nel programma olimpico.

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Le Olimpiadi del 1924, note come “I Giochi della VIII Olimpiade“, furono un evento di grande successo, con 3.089 atleti (tra cui 136 donne) che gareggiarono in 126 eventi. Questi Giochi furono anche i primi a essere trasmessi in diretta radiofonica, segnando un importante passo avanti nella copertura mediatica degli eventi sportivi.

Il ritorno delle Olimpiadi a Parigi nel 2024 rappresenta una celebrazione della storia e della tradizione olimpica della città, oltre a segnare il centenario delle Olimpiadi del 1924. La capitale francese è pronta ad accogliere atleti e spettatori da tutto il mondo per un evento che promette di essere indimenticabile.

Gli italiani in gara

Marcell Jacobs | 100 metri

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Marcell Jacobs, fresco vincitore della medaglia d’oro nei 100 metri agli Europei di atletica a Roma, rappresenta la rinascita dell’atletica italiana alle Olimpiadi. Questo campione olimpico in carica e detentore del record europeo nella specialità, è considerato uno dei principali candidati per l’oro nei 100 metri ai Giochi di Parigi 2024. Grazie alla sua eccezionale velocità e forza, Jacobs è uno degli sprinter più temuti a livello internazionale. Dopo una delusione ai Mondiali di Budapest, sembra aver ritrovato la forma che lo aveva portato al successo tre anni fa, pronto a tentare di replicare l’impresa storica realizzata a Tokyo.

Massimo Stano | 20 km marcia

Massimo Stano, attuale campione olimpico della 20 km, è determinato a difendere il suo titolo con tenacia. Nonostante un infortunio al piede subito ad aprile scorso, il marciatore pugliese ha dichiarato di sentirsi ottimista in vista delle prossime Olimpiadi. La sua straordinaria tecnica di marcia e la capacità di mantenere un ritmo elevato senza perdere efficienza lo rendono un avversario molto difficile da superare.

Antonella Palmisano | 20 km marcia
Dopo aver conquistato l’oro agli Europei di Roma, Antonella Palmisano si conferma come una delle marciatrici più forti nella 20 km. Grazie alla sua vittoria olimpica a Tokyo 2020, è considerata una delle principali favorite per le Olimpiadi di Parigi 2024.

Gianmarco Tamberi | Salto in alto

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Gianmarco Tamberi, campione europeo, mondiale e olimpico in carica nel salto in alto, è l’uomo da battere. Gimbo, come è affettuosamente chiamato, è in una forma eccezionale e viene considerato il principale favorito per la medaglia d’oro nella sua disciplina.

Filippo Ganna | Cronometro

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Filippo Ganna è uno dei principali favoriti nella cronometro maschile per le Olimpiadi di Parigi 2024. Ha già dimostrato il suo dominio nella specialità, vincendo quattro titoli mondiali consecutivi e conquistando l’oro ai Mondiali su pista. Ganna ha dichiarato che non si accontenterà di una sola medaglia, mostrando la sua ambizione e determinazione a eccellere ulteriormente.

Gregorio Paltrinieri | Nuoto 10 km

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Gregorio Paltrinieri, campione olimpico in carica, è il favorito nella 10 km di nuoto in acque libere per le Olimpiadi di Parigi 2024. Dopo aver conquistato l’oro agli Europei di Belgrado, Greg ha tutte le qualità necessarie per difendere il suo titolo in Francia.


Jannik Sinner | Tennis

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Jannik Sinner, come ogni numero uno al mondo che si rispetti, si presenta come il favorito nel tennis per le Olimpiadi di Parigi 2024. Il giovane talento altoatesino ha scalato rapidamente la classifica ATP, vincendo tornei importanti e sconfiggendo avversari di alto livello.

Irma Testa | -57 kg

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Irma Testa, medaglia di bronzo ai Giochi di Tokyo 2020, la prima nella storia del pugilato femminile italiano, è diventata campionessa del mondo nella categoria dei pesi piuma nel 2023. La pugile di Torre Annunziata è determinata a superare il suo precedente traguardo e mira a ottenere risultati ancora migliori alle prossime Olimpiadi.


Vito Dell’Aquila | -58 kg

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Medaglia d’oro a Tokyo 2020, Vito Dell’Aquila è il favorito nella categoria -58 kg di taekwondo per le Olimpiadi di Parigi 2024. Il giovane pugliese, forte anche dell’oro conquistato agli Europei 2024 di Belgrado, punta a replicare il suo successo olimpico.


L’Italia parteciperà con un numero record di 403 atleti, posizionandosi al settimo posto nella classifica delle squadre più numerose, preceduta dagli Stati Uniti, Francia, Germania, Australia, Giappone e Cina. La delegazione italiana punterà sui giovani talenti, con molti atleti nati poco prima o subito dopo l’Olimpiade di Atene 2004.

Tra gli altri nomi di spicco della squadra italiana ci sono Sofia Raffaeli nella ginnastica ritmica, Benedetta Pilato nel nuoto, Mattia Furlani nel salto in lungo, Martina Favaretto nella scherma, Larissa Iapichino nell’atletica leggera e Assunta “Susy” Scutto nel judo. Questi giovani atleti rappresentano il futuro dello sport italiano e hanno il potenziale per ottenere grandi risultati a Parigi.

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Inoltre, tutte le federazioni italiane di sport individuali hanno qualificato atleti in almeno una specialità, con gli ultimi pass ottenuti nel breaking grazie ad Antilai Sandrini, nell’arrampicata sportiva con Colli, Moroni e Rogora, e nel golf con Manassero e Migliozzi.

Dove vedere le Olimpiadi di Parigi 2024 in Tv e streaming

Gli abbonati potranno seguire l’evento su Eurosport (canali 210 e 211) e su otto canali tematici di Sky (dal 251 al 257, incluso Eurosport 4K). Sarà possibile anche lo streaming su Sky Go, NOW e DAZN. Discovery+ offrirà canali tematici per ogni sport, con una copertura di circa 3.800 ore di gara.

Offerta gratuita e in chiaro

La Rai trasmetterà 360 ore di eventi in diretta su Rai 2 e RaiSportHD, con priorità agli atleti italiani e agli eventi di maggiore interesse. Gli spettatori potranno seguire le gare anche in streaming gratuito su Rai Play e i canali sportivi di Rai Play Sport.

Il programma completo

Sabato 27 luglio

Domenica 28 luglio

Lunedì 29 luglio

Martedì 30 luglio

Mercoledì 31 luglio

Giovedì 1° agosto

Venerdì 2 agosto

Sabato 3 agosto

Domenica 4 agosto

Lunedì 5 agosto

Martedì 6 agosto

Mercoledì 7 agosto

Giovedì 8 agosto

Venerdì 9 agosto

Sabato 10 agosto

Domenica 11 agosto

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Europei

Iniziano gli Europei di calcio

Europei al via il 14 giugno in Germania. L’Italia, campione in carica, affronta un girone difficile. Inghilterra e Francia favorite. Le cose da sapere

Sono trascorsi meno di tre anni dalla storica vittoria dell’Italia agli Europei di calcio del 2021, posticipati di un anno a causa della pandemia. Dal 14 giugno, il titolo di campione d’Europa sarà nuovamente conteso con l’edizione 2024 in Germania: ventiquattro squadre partecipanti, dieci città ospitanti, un mese di torneo e finale il 14 luglio all’Olympiastadion di Berlino. La Germania, nazione ospitante, aprirà il torneo contro la Scozia il 14 giugno. L’Italia esordirà contro l’Albania il 15 giugno a Dortmund. I sei gruppi del torneo vedranno avanzare le prime due squadre di ogni girone e le quattro migliori terze, con un formato identico a quello dell’ultima edizione. Le partite della fase a gironi si terranno ogni giorno fino al 26 giugno, seguite da due giorni di riposo prima della fase a eliminazione diretta che include ottavi, quarti, semifinali e finale.

Europei
I gironi di Euro 2024 – Wansport Newsroom

Come ci arriva l’Italia

Rispetto a tre anni fa, l’Italia ha visto notevoli cambiamenti, a partire dall’allenatore. Luciano Spalletti ha sostituito Roberto Mancini, che ha lasciato la Nazionale per diventare il commissario tecnico dell’Arabia Saudita tra molte polemiche. Spalletti, vincitore del campionato di Serie A con il Napoli, sta cercando di implementare un gioco organizzato e piacevole anche in Nazionale. Molti dei campioni del 2021 non sono più presenti, inclusi Ciro Immobile, Lorenzo Insigne, Marco Verratti, Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci. Inoltre, vi sono assenze per infortunio come Destiny Udogie, Francesco Acerbi, Giorgio Scalvini, Nicolò Zaniolo e Domenico Berardi.

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Attaccanti e centrocampisti

Durante le qualificazioni, la Nazionale ha faticato a trovare un centravanti affidabile. Gianluca Scamacca dell’Atalanta ha mostrato una buona forma recentemente e potrebbe diventare il titolare, con Mateo Retegui del Genoa come alternativa. Spalletti punta molto su Federico Chiesa e Jorginho, decisivi a Euro 2021. A centrocampo, probabilmente sceglierà i dinamici Davide Frattesi e Nicolò Barella dell’Inter.

Difesa e aspettative

In difesa, nonostante alcune incognite, l’Italia potrà contare su Alessandro Bastoni e Giovanni Di Lorenzo. Gianluigi Donnarumma sarà confermato come portiere, nonostante i miglioramenti di Guglielmo Vicario del Tottenham. La squadra non è considerata tra le favorite e sta attraversando un ricambio generazionale senza giovani immediatamente riconoscibili come campioni. Il girone dell’Italia è impegnativo, con Spagna e Croazia oltre all’Albania.

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Le avversarie del girone

L’Albania, alla sua seconda partecipazione agli Europei, ha completato un sorprendente girone di qualificazione con otto vittorie consecutive. Allenata dal brasiliano Sylvinho, ex vice di Roberto Mancini, la squadra adotta un gioco offensivo, con molti difensori e centrocampisti titolari provenienti dalla Serie A italiana. La Croazia, pur contando su una “generazione d’oro” invecchiata, rimane pericolosa. Luka Modric ha 38 anni, Ivan Perisic 35, mentre Marcelo Brozovic e Mateo Kovacic hanno rispettivamente 31 e 30 anni. Tra i giovani promettenti, Josko Gvardiol, 22 anni, è il difensore più costoso della storia, acquistato dal Manchester City per 90 milioni di euro. La Spagna di Luis de la Fuente, fresca vincitrice della Nations League, combina l’esperienza di Alvaro Morata, Dani Carvajal e Aymeric Laporte con il talento dei giovani Pedri e Lamine Yamal. Non è tra le prime favorite, ma è considerata una forte candidata.

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Le favorite

Secondo esperti, algoritmi e agenzie di scommesse, Inghilterra e Francia sono le principali candidate alla vittoria finale. L’Inghilterra, che arrivò in finale contro l’Italia nel 2021, ha visto emergere nuovi talenti come Jude Bellingham del Real Madrid e il prolifico attaccante Harry Kane, che ha segnato 36 gol con il Bayern Monaco. Phil Foden e Declan Rice sono diventati giocatori più maturi e completi, contribuendo a una squadra sempre più forte. La Francia, allenata da Didier Deschamps, ha un impressionante record con un Mondiale vinto nel 2018 e finali raggiunte sia nel 2022 che nel 2016. La squadra può contare su Kylian Mbappé, considerato uno dei migliori giocatori al mondo, recentemente trasferitosi al Real Madrid. Inoltre, il ritorno di N’Golo Kante a centrocampo sarà cruciale per gli equilibri della squadra. La Germania, sotto la guida di Julian Nagelsmann, è pronta a riscattarsi dopo le deludenti eliminazioni degli ultimi tornei. Questo sarà l’ultimo torneo per Toni Kroos, uno dei centrocampisti più forti degli ultimi quindici anni, e potrebbe essere il momento della consacrazione internazionale per il giovane Jamal Musiala, 21 anni. Altre squadre con ambizioni di vittoria includono la Spagna, il Portogallo di Cristiano Ronaldo, l’Olanda, il Belgio e naturalmente l’Italia. Queste squadre, ricche di talenti e con una storia di successi, rappresentano serie minacce per le favorite e potrebbero riservare sorprese nel corso del torneo.

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Le prime volte

Una sola squadra debutta agli Europei: la Georgia di Khvicha Kvaratskhelia, attaccante del Napoli e figura chiave per lo scudetto della scorsa stagione. Allenata dall’ex difensore francese Willy Sagnol, la squadra si è qualificata tramite i playoff. Recentemente, i giocatori hanno partecipato alle proteste contro la legge sugli “agenti stranieri”, che obbliga i media e le ONG con oltre il 20% di finanziamenti esteri a registrarsi come entità che «perseguono gli interessi di una potenza straniera». Anche l’Ucraina si è qualificata tramite i playoff e questo sarà il primo grande torneo per la nazionale dopo l’invasione russa del febbraio 2022.

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Giovani molto attesi

I grandi tornei internazionali offrono l’opportunità di vedere giovani talenti emergenti in azione. Tra i più attesi agli Europei 2024 ci sono Florian Wirtz, centrocampista offensivo del Bayer Leverkusen, Xavi Simons del Lipsia, e il talentuoso inglese Cole Palmer del Chelsea. Inoltre, l’attaccante danese Rasmus Hojlund, trasferitosi dall’Atalanta al Manchester United per oltre 70 milioni di euro, e lo spagnolo Lamine Yamal, esterno del Barcellona che compirà 17 anni il giorno dopo la finale, sono già sicuri di far parte delle rispettive squadre nazionali. Vincenzo Montella, allenatore della Turchia, deve ancora decidere se includere Kenan Yildiz della Juventus e Arda Guler del Real Madrid, entrambi nati nel 2005.

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Jannik Sinner

Jannik Sinner: dall’esordio al N.1 del Mondo

La straordinaria ascesa di Jannik Sinner, da giovane promessa del tennis italiano a numero uno del mondo.

Jannik Sinner, talento precoce del tennis italiano, ha scalato rapidamente le classifiche mondiali, diventando una delle figure più influenti del circuito ATP. La sua carriera è un esempio di dedizione e passione, culminata con il raggiungimento della vetta del tennis mondiale.

Gli esordi

Jannik Sinner è nato a San Candido, comune della provincia di Bolzano, il 16 agosto del 2001. Fin da giovane, ha dimostrato una predisposizione per gli sport, praticando sia sci che tennis. A 13 anni, ha deciso di dedicarsi completamente al tennis, trasferendosi a Bordighera per allenarsi con Riccardo Piatti, uno dei coach più rinomati d’Italia. La decisione di lasciare la famiglia e la sua amata terra natale per inseguire il suo sogno non è stata facile, ma la sua determinazione è stata ripagata.

Un giovanissimo Jannik – Wansport Newsroom

Nel 2018, Sinner ha iniziato a competere nei tornei professionistici, ottenendo risultati impressionanti già dai primi match. La sua prima vittoria in un torneo ITF a soli 17 anni ha segnato l’inizio di una carriera promettente. La sua tecnica impeccabile, unita a una notevole maturità mentale, ha subito attirato l’attenzione degli esperti e degli appassionati di tennis. Nonostante la giovane età, Sinner ha dimostrato una capacità straordinaria di gestire la pressione e di mantenere la calma nei momenti decisivi.

Le sue performance nei tornei giovanili hanno confermato il suo status di prodigio del tennis italiano. Nel 2019, ha conquistato il suo primo titolo ATP Challenger a Bergamo, diventando uno dei più giovani vincitori di sempre di un torneo di questa categoria. Questo successo ha segnato un punto di svolta nella sua carriera, proiettandolo sotto i riflettori del tennis internazionale. Il suo stile di gioco aggressivo, caratterizzato da colpi potenti e precisi, ha iniziato a fare la differenza contro avversari più esperti e navigati.

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Jannik Sinner con Roger Federer – Wansport

Nel corso dello stesso anno, Sinner ha continuato a stupire, raggiungendo risultati sempre più importanti e mettendo in mostra un miglioramento costante del suo gioco. La sua determinazione e la sua etica del lavoro lo hanno portato a vincere le Next Gen ATP Finals, un torneo riservato ai migliori giovani talenti del circuito. Questo trionfo non solo ha consolidato la sua reputazione come futura stella del tennis, ma gli ha anche permesso di guadagnare preziosa esperienza contro alcuni dei suoi coetanei più promettenti.

I primi successi

Il 2019 è stato l’anno della svolta per Sinner. Dopo il titolo ATP Challenger a Bergamo, la sua carriera ha preso il volo. Durante la stagione, ha partecipato a diversi tornei ATP, mettendosi in mostra per il suo gioco aggressivo e la sua impressionante compostezza in campo. A soli 18 anni, ha fatto il suo debutto in un torneo del Grande Slam agli US Open, raggiungendo il secondo turno dopo aver sconfitto Stan Wawrinka in quattro set (6-3, 2-6, 6-4, 6-3). Questo risultato ha evidenziato la sua capacità di competere ai massimi livelli nonostante la giovane età.

Sinner Next Gen Milano
Il debutto a Roma contro Musetti – Wansport

Nel 2020, Sinner ha continuato a migliorare, aggiungendo nuove vittorie al suo palmares. Ha raggiunto i quarti di finale al Roland Garros, diventando il più giovane a farlo dal 2006, dove ha affrontato Rafael Nadal, cedendo con onore in tre set combattuti (6-7, 4-6, 1-6). Questo exploit ha ulteriormente consolidato la sua reputazione come uno dei giovani più promettenti del tennis mondiale. La sua abilità di adattarsi rapidamente a diversi tipi di superficie e il suo atteggiamento professionale sono stati fattori chiave nel suo rapido progresso.

Sempre nel 2020, Sinner ha ottenuto il suo primo titolo ATP a Sofia, battendo Vasek Pospisil in una finale emozionante (6-4, 3-6, 7-6). Questo successo ha rappresentato una pietra miliare nella sua carriera, segnando l’inizio di una nuova fase di crescita e successo. Il trionfo a Sofia ha anche dimostrato la sua capacità di esibirsi sotto pressione, un aspetto fondamentale per qualsiasi aspirante campione.

Il 2021 è stato un anno cruciale per Sinner, durante il quale ha continuato a collezionare titoli e a scalare le classifiche mondiali. Ha vinto i tornei di Melbourne, dove ha sconfitto Stefanos Tsitsipas in finale (7-5, 6-3), e Washington, battendo in finale Mackenzie McDonald (7-5, 4-6, 7-5). La sua capacità di mantenere alti livelli di prestazione durante l’intera stagione gli ha permesso di raggiungere la top 10 della classifica ATP, un traguardo impressionante per un giovane della sua età. La combinazione di successi in vari tornei e la continua evoluzione del suo gioco hanno preparato Sinner per il passo successivo nella sua carriera: la scalata verso il numero uno del mondo.

La scalata verso il N.1

Nel 2023, Sinner ha raggiunto nuove vette, consolidando il suo posto tra l’élite del tennis mondiale. La stagione è iniziata con vittorie nei tornei di Montpellier, dove ha sconfitto Alexander Bublik in finale (7-5, 6-4), e Toronto, superando Daniil Medvedev con un punteggio di (6-3, 6-4). Questi successi non solo hanno migliorato la sua classifica, ma hanno anche accresciuto la sua fiducia, dimostrando che poteva competere e vincere contro i migliori.

Sinner Coppa Davis
Jannik Sinner trascinatore degli Azzurri alla vittoria della Coppa Davis

Uno dei momenti più significativi della sua carriera è arrivato con la storica semifinale a Wimbledon, dove Sinner ha mostrato un livello di gioco eccezionale. Il suo percorso nel torneo è stato caratterizzato da vittorie contro avversari di alto calibro, tra cui la vittoria in cinque set contro Novak Djokovic nei quarti di finale (7-6, 4-6, 2-6, 6-4, 6-2). La sua performance a Wimbledon ha consolidato il suo status di superstar del tennis e ha preparato il terreno per il suo successo futuro. Dopo questo trionfo, ha continuato il suo slancio vincendo il torneo di Rotterdam, sconfiggendo Stefanos Tsitsipas in finale (7-5, 6-3).

Il trionfo agli Australian Open

Nel marzo 2024, Sinner ha dominato il Masters 1000 di Miami, superando Grigor Dimitrov in finale con un netto 6-3, 6-1, dopo aver concesso solo tre game a Daniil Medvedev in semifinale. Questo successo gli ha permesso di raggiungere il numero 2 del ranking mondiale. Nonostante un infortunio a Monte Carlo che ha frenato la sua corsa, Sinner ha mostrato una resilienza straordinaria, recuperando per partecipare e vincere altri tornei importanti.

La sua scalata verso il numero uno del mondo è culminata al Roland Garros, dove ha raggiunto la semifinale, battendo Dimitrov nei quarti di finale con un netto 6-3, 6-2, 6-2. La svolta decisiva è avvenuta con il ritiro di Novak Djokovic, permettendo a Sinner di diventare il primo italiano a raggiungere il vertice del ranking ATP.

Il 4 giugno 2024 è diventato una data storica per il tennis italiano, celebrata da tutti i tifosi e gli appassionati di sport.

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Expo Levante

Tecnologia e passione: Wansport all’Expo Levante

Wansport ha partecipato con successo all’Expo Levante a Bari, mostrando innovazioni nel marketing sportivo e rafforzando legami nella community.

Dal 11 al 14 aprile, Wansport ha partecipato con entusiasmo all’Expo Levante di Bari, un evento che si è distinto come un crocevia vitale per gli appassionati e i professionisti del mondo sportivo. Situato nell’ambito dell’Expo Sport Village, il nostro stand è diventato un punto di incontro per innovazione, discussione e dimostrazione sportiva. Quest’anno, abbiamo avuto l’opportunità non solo di esporre i nostri prodotti e servizi ma anche di immergerci completamente nelle dinamiche del settore, partecipando attivamente a talk e roundtable, e interagendo con la nostra valorosa community.

Un’arena di dimostrazioni e innovazioni

L’Expo Sport Village ha offerto una varietà di attività legate al mondo dello sport con un focus particolare su discipline come il padel, il calcio, il volley, il rugby, il basket e lo skate. Wansport ha approfittato di questa varietà per presentare le ultime innovazioni nel campo della gestione degli impianti sportivi e del software per club sportivi. Attraverso dimostrazioni pratiche e incontri faccia a faccia, abbiamo mostrato come le nostre soluzioni tecnologiche possano trasformare la quotidiana amministrazione dei club in un processo più efficiente e coinvolgente.

Connessioni rafforzate nella community

Uno degli aspetti più gratificanti della nostra partecipazione all’Expo Levante è stato il rafforzamento delle relazioni con la nostra community. Tra le interazioni con i clienti attuali e le presentazioni ai potenziali nuovi partner, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare le loro storie, sfide e successi, ricavandone preziosi spunti per i futuri sviluppi. Le foto che abbiamo raccolto durante l’evento testimoniano la vivacità e l’entusiasmo che animano queste interazioni, sottolineando l’importanza del contatto umano nel mondo digitale del nostro business.

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Dario de Robertis – CMO di Wansport al talk sul marketing sportivo

Il ponte tra Sport e Business: Il talk di Dario de Robertis all’Expo Levante

Una parte importante del nostro impegno all’Expo Levante è stato il talk tenuto da Dario de Robertis, il nostro Direttore Marketing, sul tema del marketing sportivo come ponte tra i valori dello sport e le strategie di business. Dario ha sottolineato come, in un’era dove la connessione emotiva è più preziosa che mai, il marketing sportivo non si limiti più alla sola promozione. “Attraverso l’uso di dati precisi, creatività e un’intima comprensione del nostro pubblico, stiamo guidando un cambiamento significativo nel modo in cui i club sportivi operano e coinvolgono i loro clienti,” ha affermato. Queste parole risuonano come una guida per il nostro percorso verso l’innovazione continua.

Conclusione

La partecipazione a Expo Levante 2024 è stata un’esperienza illuminante per Wansport, consolidando la nostra posizione all’avanguardia nel settore del software per sport. Non solo abbiamo condiviso le nostre conoscenze e soluzioni, ma abbiamo anche approfondito la nostra comprensione delle esigenze del settore, raccogliendo spunti vitali per il futuro. Guardiamo con entusiasmo ai prossimi eventi, certi che ogni occasione di incontro con la nostra community è un tassello fondamentale nel mosaico del nostro successo.

Ci vediamo alla prossima!

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Expo Sport Village

Wansport all’Expo Sport Village 2024

Saremo presenti all’Expo Sport Village dentro la più ampia cornice dell’Expo Levante, feria internazionale a Bari. Una 4 giorni di sport, incontri, tavole rotonde e attività per la community sportiva. Dall’11 al 14 Aprile

Quest’anno, l’attesissima Expo Levante a Bari si arricchisce di un evento imperdibile per gli appassionati dello sport: l’Expo Sport Village. Dal 11 al 14 aprile 2024, il villaggio sportivo dedicato agli amanti del movimento all’aria aperta e delle discipline più amate, come il padel, calcio, volley, rugby, basket e skate, promette di essere un crocevia di emozioni, innovazioni e dibattiti sul mondo sportivo. Wansport, sempre al passo con le ultime tendenze nel campo dello sport e della tecnologia, non poteva mancare a questo appuntamento e sarà presente con uno stand interattivo dove potrai scoprire tutte le novità della nostra app e partecipare ad attività di engagement coinvolgenti.

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Expo Levante, la manifestazione fieristica in cui si svolge l’Expo Sport Village – Wansport Newsroom

Un Villaggio Sportivo Innovativo

L’Innovazione al Centro dello Sport

Il cuore pulsante dell’Expo Sport Village sarà rappresentato da un insieme di spazi dedicati a ciascuno sport, sostenuti dalle federazioni di riferimento come FIGC PUGLIA e LND PUGLIA, nonché dalle associazioni KENDRO, LEVANTE AZZURRO, TRIVIANUM, TRIGRI BARI e DAMA. Questo villaggio non solo offrirà ai visitatori la possibilità di immergersi completamente nelle varie discipline, ma fornirà anche un contesto ideale per le federazioni sportive e le associazioni per promuovere il loro lavoro e coinvolgere il pubblico in attività interattive. L’area dedicata a talk show e dibattiti, invece, si concentrerà su tematiche cruciali come il marketing sportivo, il terzo settore e la gestione delle infrastrutture sportive, garantendo una piattaforma di discussione e scambio di idee tra esperti del settore.

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Il programma dei 4 giorni – Wansport Newsroom

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Wansport: Innovazione e Engagement

Esperienza Unica con Wansport

Wansport coglie l’opportunità offerta dall’Expo Sport Village per mostrare al pubblico le ultime innovazioni della propria app, pensata per migliorare l’esperienza di atleti e appassionati di sport. Durante i quattro giorni di fiera, i visitatori avranno la possibilità di interagire direttamente con il nostro team, scoprire funzionalità esclusive dell’app e partecipare a iniziative di engagement pensate per coinvolgere e premiare il pubblico. La presenza di gadget e sorprese renderà l’esperienza ancora più memorabile.

Inoltre, la partecipazione del comitato delle olimpiadi MILANO – CORTINA, con il sostegno del CONI e del suo presidente regionale Angelo Giliberto, e la tavola rotonda LND, con figure di spicco come il Presidente Giancarlo Abete e il presidente nazionale del settore giovanile scolastico Vito Tisci, eleva ulteriormente il profilo dell’evento, sottolineando l’importanza dello sport e della tecnologia nella società moderna.

L’Expo Sport Village rappresenta un’occasione unica per gli appassionati di sport, gli atleti e i professionisti del settore di confrontarsi, scoprire novità e tendenze, e vivere l’emozione dello sport in tutte le sue forme. Wansport è orgogliosa di partecipare a questo evento, confermando il proprio impegno verso l’innovazione e il supporto alla comunità sportiva.

Ti aspettiamo al nostro stand!

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rugby

La crescita del Rugby italiano

A breve distanza da una Coppa del Mondo che non ha soddisfatto le aspettative, la squadra nazionale italiana di rugby maschile ha archiviato la sua più brillante partecipazione al Sei Nazioni, ottenendo un pareggio e due vittorie. Questo risultato notevole è frutto sia dell’impegno e del talento dei giocatori sia delle strategie introdotte dal nuovo allenatore, Gonzalo Quesada.

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Dall’anno 2000, la nazionale maschile di rugby dell’Italia compete nel prestigioso torneo del Sei Nazioni, un evento annuale che vede la partecipazione delle sei principali squadre europee. L’inclusione dell’Italia in questo torneo è stata frutto di una strategia volta ad espandere l’audience, sostenuta dagli sforzi della Federazione Italiana di Rugby e da una serie di risultati impressionanti ottenuti nel corso degli anni Novanta. Tuttavia, per anni l’Italia ha faticato a tenere il passo con le altre cinque nazioni partecipanti: Irlanda, Inghilterra, Scozia, Galles e Francia. Nonostante un iniziale entusiasmo e un incremento dell’interesse da parte di un pubblico non strettamente legato al rugby, l’attenzione è calata a seguito di pesanti sconfitte, alcune battute d’onore e rare vittorie, portando a un progressivo disincanto e a una generale accettazione della sconfitta come esito quasi inevitabile.

Il cambio di mentalità

Quest’anno, tuttavia, la situazione è mutata significativamente. L’Italia ha dimostrato il suo valore perdendo di misura contro l’Inghilterra con un punteggio di 27-24, una sconfitta che può essere considerata onorevole, e, nonostante una dura sconfitta per 36-0 contro l’Irlanda, ha successivamente pareggiato in trasferta contro la Francia con un punteggio di 13-13, sfiorando la vittoria con un calcio che ha colpito il palo nell’ultimo secondo. La squadra ha poi conquistato una vittoria per 31-29 contro la Scozia, grazie a una rimonta nella seconda metà di gioco che ha evidenziato una delle migliori prestazioni dell’Italia nel Sei Nazioni, per chiudere infine con un trionfo esterno per 24-21 contro il Galles, dopo essere stata in vantaggio per 18-0.

Per ben undici anni, fino alla vittoria contro la Scozia, l’Italia non aveva assaporato il gusto del successo casalingo nel Sei Nazioni, con una striscia di 26 partite perse davanti al proprio pubblico. Non si vedeva una doppia vittoria consecutiva da parte dell’Italia nel torneo dal 2007, e mai prima d’ora la squadra era riuscita a disputare tre incontri di fila senza subire sconfitte.

Questo cambiamento di rotta non è solo un fatto numerico ma riflette un significativo salto di qualità nella performance dell’Italia sul campo di rugby, uno sport in cui tradizionalmente prevale il team più forte. Tale trasformazione è largamente attribuibile all’apporto del nuovo tecnico, l’argentino Gonzalo Quesada, che ha conferito alla squadra una maggiore solidità. Importante è stato anche il contributo del suo predecessore, l’ex All Black neozelandese Kieran Crowley, che aveva infuso un approccio audace al gioco. A questi fattori si aggiunge l’impegno di un movimento rugbistico determinato, che ha collocato la nazionale al centro delle proprie priorità, scoprendo alcuni talenti eccezionali e ampliando la rosa dei giocatori di livello internazionale disponibili per la selezione.

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Un po’ di storia recente del rugby italiano

L’avventura dell’Italia nel Sei Nazioni iniziò sotto i migliori auspici, con una storica vittoria casalinga contro la Scozia. Ciò nonostante, il percorso successivo della nazionale nel torneo si è caratterizzato per lo più da piazzamenti al penultimo posto o, più frequentemente, all’ultimo. La squadra italiana, nella maggior parte delle edizioni del Sei Nazioni a cui ha partecipato, non è riuscita a vincere alcuna partita e solo in due occasioni, nel 2007 e nel 2013, è riuscita a ottenere due vittorie su cinque partite. Sebbene un iniziale periodo di ambientamento al livello di competizione del Sei Nazioni fosse prevedibile, il vero problema è stato l’apparente assenza di progresso negli anni più recenti, con una fase che alcuni hanno interpretato addirittura come un regresso.

Tra il 2016 e il 2021, l’Italia non ha vinto neanche un match del torneo, subendo spesso sconfitte pesanti. Al termine del 2023, l’Italia contava 120 incontri nel Sei Nazioni, con solamente 13 vittorie all’attivo.

Parallelamente, l’Italia ha partecipato a sei edizioni della Coppa del Mondo di rugby, venendo eliminata sempre nella fase a gironi. La squadra si è trovata a fronteggiare le potenze rugbistiche sia dell’emisfero Nord, le stesse con cui si confronta nel Sei Nazioni, sia quelle dell’emisfero Sud, incluse Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e Argentina, che annualmente competono nel torneo del Rugby Championship. L’ultima esperienza mondiale, in Francia nel 2023, ha visto l’Italia prevalere contro Uruguay e Namibia, ma subire pesanti sconfitte da Nuova Zelanda e Francia, con un bilancio di 156 punti incassati contro i 24 segnati, 3 mete realizzate e 22 subite.

Da quando è entrata a far parte del Sei Nazioni, l’Italia ha affidato la guida tecnica della sua nazionale di rugby a nove allenatori, tutti provenienti dall’estero: tre neozelandesi, due francesi, due sudafricani, un irlandese e, più recentemente, un argentino. Questa scelta riflette una tendenza comune anche nel calcio, dove tecnici italiani sono spesso chiamati a guidare nazionali di paesi con una minore tradizione calcistica. Allo stesso modo, nel rugby, l’Italia ha puntato su allenatori dall’ampia esperienza internazionale e originari di nazioni con una storia rugbistica più ricca, nel tentativo di accrescere il proprio livello competitivo.

L’obiettivo per l’Italia negli ultimi vent’anni è stato quello di crescere, stabilire cicli di sviluppo pluriennali e colmare il divario con le altre nazionali del Sei Nazioni. Questo processo ha implicato non solo la ricerca di una propria identità di gioco, oscillante tra un approccio più aggressivo o difensivo, audace o cauto, ma anche la valutazione di come i vari giocatori potessero adattarsi a diversi stili di gioco. Tutto ciò è avvenuto in un contesto in cui il rugby a livello globale ha subito significative evoluzioni, orientandosi negli ultimi anni verso un approccio più tattico e difensivo.

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Il fattore Gonzalo Quesada

Prima dell’arrivo di Gonzalo Quesada, la squadra era stata guidata da Kieran Crowley per due edizioni del Sei Nazioni e per la Coppa del Mondo del 2023. Sotto la guida di Crowley, l’Italia ha vinto solo una partita nel Sei Nazioni, ma si è distinta per un approccio audace e arrembante, cercando di sorprendere le avversarie con l’imprevedibilità del suo gioco. Anche nelle sconfitte, spesso di misura, la squadra ha mostrato una notevole propensione all’attacco e una grande fiducia nelle proprie capacità, tentando di vincere con uno spirito combattivo e innovativo.

Nell’articolo pubblicato sul sito Ultimo Uomo, Mauro Mondello ha evidenziato una trasformazione sostanziale nell’approccio al gioco offensivo della nazionale italiana di rugby, descrivendo un’evoluzione verso uno stile di gioco caratterizzato da ritmi vivaci e movimenti imprevedibili. Questa nuova mentalità ha portato a un rugby ambizioso, praticato in ogni area del campo, dove i giocatori non esitano a tentare azioni audaci, persino partendo dalla propria zona dei 22 metri difensivi. Un cambiamento notevole per una squadra che per anni era stata configurata come una formazione prevalentemente difensiva, mirata a contrastare e neutralizzare le strategie avversarie, piuttosto che a imporre il proprio gioco.

In questo contesto di rinnovamento e sperimentazione, è emersa la figura di Ange Capuozzo, talento eccezionale del rugby italiano, che si è distinto per le sue qualità creative e per la capacità di apportare un elemento di imprevedibilità e genialità alla squadra. Capuozzo rappresenta non solo uno dei più brillanti talenti italiani degli ultimi anni ma anche un simbolo del nuovo corso che la nazionale italiana sta cercando di seguire, mirando a superare gli schemi tradizionali e a confrontarsi con le potenze rugbistiche a testa alta, grazie anche alla freschezza e all’estro dei suoi giovani protagonisti.

Alla fine del 2023, dopo gli amari risultati ottenuti dalla nazionale italiana di rugby nella Coppa del Mondo, Gonzalo Quesada ha assunto l’incarico di tecnico di una squadra che, nonostante fosse considerata piacevole da seguire in campo, non riusciva a concretizzare il proprio gioco in vittorie. Caratterizzata da una certa gioventù e da una nascente autoconsapevolezza, questa formazione mostrava al contempo segni di fragilità. Quesada ha immediatamente comunicato la sua intenzione di cercare un equilibrio, ponendo un accento maggiore sulla fase difensiva e considerando l’approccio offensivo promosso dal suo predecessore, Kieran Crowley, come una delle varie strategie applicabili piuttosto che come un percorso obbligato.

Nel suo debutto mediatico come allenatore dell’Italia, Quesada ha sottolineato l’importanza di “rafforzare le basi e migliorare i fondamentali“, pur esprimendo apprezzamento per il dinamismo offensivo introdotto da Crowley, da utilizzare con oculatezza in determinate zone del campo.

In un’intervista rilasciata all’inizio dell’anno al Corriere della Sera, Quesada ha utilizzato una metafora calcistica per illustrare la sua visione, paragonando i suoi gusti tattici a quelli di Pep Guardiola e Diego Simeone. Mentre Guardiola è rinomato per il suo calcio di possesso e controllo, Simeone è celebre per un approccio più pragmatico e difensivo, ma altrettanto vincente. Quesada ha chiarito che, nonostante l’ammirazione per entrambi gli stili, l’Italia non può aspirare a emulare l’Atletico Madrid a causa delle differenze fisiche rispetto a squadre come l’Inghilterra, e quindi dovrebbe puntare sulla velocità e sulla coesione di squadra come suoi punti di forza.

Conosciuto per la sua attenzione ai dettagli e per la capacità di integrare aspetti emotivi e strategici, Quesada si è impegnato a forgiare un’Italia più solida, versatile e disciplinata, in linea con le tendenze attuali del rugby internazionale.

Escludendo la battuta d’arresto contro l’Irlanda, nel corso del Sei Nazioni, l’Italia ha dimostrato una notevole solidità e pragmatismo nella gestione delle partite, efficacia nel capitalizzare ogni opportunità di segnare, sia attraverso mete che calci di punizione, oltre a un’organizzazione difensiva compatta e placcaggi convincenti. Un aspetto fondamentale del successo italiano è stata la disciplina: nel rugby, sport regolamentato da molteplici norme, è facile commettere falli, specialmente contro avversari tecnicamente superiori, che possono facilmente tradursi in punti per l’avversario. Una rigorosa disciplina in campo aiuta a limitare tali rischi.

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L’ottimo lavoro della Federazione Italiana Rugby

Al centro di questa rinascita non ci sono solo le strategie dell’allenatore Gonzalo Quesada, ma anche il lavoro svolto dalla Federazione Italiana Rugby, guidata dal 2021 da Marzio Innocenti, successore di Alfredo Gavazzi, presidente dal 2012. Fondamentale è stato anche il contributo diretto dei giocatori, il cui impegno e talento sul campo hanno portato risultati tangibili.

La nazionale italiana si caratterizza per essere una squadra relativamente giovane, arricchita da alcuni talenti eccezionali che, nei loro specifici ruoli, si stanno affermando o hanno il potenziale per essere riconosciuti tra i migliori a livello mondiale. Tra questi spiccano nomi come Ange Capuozzo, il mediano di mischia Martin Page-Relo e il mediano di apertura Paolo Garbisi, che, nonostante la giovane età, vantano già esperienze significative come partecipazioni alla Coppa del Mondo e al Sei Nazioni. Al loro fianco, ci sono giocatori esperti quali Ignacio Brex, emerso come uno dei migliori atleti dell’ultimo Sei Nazioni, e giovani promesse al debutto come Ross Vintcent o Louis Lynagh, quest’ultimo di origini italiane per parte di madre e figlio dell’ex stella del rugby australiano Michael Lynagh.

Va inoltre sottolineato il progresso del settore giovanile, con l’Italia Under 20 che negli ultimi anni ha mostrato miglioramenti sostanziali nelle sue prestazioni nel Sei Nazioni di categoria, piazzandosi terza l’anno precedente e quarta nell’edizione corrente, segno di un movimento rugbistico nazionale in crescita e di una base solida su cui costruire il futuro della squadra senior.

Le prossime sfide del rugby italiano

Nonostante il crescente ottimismo che circonda la nazionale italiana di rugby, permangono alcune sfide significative. Una questione centrale è la dipendenza della squadra da giocatori con origini italiane ma formatisi all’estero, lontani quindi dal sistema rugbistico nazionale. In aggiunta, una porzione rilevante del roster proviene dalla Benetton Treviso, il club più prestigioso d’Italia, che tuttavia non compete nel campionato italiano, limitando così la visibilità e l’esperienza di gioco nel contesto nazionale.

Sebbene il rugby italiano goda di un seguito capace di riempire lo Stadio Olimpico di Roma e sia supportato da una delle federazioni sportive più benestanti del paese, grazie anche ai proventi generati dal Sei Nazioni, il numero di praticanti è relativamente basso, attestandosi intorno ai 70.000. Questo restringe il bacino disponibile per la scoperta e la crescita di nuovi talenti.

Guardando al Sei Nazioni, vi sono motivi di speranza, come dimostrato dalla leadership dell’Italia nella classifica dei placcaggi, con nessuno che ha placcato quanto il capitano Michele Lamaro. Tuttavia, si registrano anche aspetti meno positivi: la nazionale si trova all’ultimo posto per mete segnate e punti complessivi, oltre che per metri corsi con la palla in mano e per passaggi totali nel corso del Sei Nazioni 2024. Per il secondo anno consecutivo, il torneo è stato vinto dall’Irlanda, ponendo in evidenza il divario ancora da colmare per l’Italia sul piano del rendimento offensivo e della capacità di convertire le opportunità in punti.

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