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Badminton

Dovremmo tenere d’occhio il Badminton

La storia del badminton, la sua crescita globale e le prospettive future di uno sport che secondo Pinterest potrebbe diventare il trend del 2024.

Il badminton, uno sport affascinante e dinamico, vanta una storia ricca e complessa che affonda le sue radici in diverse culture e epoche. Questa disciplina, che oggi conta milioni di appassionati in tutto il mondo, ha iniziato il suo viaggio come un semplice passatempo per poi evolversi in uno sport competitivo di rilievo internazionale.

Le origini del badminton possono essere fatte risalire a giochi antichi praticati in Asia e in Europa, dove venivano utilizzati una piuma e delle racchette. Tuttavia, è nel 19° secolo che questo sport comincia a prendere la forma che conosciamo oggi, grazie soprattutto all’interesse e alla passione dei coloni britannici in India. Da quel momento, il badminton ha iniziato il suo viaggio verso l’Occidente, guadagnandosi un posto di rilievo nelle attività sportive di molti paesi.

Questo sport si distingue per la sua capacità di combinare velocità, agilità e precisione, richiedendo ai giocatori un alto livello di coordinazione e resistenza. Le regole del badminton, sebbene semplici, richiedono una profonda comprensione strategica del gioco. I giocatori devono colpire un volano, cercando di farlo cadere nel campo avversario, senza che questo tocchi il suolo nel proprio campo

L’equipaggiamento per il badminton è altrettanto distintivo: le racchette leggere ma robuste e i volani, che possono essere di piume o sintetici, sono elementi essenziali di questo sport. Questi, combinati con la velocità e la traiettoria imprevedibile del volano, rendono il badminton uno sport entusiasmante e stimolante sia per i giocatori che per gli spettatori.

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Le regole essenziali del Badminton

Il badminton è uno sport che, sebbene semplice nelle sue fondamenta, si distingue per un insieme di regole dettagliate che ne definiscono il carattere dinamico e strategico. Al centro dell’azione c’è il volano, un oggetto leggero ma aerodinamicamente complesso, che i giocatori devono colpire alternativamente con la racchetta per mandarlo oltre la rete nel campo avversario.

Una partita di badminton può essere giocata sia in singolo (uno contro uno) sia in doppio (due contro due), con lievi variazioni nelle regole per ciascuna modalità. Il campo, rettangolare e diviso da una rete posta al centro, ha dimensioni specifiche che variano a seconda che si giochi in singolo o in doppio. La partita inizia con un servizio, che deve essere eseguito sotto il livello della vita e diretto diagonalmente verso il campo avversario. Da quel momento, il gioco procede con scambi rapidi e agili, dove il badminton mostra tutta la sua essenza di velocità e riflessi.

Badminton
Il campo da Badminton – Wansport Newsroom

Il punteggio nel badminton segue un sistema piuttosto diretto: ogni volta che un giocatore o una coppia vince uno scambio, guadagna un punto e il diritto a servire. Una partita è generalmente divisa in set, e il primo giocatore o coppia che raggiunge 21 punti vince il set. Tuttavia, se il punteggio raggiunge il 20-20, il set viene vinto dal primo giocatore o coppia che guadagna un vantaggio di due punti. Se il punteggio raggiunge il 29-29, il set è vinto dal prossimo giocatore o coppia che fa punto.

Le infrazioni, come colpire il volano fuori dal campo, farlo cadere nel proprio campo, o commettere errori di servizio, risultano in punti per l’avversario. Queste regole, pur sembrando semplici, richiedono una notevole precisione e controllo, rendendo il badminton uno sport estremamente tattico e avvincente.

Il Badminton nel Mondo e in Italia

Il badminton, un tempo considerato semplicemente un passatempo, si è trasformato in un fenomeno sportivo globale, con una presenza significativa in numerosi paesi, inclusa l’Italia

A livello internazionale, il badminton ha guadagnato popolarità in modo esponenziale, soprattutto in paesi asiatici come la Cina, la Malesia e l’Indonesia, dove è diventato uno degli sport più seguiti e praticati. L’inclusione del badminton nei Giochi Olimpici del 1992 a Barcellona ha segnato un punto di svolta per la sua reputazione globale, elevandolo da sport di nicchia a disciplina olimpica. Questo ha acceso l’interesse in tutto il mondo, portando alla creazione di tornei internazionali, sponsorizzazioni e una crescente copertura mediatica.

In Italia, il badminton ha intrapreso un percorso simile, sebbene più graduale. Inizialmente percepito come un’attività ricreativa, ha iniziato a guadagnare terreno negli anni ’80 e ’90, con la nascita di club e associazioni dedicate. L’istituzione della Federazione Italiana Badminton (FIBa) ha rappresentato un momento cruciale per la strutturazione dello sport a livello nazionale. Con il passare degli anni, l’Italia ha visto una crescita costante del numero di atleti, club e competizioni di badminton, testimoniando un interesse crescente tra gli appassionati di sport e i professionisti.

Il badminton in Italia ha beneficiato anche della crescente attenzione a sport meno tradizionali, con una maggiore enfasi sulle attività che promuovono la salute e il benessere. Le scuole hanno iniziato ad adottare il badminton nei loro programmi di educazione fisica, riconoscendone i benefici in termini di sviluppo motorio e coordinazione. Questo ha portato a una maggiore visibilità e accessibilità dello sport, contribuendo a un aumento del numero di praticanti di tutte le età.

Complessivamente, l’ascesa del badminton in Italia riflette una tendenza globale verso sport dinamici e inclusivi. Wansport, con la sua piattaforma tecnologica, gioca un ruolo essenziale nel supportare questa crescita, offrendo soluzioni digitali che facilitano la gestione dei club, l’organizzazione di eventi e la partecipazione degli atleti. La combinazione di un interesse crescente per il badminton e l’adozione di strumenti tecnologici avanzati promette un futuro luminoso per questo sport in Italia e nel mondo.

Un trend in ascesa per il 2024

Il 2023 ha segnato un punto di svolta significativo per il badminton, trasformandolo in uno dei trend sportivi più in voga dell’anno. Secondo le previsioni di Pinterest, il badminton non è solo cresciuto in popolarità come attività fisica, ma è anche emerso come un fenomeno culturale e di stile di vita. 

Uno degli aspetti più rilevanti nella crescita del badminton è la sua natura accessibile e inclusiva. A differenza di molti altri sport, il badminton non richiede un’attrezzatura costosa o infrastrutture elaborate, rendendolo accessibile a un vasto pubblico. Questa facilità di accesso ha contribuito a una diffusione capillare dello sport, attirando giocatori di tutte le età e livelli di abilità.

Badminton Pinterest
Screenshot da Pinterest Predict 2024 – Wansport Newsroom

Inoltre, il badminton è stato riconosciuto per i suoi numerosi benefici per la salute, inclusi il miglioramento della coordinazione, l’agilità e la resistenza cardiovascolare. Durante un periodo in cui la salute e il benessere sono diventati prioritari per molti, questo aspetto del badminton ha rafforzato ulteriormente il suo appeal.

La crescente copertura mediatica e il sostegno da parte di influencer e celebrità stanno giocando un ruolo significativo nel posizionare il badminton come uno sport alla moda. Social media, blog e piattaforme online hanno contribuito a creare una comunità globale di appassionati, condividendo esperienze, consigli e ispirazione legati al badminton.

Infine, la partecipazione del badminton in eventi sportivi internazionali ha contribuito a rafforzare la sua immagine come sport di prestigio. L’inclusione in competizioni prestigiose e la sua rappresentazione come uno sport accessibile ma sfidante hanno catturato l’interesse di un pubblico più ampio, consolidando la sua posizione come trend in ascesa nel 2024.

L’abbigliamento trendy del Badminton – Wansport Newsroom

Prospettive future

Mentre il badminton continua a crescere in popolarità, si prospetta un futuro promettente, ricco di innovazioni e opportunità

Una delle prospettive più entusiasmanti per il badminton è l’integrazione della tecnologia nel gioco. L’uso di analisi avanzate, realtà aumentata e app per il miglioramento delle prestazioni sono solo alcune delle innovazioni che potrebbero rivoluzionare il modo in cui si pratica e si segue il badminton. Ad esempio, si potranno offrire allenamenti personalizzati, analisi delle prestazioni e strategie di gioco, rendendo lo sport più accessibile e coinvolgente per i giocatori di tutti i livelli.

Inoltre, l’enfasi sulla formazione e lo sviluppo giovanile è un altro aspetto cruciale per il futuro del badminton. Investire in programmi per giovani talenti e iniziative educative può contribuire a nutrire la prossima generazione di campioni. Questo non solo garantisce un flusso costante di talenti, ma aiuta anche a mantenere vivo l’interesse per lo sport.

Dal punto di vista del marketing e della promozione, è probabile che si assista a una maggiore enfasi su eventi e campagne che esaltano il badminton come uno sport inclusivo e adatto a tutti. Campagne pubblicitarie, eventi di alto profilo e iniziative di sensibilizzazione possono giocare un ruolo fondamentale nel mantenere il badminton sotto i riflettori del panorama sportivo globale.

Badminton
Il Badminton sarà il trend del 2024? – Wansport Newsroom

Wansport, in questo scenario, è posizionato in modo ideale per agire come un catalizzatore per la crescita e l’innovazione nel badminton. Con la sua piattaforma tecnologica, Wansport fornisce strumenti essenziali per la gestione efficace dei club, l’organizzazione di tornei e la creazione di una comunità di badminton forte e interconnessa. Inoltre, le soluzioni offerte da Wansport, come la gestione dei dati, le app per la formazione e la comunicazione digitale, sono fondamentali per sostenere l’evoluzione dello sport.

In conclusione, il futuro del badminton appare luminoso, con innumerevoli possibilità di crescita e innovazione. L’impegno di Wansport nel fornire tecnologie avanzate e soluzioni personalizzate assicura che lo sport continui a evolversi, attirando nuovi appassionati e mantenendo il suo posto come uno degli sport più amati e praticati a livello mondiale.

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Borg McEnroe

5 film notevoli sul tennis

Storie avvincenti, sfide emozionanti e grandi metafore sulla vita. Ecco a voi i 5 film sul tennis che vi consigliamo di vedere almeno una volta

Il tennis, uno sport elegante e intenso, ha sempre avuto un posto speciale nel mondo del cinema. Con una storia ricca e personaggi carismatici, il tennis offre una tela perfetta per storie di trionfo, tragedia e trasformazione personale. In questo articolo, esploreremo cinque film sul tennis che non solo hanno catturato l’essenza dello sport, ma hanno anche lasciato un’impronta indelebile nel cuore degli appassionati di cinema. Preparati a immergerti in narrazioni che oscillano tra la realtà e la finzione, tutte legate dall’amore per questo gioco.

Film sul tennis
Borg McEnroe, la locandina del film – Wansport Newsroom

1. Battaglie in campo e fuori: “Borg McEnroe”

Borg McEnroe“, uscito nel 2017, è un film che va ben oltre il semplice racconto di una rivalità sportiva. Diretto da Janus Metz Pedersen, il film si concentra sul leggendario scontro tra due delle più grandi icone del tennis: Björn Borg e John McEnroe, interpretati rispettivamente da Sverrir Gudnason e Shia LaBeouf. La pellicola si distingue per il suo approccio umanistico e psicologico, esplorando non solo l’intensità delle loro battaglie in campo ma anche le complesse dinamiche psicologiche dietro le quinte.

La narrazione si snoda attorno alla finale di Wimbledon del 1980, una delle partite più emozionanti e significative nella storia del tennis. Tuttavia, più che concentrarsi sul solo evento, il film si immerge nei background dei due giocatori, mostrando come le loro personalità e stili di gioco contrastanti si riflettano nelle loro vite personali e nel loro approccio allo sport.

Borg, ritratto come un atleta metodico, disciplinato e introspettivo, lotta contro il peso delle aspettative e la pressione di mantenere il suo status nel mondo del tennis. La sua ricerca della perfezione e il controllo quasi ossessivo sulle sue emozioni emergono come temi centrali. D’altra parte, McEnroe è presentato come un genio impulsivo, la cui intensità emotiva e il comportamento esplosivo in campo mascherano la sua profonda vulnerabilità e il bisogno di accettazione.

LaBeouf e Gudnason offrono interpretazioni straordinarie, catturando l’essenza dei due campioni in modo impressionante. LaBeouf, in particolare, incarna perfettamente il carisma e la complessità di McEnroe, mentre Gudnason cattura con precisione la compostezza glaciale e l’intensità interiore di Borg.

Visivamente, il film è un trionfo. La fotografia cattura magnificamente l’eleganza e la tensione del tennis, soprattutto nelle scene di partita, che sono filmate in modo da far sentire lo spettatore come se fosse sul campo. La colonna sonora, sia sottile che evocativa, si adatta perfettamente all’atmosfera del film, accentuando i momenti di tensione e di quiete introspezione.

In definitiva, “Borg McEnroe” è molto più di un film sportivo. È un’opera che parla di passione, pressione e la solitudine dell’atleta di alto livello. Offre uno sguardo empatico e profondo non solo su ciò che accade sul campo da tennis, ma anche sui combattimenti interni e le sfide emotive affrontate dai giocatori. Con le sue potenti performance, la regia incisiva e una narrazione coinvolgente, questo film è un must per gli appassionati di tennis e gli amanti del cinema di qualità.

Film sul tennis
La locandina del film “Match Point” di Woody Allen – Wansport Newsroom

2. Da che parte cadrà la pallina?: “Match Point”

Match Point“, diretto dal celebre regista Woody Allen nel 2005, si distingue nel panorama cinematografico come una sottile e intrigante esplorazione dei temi dell’ambizione, del caso e della moralità. Sebbene il tennis non sia il fulcro principale del film, lo sport serve come potente metafora per la trama che si dipana.

Il film si apre con una scena che simboleggia l’intera narrazione: una pallina da tennis sospesa a metà rete, una metafora visiva che rappresenta l’equilibrio precario tra fortuna e sfortuna, tra successo e fallimento. Questo momento incarna l’intera essenza del film, dove la vita viene paragonata a un gioco di tennis, dove il risultato di una partita può essere deciso da un colpo fortunato o sfortunato.

Il protagonista, Chris Wilton, interpretato magistralmente da Jonathan Rhys Meyers, è un ex giocatore professionista di tennis che cerca di cambiare la sua vita. La sua storia è una discesa nell’ambizione e nella brama di un status sociale più elevato. Chris si trova intrappolato in una rete di inganni, amore e desiderio, mentre cerca di navigare tra un matrimonio di convenienza con Chloe, interpretata da Emily Mortimer, e una relazione appassionata ma pericolosa con l’affascinante Nola, interpretata da Scarlett Johansson.

La regia di Allen è impeccabile, sfruttando l’ambientazione londinese per creare un’atmosfera che è al tempo stesso elegante e minacciosa. Il film eccelle nel rappresentare la lotta interna di Chris, la sua battaglia tra ciò che desidera e ciò che è giusto, e come, a volte, un solo momento può cambiare il corso della vita. La tensione cresce in modo esponenziale, portando lo spettatore in un vortice di suspense e incertezza.

La colonna sonora, un mix di classica e opera, aggiunge un ulteriore livello di raffinatezza al film, mentre le performance degli attori sono tutte notevoli, con Rhys Meyers e Johansson che brillano particolarmente nelle loro complesse interpretazioni.

In conclusione, “Match Point” è molto più di un semplice film sul tennis. È una riflessione profonda su come le scelte, il caso e l’ambizione modellano le nostre vite. Woody Allen, con la sua tipica maestria, ci offre un’opera che rimane indelebile nella mente dello spettatore, una storia che, proprio come una partita di tennis, è carica di suspense fino all’ultimo colpo.

Film sul tennis
Film sul tennis: la locandina di “Wimbledon” del 2004

3. Storie di crescita: “Wimbledon”

Wimbledon“, uscito nel 2004, è un film che combina abilmente la passione per il tennis con una storia d’amore incantevole. Diretto da Richard Loncraine, questo film racconta la storia di Peter Colt, interpretato da Paul Bettany, un tennista inglese la cui carriera è in declino, e Lizzie Bradbury, interpretata da Kirsten Dunst, una giovane stella nascente del tennis americano. La trama si sviluppa sullo sfondo del prestigioso torneo di Wimbledon, dove i due protagonisti si incontrano e innamorano, innescando una serie di eventi che cambiano la loro vita e la loro carriera.

La magia di “Wimbledon” risiede nel suo equilibrio tra sport e romanticismo. Il film riesce a catturare l’eccitazione e la pressione di uno dei tornei di tennis più famosi al mondo, pur mantenendo un tono leggero e piacevole. La chimica tra Bettany e Dunst è palpabile, rendendo la loro storia d’amore sia credibile che avvincente.

Peter Colt, un tempo promessa del tennis britannico, si trova ad affrontare quella che potrebbe essere la sua ultima apparizione a Wimbledon. La sua storia è una di riscatto e di ritrovata passione, sia per il gioco che per la vita. L’incontro con Lizzie funge da catalizzatore per questa trasformazione, spingendolo a superare i propri limiti e a riaccendere la sua passione per il tennis.

D’altra parte, Lizzie Bradbury è ritratta come una giocatrice talentuosa ma sotto pressione, combattuta tra le aspettative professionali e i suoi desideri personali. La sua relazione con Peter le offre una nuova prospettiva, non solo sul tennis ma anche sulla vita. Dunst offre una performance solida, catturando l’energia e la determinazione del suo personaggio.

Il film brilla per la sua rappresentazione del tennis, con scene di partita girate con grande abilità, mostrando dettagli autentici del gioco e l’intensità degli scambi. La sceneggiatura bilancia efficacemente il dramma sportivo con momenti di leggerezza e humor, rendendo “Wimbledon” un film piacevole e rinfrescante.

La regia di Loncraine sfrutta al meglio l’ambientazione, catturando l’atmosfera unica di Wimbledon, con i suoi campi erbosi e la sua storia. La colonna sonora, che miscela pezzi contemporanei con classici del tennis, contribuisce ulteriormente a creare un’atmosfera coinvolgente.

In conclusione, “Wimbledon” è un film che offre una prospettiva rinfrescante sul mondo del tennis. Nonostante sia una commedia romantica, riesce a trattare il tema dello sport con rispetto e autenticità. La sua combinazione di dramma sportivo, romanticismo e umorismo lo rende un film piacevole e stimolante per un pubblico ampio, che sia o meno appassionato di tennis.

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Film sul tennis
Battle of the Sexes – 2007 – Wansport Newsroom

4. Sfide storiche: “Battle of the Sexes”

Battle of the Sexes“, rilasciato nel 2017, è un film che trascende il semplice racconto di un evento sportivo, trasformandosi in un potente commento su temi come l’uguaglianza di genere e la lotta per i diritti civili. Diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris, il film si focalizza sulla storica partita di tennis del 1973 tra la campionessa Billie Jean King e l’ex campione e provocatore Bobby Riggs, interpretati rispettivamente da Emma Stone e Steve Carell.

Il film non solo ricrea con maestria l’epica “battaglia dei sessi” sul campo da tennis, ma approfondisce anche la vita personale e le sfide affrontate da Billie Jean King. La sua lotta per l’uguaglianza salariale nel mondo del tennis professionistico e la sua battaglia personale con la propria sessualità sono temi centrali che aggiungono profondità e complessità al personaggio.

Emma Stone offre una performance straordinaria come King, catturando sia la sua forza fisica sul campo che la sua vulnerabilità fuori dal campo. La sua interpretazione è sia potente che sfumata, portando alla luce la determinazione e il coraggio di King in un’epoca di profondo cambiamento sociale.

Steve Carell, nel ruolo di Bobby Riggs, offre un’interpretazione carismatica e a tratti comica, che bilancia il tono serio del film. Riggs è ritratto come un uomo alla ricerca disperata di attenzione e rilevanza, utilizzando la partita come un modo per riaccendere la sua celebrità. Tuttavia, il film riesce a mostrare anche momenti di vulnerabilità nel personaggio, evitando di ridurlo a una semplice caricatura.

La regia di Dayton e Faris è efficace nel catturare l’atmosfera degli anni ’70, dalle scene di tennis dinamiche e coinvolgenti alle sequenze più intime che esplorano le lotte personali dei personaggi. La scenografia, i costumi e la colonna sonora contribuiscono tutti a ricreare l’epoca, immergendo lo spettatore in un viaggio nostalgico e significativo.

Al di là del campo da tennis, “Battle of the Sexes” affronta temi di grande rilevanza sociale, come la parità di genere, la sessualità e l’identità personale. Il film non solo celebra le conquiste di Billie Jean King come atleta, ma anche come pioniera per i diritti delle donne e della comunità LGBTQ+.

In conclusione, “Battle of the Sexes” è molto più di un film sportivo. È un racconto stimolante e ispiratore che sfida gli stereotipi di genere e celebra il coraggio di coloro che hanno combattuto per cambiare il mondo. Con performance eccezionali, una regia attenta e una narrazione potente, questo film è un omaggio significativo a una delle sfide più emblematiche nella storia dello sport.

Film sul tennis: “7 Days in Hell” – 2015 – un mockumentary da non perdere

5. La vera essenza del tennis: “7 Days in Hell”

7 Days in Hell“, uscito nel 2015, è un mockumentary audace e irriverente che offre una satira esilarante del mondo del tennis professionistico. Diretto da Jake Szymanski, il film è una parodia che prende in giro non solo il tennis ma anche il formato dei documentari sportivi. Racconta la storia fittizia del match più lungo della storia del tennis, un incontro epico e assurdo di sette giorni tra due giocatori immaginari: Aaron Williams, interpretato da Andy Samberg, e Charles Poole, interpretato da Kit Harington.

Il film si distingue per il suo approccio umoristico e spesso assurdo alla narrazione. Aaron Williams è presentato come un’enfant terrible del tennis, un personaggio stravagante e ribelle, il cui comportamento fuori campo è tanto esagerato quanto il suo talento in campo. Al contrario, Charles Poole è un atleta britannico ingenuo e non particolarmente brillante, spinto nella ribalta da una madre dominante.

La trama si sviluppa attraverso una serie di interviste, filmati d’archivio falsificati e scene di partite di tennis esagerate, creando un ritratto esilarante e spesso assurdo del tennis e delle sue stelle. L’umorismo è una miscela di slapstick, battute acute e parodie di cliché sportivi. Nonostante l’assurdità, “7 Days in Hell” riesce a catturare alcuni aspetti veritieri del tennis professionistico, come la pressione mediatica, l’importanza dell’immagine pubblica e le eccentricità di alcuni giocatori.

Le performance di Samberg e Harington sono centrali per il successo del film. Samberg incarna il suo personaggio con una spavalderia eccessiva e irresistibile, mentre Harington offre un perfetto contrappunto con il suo Charles Poole, una figura ingenua e tragicomica. La chimica tra i due è palpabile, rendendo ogni scena condivisa un momento di puro intrattenimento.

Visivamente, il film gioca con lo stile documentaristico, mescolando immagini reali di partite di tennis con scene chiaramente fittizie e surreali. Questo approccio non solo accentua l’umorismo, ma permette anche di esplorare in modo creativo e unico il format del documentario sportivo.

“7 Days in Hell” si rivela essere una satira intelligente e divertente del tennis e della cultura delle celebrità che lo circonda. Nonostante la sua natura esagerata, il film offre momenti di sorprendente introspezione sullo sport e sulla fama. È un esempio brillante di come la commedia possa essere utilizzata per esplorare e commentare aspetti più seri della vita e dello sport.

In conclusione, “7 Days in Hell” è un’esperienza cinematografica unica nel suo genere. Con il suo umorismo irriverente, le sue stravaganti narrazioni e le performance memorabili, il film è un must per chi cerca una risata genuina e allo stesso tempo una sottile critica sociale. È un esempio vivido di come il tennis, come argomento, possa essere trasformato in un veicolo per un divertimento assolutamente inaspettato e originale.

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Calisthenics

Calisthenics: l’arte dell’allenamento con il peso corporeo

Il Calisthenics, un’arte che usa il peso corporeo per raggiungere la forza e la forma fisica ideali. Esploriamo il suo scopo, i benefici, l’effetto sul dimagrimento e le criticità di questa pratica eccezionale.

Il Calisthenics è una disciplina straordinaria che sfrutta il peso corporeo come resistenza per raggiungere forza, flessibilità e agilità. Esploreremo il significato del Calisthenics, il suo scopo, i benefici che porta, il suo impatto sul dimagrimento e le possibili criticità.

Calisthenics
Calisthenics: l’arte dell’allenamento con il peso corporeo – Wansport Newsroom

Cosa è il Calisthenics

Il termine “Calisthenics” è derivato dalle parole greche “kallos,” che significa bellezza, e “sthenos,” che significa forza. Questo nome sottolinea l’importanza della perfezione del corpo e della forza mentale in questa pratica. Il Calisthenics è basato sull’uso del proprio corpo come resistenza per allenarsi e sviluppare il fisico. Questa disciplina ha radici antiche, con esempi storici di esercizi calistenici risalenti all’antica Grecia, come gli eserciti di Alessandro Magno e degli Spartani nella battaglia delle Termopili.

Il Calisthenics può includere movimenti di riscaldamento a corpo libero, come slanciare alternativamente le braccia in alto, circondarle o eseguire saltelli. Inoltre, implica esercizi con sovraccarico naturale, come piegamenti sulle braccia, sit-up e trazioni alla sbarra.

A cosa serve

Il Calisthenics ha diversi scopi:

Aumentare la Forza: Questa disciplina mira a sviluppare la forza pura, l’elasticità e la mobilità articolare sotto sforzo. Attraverso movimenti come tirare, spingere, piegarsi, saltare e oscillare, si usa il peso corporeo come unica resistenza.

Resistenza Specifica: Il Calisthenics è progettato per migliorare la capacità funzionale di esercitare forza e ottenere una migliore forma fisica generale.

Coesione di Gruppo: Squadre sportive e unità militari spesso eseguono esercizi calistenici di gruppo sincronizzati per aumentare la coesione e la disciplina.

Educazione Fisica: Il Calisthenics è utilizzato come mezzo di educazione fisica nelle scuole primarie e secondarie in tutto il mondo.

Valutazioni Fisiche: Gli esercizi calistenici sono spesso usati come valutazioni fisiche di base per organizzazioni militari in tutto il mondo, dimostrando la sua efficienza nella misurazione delle capacità fisiche.

Il Calisthenics è una disciplina che fornisce una base solida per il fitness e la forza.

I benefici del Calisthenics

Il Calisthenics offre una vasta gamma di benefici per chi lo pratica:

Condizionamento Muscolare Full Body: Questo allenamento coinvolge tutto il corpo, migliorando la forza pura, l’elasticità, la resistenza e l’ipertrofia muscolare funzionale.

Aumento del Core: Rafforza i muscoli del core, migliorando la stabilità e prevenendo lesioni.

Capacità Psicomotorie: Migliora l’equilibrio, l’agilità e la coordinazione, aiutando nella vita quotidiana e negli sport.

Migliora il Metabolismo: L’alto impatto dell’allenamento calistenico contribuisce all’aumento del dispendio energetico, influenzando positivamente il metabolismo.

Diminuisce la Glicemia e i Trigliceridi: Questo allenamento può migliorare il metabolismo del glucosio, influenzando positivamente la salute cardiovascolare.

Aumenta il Dispendio Energetico: L’allenamento calistenico a alta intensità può aumentare il consumo di ossigeno post-allenamento, contribuendo al dimagrimento.

Schemi Motori: Offre la possibilità di acquisire numerosi schemi motori, migliorando la versatilità.

Economico: Il Calisthenics è un’opzione economica, specialmente nelle forme di home fitness e street workout.

Questi benefici fanno del Calisthenics una scelta eccellente per chiunque cerchi un’alternativa efficace e versatile all’allenamento in palestra.

Dimagrire con il Calisthenics

Molti si chiedono se il Calisthenics aiuti a dimagrire. Allenandosi con questa disciplina, è possibile bruciare un notevole numero di calorie. Tuttavia, il dimagrimento dipende da un bilancio energetico negativo, cioè bruciare più calorie di quelle consumate.

L’attività fisica può aumentare l’appetito a causa della riduzione della glicemia e delle riserve di glicogeno. Pertanto, è importante mantenere un controllo sulla dieta per evitare di compensare l’allenamento con un eccesso di cibo.

Il Calisthenics è un’attività ad alta intensità, che utilizza principalmente carboidrati come fonte di energia. Il dimagrimento può avvenire direttamente attraverso l‘EPOC (consumo di ossigeno in eccesso post-allenamento) e indirettamente attraverso una maggiore sensibilità insulinica e una migliore tolleranza ai carboidrati alimentari.

Per ottenere un dimagrimento efficace attraverso il Calisthenics, è necessario raggiungere un alto livello di allenamento. Il dimagrimento è un risultato di questo condizionamento muscolare e metabolico generale.

Calisthenics
Workout – Wansport Newsroom

Aspetti negativi

Nonostante i molti vantaggi del Calisthenics, ci sono alcune criticità da considerare:

Difficoltà: Molte esecuzioni calisteniche richiedono un alto livello di forza, il che può risultare inizialmente sfidante per i principianti.

Rischio di Infortuni: Paradossalmente, il Calisthenics porta a un rischio relativamente alto di infortuni, soprattutto a livello legamentoso e tendineo, specialmente nell’articolazione della spalla.

Contratture e Stiramenti: Contratture muscolari e stiramenti sono comuni, così come distorsioni della caviglia o del ginocchio, soprattutto in esercizi esplosivi o nel freestyle.

Non Adatto per Tutti: Il Calisthenics potrebbe non essere adatto a tutti, specialmente a coloro che presentano patologie o infortuni preesistenti.

Controindicazioni

Il Calisthenics è sconsigliato per:

Obesità Grave: In caso di grande obesità, è importante consultare un medico prima di iniziare.

Sottopeso Grave: Soprattutto se correlato a disturbi dell’alimentazione, il Calisthenics potrebbe non essere l’opzione migliore.

Rischio Cardiovascolare Elevato: Chi ha un alto rischio di ischemia cardiovascolare e cerebrale dovrebbe consultare un medico prima di iniziare.

Patologie Articolari e Tendinee: Chi ha gravi malattie del rachide o altre patologie articolari dovrebbe evitare il Calisthenics.

Scompensi Posturali: Chi ha scompensi posturali funzionali o anatomici dovrebbe fare attenzione.

Il Calisthenics è una pratica eccezionale, ma non è adatta per tutti. La consultazione con un medico sportivo è fondamentale per determinare la pertinenza di questa disciplina.

Calistenichs
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Conclusione

Il Calisthenics è un’arte che ha radici nell’antichità e offre numerosi benefici per la forza, la flessibilità e il condizionamento fisico. Tuttavia, è importante considerare sia i vantaggi che le potenziali criticità. Ricorda che il Calisthenics può contribuire al dimagrimento, ma solo quando combinato con una dieta adeguata.

L’importanza dell’allenamento fisico sano per la salute generale è evidente. Scegliere un’attività che si adatta alle tue esigenze e alle tue capacità è fondamentale. Consultare un professionista della salute o un allenatore prima di iniziare qualsiasi nuovo programma di allenamento è sempre una buona idea.

In sintesi, il Calisthenics è un’arte che unisce forza, agilità e resistenza attraverso l’uso del peso corporeo. Sfrutta i suoi benefici, ma fai attenzione alle criticità, e ricorda che l’allenamento dovrebbe sempre andare di pari passo con una dieta equilibrata per ottenere i massimi risultati.

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longevità e attività fisica

Esercizio fisico e longevità: la scienza conferma il legame

L’attività fisica regolare può migliorare la longevità. La scienza dimostra che ogni ora di allenamento può aggiungere preziose ore alla tua vita.

Molte persone cercano modi per vivere una vita più lunga e sana. La scienza ci insegna che una parte considerevole della nostra aspettativa di vita può essere modellata dalle nostre abitudini, e una delle chiavi per raggiungere una “longevità sana” è l’attività fisica regolare.

Longevità e attività fisica: lo dice la scienza

Recentemente, uno studio dell’American Society for Nutrition condotto su 720.000 persone che sarà presentato al Nutrition & Longevity Festival ha messo in luce quanto uno stile di vita sano possa influire positivamente sull’aspettativa di vita. Le otto abitudini salutari, tra cui evitare comportamenti nocivi, mantenere uno stato mentale positivo, seguire una dieta equilibrata e nutriente e dormire bene, sono pratiche che aiutano ad una maggiore qualità della vita e ad aumentare le probabilità di una maggiore longevità. Lo studio indica che addirittura è possibile allungare la vita di 24 anni.

longevità e attività fisica
Longevità è sinonimo di vita sana – Wansport Newsroom

Gli 8 fattori da potenziare

  1. Attività Fisica Regolare: Dedicare regolarmente del tempo all’esercizio fisico è essenziale per una vita più lunga e sana. L’OMS raccomanda almeno 150-300 minuti di attività aerobica moderata a settimana.
  2. Evitare le Sostanze d’Abuso: L’uso continuo o saltuario di sostanze d’abuso, come gli oppioidi, può danneggiare la salute e la longevità.
  3. Basta Fumo: Chi smette di fumare prima dei 40 o massimo a 60 anni può godere di notevoli benefici per la salute e la durata della vita.
  4. Gestire lo Stress: Imparare a gestire lo stress è fondamentale. Organizzazioni come l’OMS forniscono guide su come far fronte allo stress in modo sano.
  5. Dieta a Base Vegetale: Una dieta che include abbondanti alimenti vegetali come frutta, verdura, cereali integrali, legumi e noci è associata a una maggiore longevità.
  6. Limitare il Consumo di Alcol: Limitare il consumo di alcolici, seguendo le raccomandazioni, è cruciale per una vita più lunga.
  7. Sonno di Qualità: Dormire bene è essenziale. Gli adulti dovrebbero mirare a dormire 7-9 ore per notte e adottare buone abitudini per migliorare la qualità del sonno.
  8. Coltivare la Socialità: Mantenere relazioni sociali e interessi può aiutare a mantenere un cervello sano e promuovere una vita più lunga e soddisfacente.
longevità e attività fisica
L’attività fisica è un vero e proprio elisir di lunga vita – Wansport Newsroom

L’esercizio fisico in cima alla lista

Ma c’è una pratica che primeggia in termini di efficacia nel prolungare la vita: l’esercizio fisico. Uno stile di vita attivo e regolare può ridurre del 46% il rischio di morte legato a problemi di salute. Questo significa che più abitudini sane inseriamo nella nostra vita, più anni di vita guadagniamo. Tuttavia, l’attività fisica rimane al vertice della lista per i suoi notevoli benefici.

Il Contributo del Centenario John Scharffenberg

John Scharffenberg, un medico americano di 100 anni, laureato alla Harvard School of Public Health, ha sottolineato in un intervento televisivo che le persone che praticano regolarmente l’attività fisica vivono più a lungo rispetto a quelle in migliore salute che non lo fanno. Scharffenberg ha evidenziato un dato straordinario: per ogni ora di esercizio fisico, si guadagnano fino a 3 ore di vita. Questo dato si basa su uno studio epidemiologico del 1986 condotto su 17.000 ex studenti di Harvard.

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Uno sguardo su altri studi

Molti altri studi confermano l’importanza dell’esercizio fisico nell’allungare la durata della vita. Il Nurses’ Health Study e l’Health Professionals Follow-Up Study negli Stati Uniti hanno rivelato che rispettare le linee guida per l’attività fisica raccomandata (da 150 a 300 minuti di attività moderata o da 75 a 150 minuti di attività intensa a settimana) aumenta l’aspettativa di vita del 21%. Inoltre, chi si allena da 2 a 4 volte a settimana può aggiungere il 31% di aspettativa di vita.

Essere attivi e mantenere un peso sano può aumentare la longevità di oltre 7 anni. Addirittura, persino le persone con sovrappeso che fanno esercizio fisico possono vivere più a lungo rispetto a quelle in sovrappeso che sono sedentarie.

longevità e attività fisica
Volete un’idea? Il PIckleball 😉 – Wansport Newsroom

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La nostra missione in Wansport

Presso Wansport, comprendiamo l’importanza cruciale dell’attività fisica nella promozione di un sano benessere e di uno stile di vita duraturo. Siamo pronti a diventare il tuo partner di fiducia in questo viaggio verso il successo e il benessere dei tuoi membri. Sappiamo che per i centri sportivi, offrire un ambiente che ispiri l’attività fisica regolare è fondamentale. Con la nostra gamma di servizi e il nostro sistema avanzato di prenotazioni delle attività sportive, possiamo aiutarti a migliorare l’esperienza dei tuoi membri e a rendere il tuo centro sportivo il luogo ideale per raggiungere la longevità sana.

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mindfulness

Mindfulness nello Sport: equilibrio per prestazioni ottimali

La mindfulness può migliorare le tue prestazioni sportive. Approfondimenti, esercizi e benefici per atleti consapevoli.

La mindfulness, spesso associata alla meditazione e alla tranquillità interiore, sta guadagnando terreno nel mondo dello sport. Questo approccio, che coinvolge l’attenzione consapevole al momento presente, offre vantaggi significativi per gli atleti di ogni livello. Nel contesto sportivo, la mindfulness non solo promuove il benessere mentale, ma può anche influenzare positivamente le prestazioni, la concentrazione e la gestione dello stress. In questo articolo, esploreremo in che modo la mindfulness può diventare una risorsa preziosa per gli atleti e come integrarla nella routine sportiva.

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In questa domanda c’è un mondo intero da scoprire – Wansport Blog

I benefici della mindfulness per gli atleti

La pratica della mindfulness offre numerosi vantaggi per gli atleti. Innanzitutto, aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza corporea, permettendo agli atleti di rilevare tensioni muscolari, migliorare la postura e ridurre il rischio di infortuni. Inoltre, la mindfulness è una potente arma contro lo stress. Gli atleti sono spesso sottoposti a pressioni elevate, ma attraverso la consapevolezza possono imparare a gestire meglio le situazioni stressanti e ad affrontarle con calma. La capacità di focalizzarsi sul momento presente migliora anche la concentrazione e l’attenzione, essenziali per ottenere prestazioni ottimali in qualsiasi disciplina sportiva.

Praticare la mindfulness nel contesto sportivo

L’integrazione della mindfulness nello sport richiede un approccio strutturato. Gli atleti possono iniziare con brevi sessioni di meditazione o consapevolezza durante il riscaldamento o il raffreddamento, concentrandosi sulla propria respirazione o sulle sensazioni corporee. La pratica può essere estesa gradualmente per includere momenti di consapevolezza durante l’allenamento e le competizioni. Gli esercizi di visualizzazione possono aiutare gli atleti a immaginare il successo e a sintonizzarsi con le sensazioni positive associate alle prestazioni desiderate. Inoltre, questa pratica può essere applicata alla gestione dell’ansia da prestazione, aiutando gli atleti a mantenere la calma e la fiducia durante le gare importanti.

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Pratica la mindfulness nella quotidianità – Wansport Blog

Risultati concreti: successi ottenuti attraverso la mindfulness

Diversi atleti di élite hanno incorporato la mindfulness nella loro preparazione e hanno sperimentato risultati significativi. Dall’aumento della resilienza mentale di LeBron James alla pratica di meditazione di Novak Djokovic, gli esempi abbondano. Gli atleti riferiscono di una maggiore chiarezza mentale, di una migliore gestione delle emozioni e di una maggiore capacità di affrontare le sfide. Questi successi possono essere attribuiti alla pratica costante della meditazione, che consente agli atleti di sviluppare una mentalità vincente e di superare gli ostacoli con determinazione.

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Consapevolezza per un successo duraturo

La mindfulness offre un vantaggio competitivo significativo agli atleti moderni. Integrare questa pratica della nella routine sportiva può portare a prestazioni ottimali, una maggiore resilienza mentale e una migliore qualità di vita. Gli atleti che adottano l’attenzione consapevole al momento presente scoprono che questo approccio non solo migliora le loro capacità fisiche, ma crea anche un solido fondamento per il successo a lungo termine. Scegliere la mindfulness nello sport significa abbracciare la consapevolezza, l’equilibrio emotivo e la determinazione necessaria per raggiungere traguardi eccezionali.

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Alimentazione sana

Segreti per una alimentazione sana e soddisfacente

Scopri come avere un’alimentazione sana senza rinunce! Consigli per pianificare i pasti, gestire le tentazioni e restare in forma.

Il segreto per un’alimentazione sana è trovare un equilibrio tra la giusta quantità di cibo, il contenuto nutrizionale e la soddisfazione personale. Spesso, la perdita di peso viene associata a diete restrittive e privazioni, ma in realtà, mangiare in modo sano e mantenere il peso desiderato può essere un’esperienza piacevole e soddisfacente.

La regola delle 3 P per una alimentazione sana: Pianificare, Preparare, Prevenire

La pianificazione dei pasti è un’arma segreta per evitare scelte alimentari impulsiva. Prepara pasti sani e bilanciati, ricchi di proteine e nutrienti. Prevenire le abbuffate scegliendo cibi sazianti e gustosi. Organizza la tua settimana alimentare, fai una lista della spesa e prepara i pasti in anticipo, così da non farti cogliere impreparato nelle situazioni di fame nervosa.

Idratazione e calorie liquide: Bilancia il tuo conto

L’idratazione è fondamentale per il benessere del corpo e può aiutarti a distinguere la fame dalla sete. Bevi abbondante acqua e tisane per mantenere il corpo idratato e soddisfare la sete. Tieni sotto controllo le calorie liquide derivanti da bevande zuccherate e alcoliche, che possono contribuire in modo significativo all’accumulo di calorie extra.

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Bevi tanta acqua (specie d’estate!) – Wansport Blog

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Mangia abbastanza! Il segreto per una perdita di peso sana

Una delle chiavi per la perdita di peso sana è non ridurre eccessivamente le calorie. Concentrati invece su alimenti nutrienti e sazianti, come proteine magre, frutta, verdura e cereali integrali. Le proteine giocano un ruolo chiave nel farti sentire sazio più a lungo e possono aiutarti a evitare gli attacchi di fame nervosa.

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Equilibrio e soddisfazione: concediti le indulgenze

La chiave per una dieta sana e sostenibile è trovare un equilibrio tra cibi nutrienti e indulgenze occasionali. Non privarti dei cibi che ami, ma impara a gestirli con equilibrio e moderazione. Concediti le indulgenze in modo consapevole, bilanciandole con scelte più salutari durante il resto della giornata.

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Ogni tanto concediti uno strappo alla regola – Wansport Blog

Mangiare in modo sano e soddisfacente non significa rinunciare al gusto o alla gioia di cibo. Con alcune semplici abitudini alimentari, puoi trovare un equilibrio che ti aiuterà a raggiungere i tuoi obiettivi di benessere e a goderti il viaggio verso una vita più sana e felice.

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dormire

Per stare in forma devi dormire (bene)

Riposare in modo corretto è uno dei pilastri fondamentali per il benessere, forse più di quello che crediamo.

Il sonno è uno dei pilastri fondamentali della salute dell’essere umano. Ma non tutti sanno che il riposo notturno non influisce solo sulla salute generale, ma gioca un ruolo essenziale anche nella perdita di peso e nel mantenimento della forma fisica.

Uno studio condotto da ricercatori della Harvard Medical School e pubblicato nel 2010, ha dimostrato che dormire poco può portare ad un aumento del peso corporeo. Ma perché succede? La risposta si trova nel regolatore dell’appetito: la leptina.

E’ tutta una questione di leptina

La leptina è un ormone che viene prodotto dalle cellule adipose e che svolge un’importante funzione nel regolare l’appetito. Quando il livello di leptina nel sangue è alto, il nostro organismo percepisce una sensazione di sazietà e riusciamo a controllare meglio l’appetito. Viceversa, se il livello di leptina è basso, si tende a sentire una maggiore fame e a mangiare di più.

Il problema è che la quantità di leptina prodotta durante il sonno è legata alla sua durata. Quando si dorme poco, il livello di leptina diminuisce e l’appetito aumenta, portando a mangiare di più e a mettere su qualche chilo di troppo.

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Il sonno fa molto bene al cervello e ai muscoli – Wansport Blog

Ma non solo. Dormire poco può anche innescare un meccanismo di difesa dell’organismo che porta ad accumulare grasso. Quando non si dorme abbastanza, l’organismo interpreta la mancanza di sonno come uno stress. Per far fronte a questo stress, il corpo produce il cortisolo, una sostanza chimica che stimola la produzione di insulina e promuove l’accumulo di grasso.

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Il sonno e la performance sportiva

Oltre ai problemi di peso, la mancanza di sonno può influire anche sulla performance sportiva e sulla capacità di recuperare dopo l’attività fisica. Infatti, durante il sonno il corpo produce l’ormone della crescita che stimola la rigenerazione delle cellule muscolari e dei tessuti, migliorando quindi la riparazione dei tessuti danneggiati durante l’attività fisica.

Se si vuole mantenere una buona forma fisica, è quindi fondamentale dedicare il giusto tempo al sonno. Gli esperti suggeriscono di dormire dalle 7 alle 9 ore a notte, ma la quantità di sonno necessario varia da persona a persona.

Ecco alcuni consigli per favorire un sonno di qualità e mantenere la forma:

  • Cerca di andare a letto e svegliarti alla stessa ora ogni giorno, anche nei weekend. Questo aiuta a regolare il ritmo sonno-veglia.
  • Dormi in un ambiente tranquillo e buio. La luce e i rumori possono disturbare il sonno.
  • Evita di fare attività fisica intensa poco prima di dormire.
  • Limita il consumo di alcol e nicotina che possono interferire con il sonno.
  • Riduci l’assunzione di bevande contenenti caffeina, come caffè, tè e cola, soprattutto nelle ore serali.
  • Prova a rilassarti prima di andare a dormire, ad esempio leggendo un libro o ascoltando musica rilassante.

Per concludere

Dormire bene e abbastanza è essenziale per mantenere la salute e la forma fisica. Non sottovalutare l’importanza del sonno e tratta il tuo riposo con la stessa cura che dedichi all’alimentazione e all’attività fisica. Vedrai che i risultati saranno sorprendenti!

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3 regole d’oro per uno stile di vita da atleta

Centra naturalmente l’allenamento, ma non è l’unica pratica abituale che vi permetterà di tirar fuori migliori performance nella partitella settimanale

Ma come fanno gli atleti professionisti a raggiungere così grandi prestazioni con costanza? L’allenamento, direte voi, e non sbagliereste. Ma da solo non basta. Il segreto sta nell’approccio olistico della preparazione. La vita di atleta non osserva solo regole relative agli allenamenti ma per essere costantemente, come si dice in gergo, la “migliore versione di se stessi” è necessario avere un corretto atteggiamento mentale, fare costante esercizio fisico, mangiare bene e riposare meglio. Anche se il tuo obiettivo non è proprio quello di vincere gli Australian Open o il World Padel Tour, l’approccio olistico se non altro ti aiuterà a stare meglio e a performare meglio non solo nello sport. Anche se, diciamolo chiaramente, battere un avversario con un ranking maggiore del tuo fa sempre molto piacere. Iniziamo!

Regola n.1 per uno stile di vita da ateleta: diversifica l’allenamento

Per avere sempre una miglior risposta dal proprio corpo è importante metterlo alla prova con stimoli sempre nuovi. Per prima cosa segui un allenamento diversificato: corri (magari non sempre lo stesso tragitto ma varialo considerando lunghezza e pendenza), vai in bici, fai esercizi a corpo libero, fai pesi, nuota ecc…Ogni allenamento dovrà avere degli obiettivi specifici allenando varie parti del corpo e in varie zone di frequenza cardiaca così da far lavorare il corpo in modi diversi, sollecitando vari muscoli con diverse intensità. In questo modo e adottando questo semplice stile di vita ti sentirai fisicamente molto più in forma.

diversifica l’allenamento e attiva muscoli che non pensavi nemmeno di avere 🙂 – Wansport blog

Regola n.2 per uno stile di vita da atelta: mangia sano

Cerca di adottare un approccio alimentare cosiddetto clean eating. Il clean eating prevede:

  • Alimenti senza additivi artificiali e zuccheri raffinati
  • Prodotti regionali e stagionali
  • Cibi freschi e preparati in casa
  • Molte (ma molte) verdure e prodotti integrali
  • Metodi di produzione ecologici

Parleremo a breve e diffusamente del clean eating nei prossimi articoli. Ti basta sapere che, aldilà del fatto che è considerata la moda del momento, questo tipo di approccio alimentare garantisce ottimi risultati in termini di benessere e per molti è considerato un vero e proprio stile di vita.

Ricordati anche di idratarti! Può sembrare una banalità (e per certi versi lo è) ma quando si fa attività fisica si suda, si perdono liquidi, sali minerali, ecc… Bisogna sempre bere molta acqua ed essere sempre ben idratati altrimenti le tue prestazioni risulteranno sottotono.

Un’ultima dritta sul cibo: adegualo all’evoluzione del tuo percorso di allenamento. Più ti alleni, più il metabolismo accelera, perché il tuo corpo si sta sviluppando e la muscolatura si sviluppa e si tonifica. Pertanto, più diventi performante più avrai bisogno di benzina. Se le due cose non vanno di pari passo, la performance ne risentirà. Questo non vuol dire che siete autorizzati ad abbuffarvi, naturalmente.

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Clean eating: attento a quello che mangi

Regola n.3: riposati

Senza riposo non ci saranno risultati, questo deve essere chiaro. Devi fare delle pause perché è anche durante il riposo che avviene lo sviluppo atletico. Se allenarsi significa stimolare i muscoli, riposo significa rigenerazione e crescita. Trova il giusto equilibrio tra attività e recupero. 

Rilassati e combatti lo stress usando tecniche di rilassamento: è molto importante inserire nella tua routine quotidiana dei momenti di relax che possano aiutarti a combattere lo stress. Lo stress è un’autentica bestia nera di un atleta: non ti fa dormire bene, ti fa spendere energie che invece dovresti usare per gli allenamenti, porta cattive abitudini alimentari e causa un circolo vizioso di negatività generale. 

Ultima cosa: dormi (molto molto) bene. La qualità del sonno è super importante per avere ottime prestazioni. E’ grazie al sonno che i muscoli crescono e si sviluppano, è il sonno che riduce la tensione, è un sano riposo che migliora il tuo benessere complessivo. Se non dormi bene non pensarci nemmeno di tirar fuori una buona performance. Nessuno stile di vita sano contempla la possibilità di non dormire a sufficienza.

Se vuoi allenarti bene devi dormire bene

Riepiloghiamo

Corpo, mente e atteggiamento sono strettamente interconnessi. Quando una di queste aree va a gonfie vele, automaticamente anche le altre ne traggono beneficio. Se ti alimenti in modo sano e fai un buon riposo rigenerante, in allenamento te ne accorgi subito. Se ti alleni bene cresce la tua motivazione a fare sempre meglio, pertanto sei portato a mangiare meglio per tenere gli standard più alti e a riposare meglio per recuperare. Se innescherai questo circolo virtuoso allora libererai il tuo potenziale.

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inclusione

Quando lo sport è inclusione: 5 storie notevoli di atleti con disabilità

Uno sprone per chi si avvicina ad una disciplina sportiva e per chi già lo pratica e, a volte, è tentato di mollare.

Chiunque abbia mai gareggiato o partecipato ad una maratona o ad una mezza maratona, avrà con ogni probabilità visto gruppi di persone che correva spingendo altri in carrozzella. Una manciata di anni fa balzò agli onori della cronaca il podista siciliano Vito Massimo Catania per essere stato insignito dal Presidente della Repubblica Sergio Matterella del titolo di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” con la seguente motivazione, che potete trovare anche sul sito ufficiale del Quirinale:

“Vito Massimo Catania, 39 anni – Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per il suo generoso impegno nella sensibilizzazione sul tema delle barriere architettoniche e sociali. È un podista tesserato con l’Atletica Regalbuto. Nel 2014 ha vinto l’Etnatrail di 64 Km; nel 2016 la Super maratona dell’Etna.

Da un paio di anni ha deciso di smettere di gareggiare. Da allora mette a disposizione le sue gambe e polmoni a chi non ha la possibilità di poter correre permettendo ai disabili di vivere l’esperienza della corsa. Sensibilizza così gli sportivi e il pubblico sulla vita dei disabili, vittime delle barriere architettoniche e sociali.”

Anche solo il nome sembra ricordare quello di un Gladiatore. Il runner siciliano non è “solo” un atleta di grande talento e di successo. Da ormai 5 anni Vito Massimo ha messo da parte l’agonismo individuale per consegnare gambe, testa e cuore al servizio dell’inclusione di persone con disabilità. Non molto tempo fa festeggiato il 50esimo chilometro corso insieme alla sua grande amica Giusi La Loggia, costretta in una sedia a rotelle per una atassia, una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che intacca la coordinazione muscolare.

Ma Vito Massimo non è solo in questo. Ci sono molti atleti che hanno scelto la via dell’inclusione sportiva senza essere campioni. A Rimini, in occasione della Rimini Marathon ogni anno si tiene il raduno nazionale dei cosiddetti “spingitori”, ovvero quelle persone che hanno deciso di far vivere l’emozione della corsa a chi non può praticarla. 

Vito Massimo Catania con Giusi La Loggia

La crescita dello sport come inclusione: 5 esempi di (grandi) atleti

Sono davvero molte le realtà che dimostrano ogni giorno che lo sport può essere un veicolo di inclusione, anzi probabilmente lo strumento principale. Nel mondo ci sono molte organizzazioni no profit che insieme ad atleti normodotati, si dedicano alla valorizzazione degli atleti con disabilità in molte discipline.

Il reale obiettivo di queste realtà non è tanto quella di dare la possibilità di fare attività sportiva, o almeno non solo. Il reale intento è quello di combattere gli stereotipi negativi sulle persone con disabilità erroneamente etichettate in base alle loro abilità e alla loro intelligenza motoria.

Craig De Martino mentre ci dimostra che nulla è impossibile – Wansport Blog

A tal proposito è estremamente interessante la testimonianza dello scalatore britannico Paul Pritchard, affetto da emiparesi a seguito di un grave incidente durante un’arrampicata. Nel corso di una intervista ha dichiarato: “Chi è disabile non è affatto incapace. La società pone delle barriere di fronte al disabile perché tutti noi siamo abituati a vivere la vita in modo veloce. Ma da quando sono costretto a muovermi più lentamente noto una miriade di cose che prima non vedevo. Ho affinato la mia capacità di distinguere il carattere delle persone e credo di aver imparato che con il giusto aiuto tutti possano riuscire a fare delle cose sorprendenti”.

El Capitain, Yosemite National Park

L’arrampicata, forse per il significato intrinseco che custodisce, è uno sport molto praticato tra le persone con disabilità. E lo è da molto tempo con risultati sportivi e di inclusione davvero notevoli. Siamo nel 1989 e Mark Wellman fu il primo scalatore paraplegico a scalare la mitica parete di El Capitan in California. Oggi spicca il nome di Craig de Martino che, a causa di un terribile incidente nel 2002 ha subito l’amputazione di una gamba e scala le cime di mezzo mondo. 

Fermamente deciso a non rinunciare alla sua più grande passione dopo un lunghissimo ed estenuante lavoro di riabilitazione, nel giugno del 2021 è riuscito a scalare El Capitan insieme a Jerem Frye e a Pet Davis, scalatori anch’essi disabili. Fin dall’inizio dell’inizio della sua nuova vita Craig non ha limitato la sua azione solo per perseguire obiettivi e performance personali, ma ha creato e dato continuità a molte iniziative che avevano come scopo l’inclusione degli atleti con disabilità.

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inclusione
Una parete per l’arrampicata – Wansport Blog

In Italia ci sono diverse associazioni che coinvolgono scalatori con disabilità di diverso tipo. A Torino, ad esempio, esiste l’iniziativa ConTatto Verticale che, nata da Carla Galletti e Pietro dal Prà due istruttori di arrampicata per non vedenti, prevede un’intera giornata dedicata alla community dei climber coinvolta in azioni e arrampicate. Insieme a persone non vedenti scalano la parete imparando a guidarle e a diventare i loro occhi, aiutandoli a visualizzare appoggi e appigli. 

L’arrampicata, contrariamente a quanto si possa pensare, è uno sport che rispetto a tutti gli altri riesce meglio a valorizzare le capacità sensoriali più sviluppate nelle persone con deficit alla vista. Amplifica la concentrazione e le sensazioni e per tale motivo risulta un tramite perfetto di inclusione sportiva.

Altra disciplina molto apprezzata da persone non vedenti è lo sci. 

Negli Stati Uniti esiste l’ABSF (American Blind Skiing Foundation) l’associazione d’inclusione sportiva di riferimento. Mentre in Italia c’è Il Gruppo Verbanese Sciatori Ciechi,  nato nel 1982 grazie ad una iniziativa del CAI Verbania e del Lions Club ed è affiliato al C.I.P. (Comitato Italiano Paralimpico).

I metodi di insegnamento sono analoghi un po’ dappertutto: all’inizio, ogni sciatore conosce, principalmente con il tatto, i materiali che dovrà utilizzare e inizia a percepire il proprio corpo sugli sci e sulla neve. L’inclusione sportiva inizia dalle prime discese, dove l’atleta è in prima fase supportato da due guide, e solo quando ha raggiunto un buon grado di autonomia, viene affidato a un unico istruttore.

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Lo sci è una disciplina in cui si cimentano con successo molte persone non vedenti

La comunicazione tra istruttore e sciatore avviene via radio dove l’istruttore comunica le indicazioni sul grado di difficoltà della discesa o del percorso, le curve e la presenza di potenziali ostacoli. 

Grazie a queste iniziative le persone non vedenti posso raggiungere risultati eccellenti. Ad esempio l’atleta Millie Knight, ipovedente e membro della nazionale paralimpica britannica ha vinto l’oro alle olimpiadi invernali di Pyeongchang, raggiungendo la non banale velocità di 115 km/h nonostante riesca a vedere solo a due metri da sé.

Anche le guide hanno storie notevoli da raccontare. Rob Umstead, marito di Danelle Umstead, sciatrice paralimpica della nazionale americana ha detto: “Il mio lavoro è essere i suoi occhi. Si tratta, in sostanza, di pensare a voce alta e dire a lei tutto quello che accade. Se riesco a farlo al meglio e a fornirgli una buona descrizione, lei riesce ad essere aggressiva e ad anticipare tutto quello che accade. Altrimenti gli rimane immaginarsi le cose”.

Chiudiamo questo articolo con un esempio splendido che il padre di Bailey Matthews ci ha regalato e che crediamo sia l’emblema di ciò che significa inclusione sportiva. 

Bailey è un bimbo inglese affetto da paralisi celebrale che all’età di 8 anni ha deciso di sfidare la sua condizione iscrivendosi al Castle Howard Triathlon nel North Yorkshire.

La gara è sostanzialmente una sorta di triathlon in miniatura. Prevede 100 metri di nuoto, 4 km di bicicletta e 1,3 km di corsa. È una performance tutto sommato semplice per un bimbo normodotato ma per il piccolo Bailey è una sfida enorme. 

Questo video riprende gli ultimi difficilissimi passi prima del traguardo, dove, incoraggiato dal tifo della folla, Bailey lascia il suo sostegno e cade diverse volte prima di varcare la linea di arrivo e terminare la sua gara donandoci una straordinaria pagina di Sport.

Nella foto di copertina: Gemechis Paparella e Sergio La Forgia – Polisport Dream Team – Molfetta (Bari)

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yoga

Dopo quanto tempo si ottengono i benefici dello yoga?

Che lo Yoga sia fonte di benessere fisico e mentale oramai è un fatto accertato. Ma dopo quanto tempo il corpo e la mente iniziano a beneficiarne? Proviamo a rispondere.

yoga
Dopo quanto tempo si ottengono i benefici dello yoga? – Wansport Blog

“L’essenziale è invisibile agli occhi”, diceva il noto scrittore aviatore Antoine de Saint-Exupéry nel suo “Il piccolo principe”. Questa frase calza in modo molto pertinente quando si parla di yoga e dei suoi benefici. Nello yoga, infatti, c’è molto più di quello che gli occhi possono vedere. 

I benefici e gli effetti positivi dello yoga su una persona vanno oltre il cambio fisico, dei muscoli più tonici e un corpo più flessibile. A rendere unica questa disciplina sono il manifestarsi di una maggiore flessibilità e forza fuori dal tappetino. Quello che viene sperimentato durante le sessioni di yoga poi si apprende anche nella vita di tutti i giorni. Perché lo yoga è essenzialmente l’arte di apprendere se stessi e gli altri così da mettere in pratica gli insegnamenti e migliorare il proprio benessere psico fisico. 

Possiamo considerala una sorta di “arte marziale” che ci supporta nelle sfide della quotidianità. 

Molti si fanno spesso questa domanda: “ma dopo quanto tempo ottengono dei benefici tangibili dal praticare yoga?”. Vediamolo insieme.

yoga
Flessibilità dentro e fuori il tappetino

I benefici psicologici dello Yoga

Praticando l’Asana (le posizioni), la Pranayama (concentrazione sulla respirazione) e la Meditazione è possibile sperimentare un effetto benefico immediato. Si avverte uno stato di benessere, di stabilità e di tranquillità, con maggiore flessibilità mentale e niente cambi di umore. Più ci si addentra nella pratica Yoga più cambiamo il nostro punto di vista, accettiamo molto di più il presente e aumenta il senso di gratitudine. Le prospettive e le priorità si normalizzano, aprendosi ad una prospettiva molto più ampia dell’esistenza.

Uno dei più importanti insegnamenti dello yoga è che siamo tutti uguali nelle nostre peculiari differenze, questo senso di unicità degli individui diventa sempre più importante e contribuisce ad un cambio di approccio mentale verso sé stessi, gli altri e le cose che ci accadono.

yoga
L’Asana per un corpo più tonico

I benefici scientifici dello yoga

È ormai da molti anni che c’è una reale evidenza scientifica sui benefici dello yoga per il nostro corpo e per la mente. In molti casi è dimostrato che praticando questa disciplina si contribuisce ad alleviare numerosi disturbi e sintomi cronici. In uno studio di qualche anno fa e molto citato dell’Erasmus University Mediacal Center di Rotterdam, lo yoga contribuisce fortemente a ridurre il rischio di malattie cardiache e protegge dalla sindrome metabolica

Chi pratica yoga ha un minor rischio di colesterolo alto, di pressione alta e obesità grazie agli esercizi che aumentano forza e flessibilità, migliorano la respirazione e diminuiscono la pressione arteriosa. 

Come se non bastasse funziona benissimo contro il mal di testa, i dolori mestruali e l’insonnia, oltre a prevenire molti dei disagi tipici della menopausa.

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yoga
L’equilibrio si raggiunge con la pratica

Benefici dello yoga, dopo quanto tempo

Vediamo adesso nel dettaglio i benefici dello yoga nel breve, medio e lungo periodo.

I benefici a breve termine

  • Riduzione dello stress
  • Aumento della concentrazione
  • Aumento della flessibilità 
  • Diminuzione della rigidità 
  • Migliora la memoria
  • Aumenta la capacità di apprendimento
  • Maggior senso di rilassatezza mentale

Questi benefici sono tangibili già dopo la primissima lezione. La costanza e la determinazione a continuare il percorso consente di sperimentare altri effetti benefici

I benefici a medio termine

Dopo alcuni mesi di pratica costante lo yoga può darti molto di più:

  • Riduzione dei dolori cronici e del mal di schiena
  • L’addome si affina e si perde la classica pancetta al centro vita
  • Riequilibrio della pressione del sangue
  • Miglioramento della sessualità
  • Aumento della capacità polmonare
  • Diminuzione dell’ansia e della depressione
  • Miglioramento del sistema nervoso (maggior calma e minor tensione fisica)
  • Minor produzione di cortisolo (l’ormone dello stress) e sempre meno bisogno di junk food (cibo spazzatura)
  • Muscolatura più tonica
  • Maggiore flessibilità del corpo
  • Rafforzamento delle virtù come la pazienza e la calma
  • Maggior percezione del corpo con conseguente maggior attenzione a quello che si mangia
  • Maggiore forza
  • Aiuto nell’autodisciplina

I benefici a lungo termine

Praticando lo yoga per alcuni anni i benefici dello yoga si allargano, aumentando di molto le performance fisiche e mentali aggiungendo alla già ampia lista questi ulteriori e importanti benefici:

  • Le ossa si rafforzano, abbassando il rischio di artrite e osteoporosi
  • Diminuisce il rischio di malattie
  • Riduce problematiche cardiache
  • Il cervello controlla in modo migliore la rabbia e la paura
  • Si ha un approccio più leggero lasciando andare stress ed emozioni spiacevoli più facilmente
  • Riduce l’invecchiamento del corpo

Non è un caso che molti medici consigliano sedute di yoga come parte integrante di terapie o di percorsi di guarigione.

yoga in gravidanza
Lo Yoga in gravidanza dona enormi vantaggi

Per concludere, che si voglia perdere peso muovendosi un po’ oppure per aiutare se stessi a riprendersi da un trauma fisico o emotivo, gli enormi vantaggi di praticare yoga sono sperimentabili da chiunque, con benefici assicurati.

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